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Cronaca

Decreto “Cura Italia”: cosa prevede per chi lavora nei cinema, teatri e impianti sportivi

Cosa prevede il decreto “Cura Italia” per chi lavora nel settore spettacolo, cinema e impianti sportivi.

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Numerosi sono i lavoratori in grande sofferenza a causa delle chiusure, nelle ultime settimane, di cinema, teatri e impianti sportivi: in provincia di Bergamo la SLC-CGIL stima siano oltre 150 i dipendenti impiegati nelle sale cinematografiche (di cui circa 70  nelle sole multisala UCI di Curno e Orio al Serio).

Nel mondo del teatro e in generale dello spettacolo provinciale si stima siano circa 60 i lavoratori, più moltissime persone con rapporti di lavoro atipico. Nella galassia di impianti sportivi, palestre, piscine nella provincia bergamasca il settore conterebbe un centinaio di dipendenti e almeno tre volte tanto di collaboratori sportivi.

“Nel decreto ‘Cura Italia’ e in un altro atteso per aprile, per la prima volta si individua un sostegno specifico per il settore dello spettacolo, risultato del lavoro fatto in questi anni dalla SLC-CGIL, anche se non consideriamo le misure ancora sufficienti” ha spiegato oggi Paolo Turani, segretario generale della SLC-CGIL di Bergamo. “Pur osservandone i limiti, non ci sfugge che quella che era un’una tantum di 600 euro è diventata invece una somma di 600 euro per il mese di marzo. Per tutti coloro che ne avranno bisogno, siamo disponibili da remoto, telefonicamente o via email, per fornire tutte le indicazioni su come usufruire dei sostegni al reddito (035.3594300 e SLCBergamo@cgil.lombardia.it)”.

Qui una scheda che riassume le misure adottate per queste categorie di lavoratori

1) Fondo di integrazione salariale

Fondo gestito dall’INPS, finanziato dalle imprese che pagano un contributo diverso se l’impresa occupa più di 15 dipendenti o più di 5.

Le imprese devono chiedere il FIS per i propri lavoratori. L’indennità spetta solo ai lavoratori dipendenti con un contratto in corso ed è pari all’80% della retribuzione, entro massimali previsti. Questo strumento è erogabile per un massimo di 9 settimane a partire dal 23 febbraio, ed è concesso anche alle imprese che occupano più di 5 dipendenti.

Non è richiesto il requisito di un’anzianità di almeno 90 giorni di effettivo lavoro alla data di presentazione della domanda. La contribuzione correlata al trattamento è utile per il conseguimento del diritto alla pensione.

Per accedere a questa misura è necessario che l’impresa abbia finanziato il FIS e che il lavoratore abbia un contratto in essere, anche a termine. In questo caso il trattamento si esaurisce alla scadenza del contratto, o comunque entro nove settimane.

Il fondo di integrazione salariale è stato finanziato per 1.347,2 milioni di euro. Questo è il limite di spesa oltre la quale non verranno più erogate prestazioni.

2) Cassa in deroga

Spetta ai soli lavoratori dipendenti con un contratto in corso. Deve essere richiesta dall’impresa dopo che la Regione ha stipulato un accordo con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative (CGIL, CISL e UIL).

Può essere applicata in tutte le aziende che non applicano altre forme di tutela. Non c’è un limite sui lavoratori. Per percepirla bisogna avere in corso un contratto, anche a termine.

Questo trattamento è riconosciuto nel limite del finanziamento pari a 3.293,2 milioni.

3) Naspi

Viene prorogato il termine per presentare la richiesta. Si passa da 68 giorni a 128.

4) Reddito di ultima istanza

Viene istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dall’epidemia da Covid 19. Per questo fondo vengono stanziati 300 milioni di euro per il 2020. Al fondo potranno accedere sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi. Il Ministero del Lavoro dovrà emanare i decreti per definire criteri e modalità dell’indennità.

5) Congedo e indennità per lavoratori privati ed autonomi

È prevista la possibilità di chiedere un congedo di 15 giorni, se genitori di un figlio/figlia di età non superiore a 12 anni. In questo caso il lavoratore dipendente percepisce un’indennità pari al 50% della retribuzione e il periodo è coperto da contribuzione figurativa. Se il dipendente ha un figlio/figlia di età tra i 12 e i 16 anni, può chiedere un congedo durante il quale non percepisce né indennità, né contribuzione figurativa ma conserva il posto di lavoro.

Solo per i lavoratori dello spettacolo

I lavoratori iscritti all’ex ENPALS che non abbiano in corso un contratto di scrittura, anche sospeso nei pagamenti, con un rapporto dipendente (busta paga) e che abbiano maturato almeno 30 giornate di contribuzione ex ENPALS nel 2019, che abbiano un reddito inferiore a 50.000 euro nel 2019 e non sono pensionati, possono ricevere un’indennità per il mese di marzo di euro 600. La domanda dovrà essere fatta all’INPS.

Attenzione: le 30 giornate utili al conseguimento di questo diritto devono essere giornate con contribuzione ex ENPALS. Le giornate che avete svolto con attività di insegnamento o altra attività che prevedono il versamento alla gestione separata non contano.

Una misura analoga a quella prevista per i lavoratori dello spettacolo è prevista per le Partite IVA che versano i contributi in via esclusiva alla gestione separata. Questo significa che un lavoratore che è iscritto sia ex Enpals che alla gestione separata, può chiedere solo i 600 previsti per i lavoratori dello spettacolo e non quelli per le altre Partite IVA.

Valgono invece, ai fini della maturazione delle 30 giornate quelle relative a qualsiasi rapporto di lavoro, comprese le prestazioni occasionali e Partite IVA. Per questa misura sono stati stanziati 48,6 milioni superati i quali non sarà possibile erogare l’indennità.

Solo per i collaboratori sportivi

È riconosciuta un’indennità di 600 euro per il mese di marzo ai collaboratori sportivi. Per tale indennità vengono stanziati 50 milioni di euro per il 2020. Gli interessati dovranno presentare domanda autocertificando la preesistenza della collaborazione e la mancata percezione di altro reddito da lavoro alla Società Sport e salute s.p.a. (CONI) che istruirà le domande in ordine cronologico. È atteso entro mercoledì 1° aprile un decreto del MEF che individuerà le modalità di presentazione delle domande.

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