Politica
Mancata zona rossa in Val Seriana, botta e risposta tra Conte e Fontana
Se a Lodi con meno di 50 contagi in 3 giorni si era chiuso tutto, in Val Seriana con quasi 100 contagi in una settimana non si è mai arrivati a questa misura. Se non a metà marzo con le ulteriori restrizioni regionali sommate ai decreti governativi. Ma ormai era troppo tardi.
Nelle ultime ore diversi organi di stampa hanno pubblicato le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana riguardo alla mancata zona rossa in Val Seriana.
A riguardo avevamo realizzato questo video che poneva diverse domande: perché la zona rossa non è mai arrivata? Qual è stato l’ostacolo nonostante fosse tutto pronto? Quanto pesa il ritardo del Governo e quanto la mancata sterzata della Regione?
Il premier Conte ha riposto in merito anche ad una domanda posta da una giornalista durante le conferenza stampa di questa sera (leggi qui).
Le risposte di Conte e Fontana
“Se la Lombardia avesse voluto, avrebbe potuto fare di Alzano e Nembro Zona Rossa – spiega in una nota il presidente Giuseppe Conte -. Non vi è argomento da parte della Regione Lombardia per muovere contestazioni al Governo nazionale o ad altre Autorità locali. Se la Regione Lombardia ritiene che la creazione di nuove zone rosse andasse disposta prima, con riguardo all’intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare “zone rosse”, in piena autonomia”.
“Si fa presente – continua la nota del presidente Conte – che le Regioni non sono mai state esautorate del potere di adottare ordinanze contingibili e urgenti”. “Al pari di quanto hanno fatto altre Regioni – conclude Conte – come il Lazio, la Basilicata e la Calabria, nei cui territori, con ordinanza, sono state create “zone rosse” limitatamente al territorio di specifici comuni”.
Fontana in risposta a Conte: “Al di là del fatto che ammesso che ci sia una colpa, la colpa eventualmente è di entrambi, io non ritengo che ci siano delle colpe in questa situazione“. Così il governatore Attilio Fontana ha replicato al Tg4 al premier. “Forse – ha ammesso Fontana – su Alzano si sarebbe potuto fare qualcosa di più rigoroso ma dopo che era stata istituita una zona rossa” in tutta la Lombardia “noi non avevamo neanche da un punto di vista giuridico modo di intervenire”.
“Spettava al governo centrale disporre l’istituzione di una zona rossa nell’area di Nembro e di Alzano Lombardo, i due comuni della Bergamasca risultati uno degli epicentri lombardi del Coronavirus – lo ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, replicando ad un articolo pubblicato dal Corriere della Sera”. “Era lo Stato che doveva farlo”, ha messo in chiaro Gallera precisando che “non rientra nelle competenze istituzionali e costituzionali delle Regioni disporre delle forze dell’ordine e delle forze armate”.
L’istituzione di un’area blindata in provincia di Bergamo con divieto di accesso e uscita e con lo stop di tutte le attività produttive “doveva e poteva essere fatta dal governo, solo loro avevano il potere”, ha insistito l’assessore lombardo che ha ribadito: “La zona rossa prevede che quell’area venga blindata come è avvenuto a Codogno, con forze dell’ordine che hanno chiuso tutti gli accessi e chiuso tutte le attività produttive. Questi due elementi non rientrano nella facoltà della Regione. Noi non possiamo chiudere le attività commerciali”.
Una situazione sottovalutata da sempre
Alla luce di queste risposte ci pare evidente che sia il Governo che la Regione non abbiano capito, o non abbiano voluto vedere, la gravità della situazione soprattuto confrontandosi con i numerosissimi contagi cresciuti in pochissimi giorni: se a Lodi con meno di 50 contagi in 3 giorni si era chiuso tutto, in Val Seriana con quasi 100 contagi in una settimana (il 2 marzo erano 43 casi a Nembro, 19 casi ad Alzano Lombardo, 11 ad Albino, 8 a Villa di Serio e 6 a Gazzaniga) non si è mai arrivati a questa misura. Se non a metà marzo con le ulteriori restrizioni regionali sommate ai decreti governativi. Ma ormai era troppo tardi.
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gian
6 Aprile 2020 at 22:50
ragazzi, ci stanno prendendo per i fondelli. se entrambi potevano istituire la zona rossa e non l hanno fatto, in presenza di sollecitazioni dell iss e dell evidenza dell epidemia, sono entrambi imputabili del medesimo reato in egual misura. Poi queste liti fasulle ad uso tv non mi incantano, sono colpevoli e lo sanno.
Valentino
7 Aprile 2020 at 8:08
Il solito scarica barile. A questo punto eliminiamo regioni e provincie, bastano i comuni!! Forse ci sarebbe meno burocrazia.
Al bando certi politici che hanno fatto della Lombardia una regione solo economica, riducento la sanità pubblica come la stiamo vivendo!!
Giovanni
7 Aprile 2020 at 9:38
Ma dimenticate tutte le pressioni di confindustria? bisogna lavorare altrimenti noi poveri industriali come viviamo senza alcuni milioni di euro ?
sapete benissimo le industrie importanti che ci sono da Alzano e Nembro e infatti i risultati sono li’ da vedere, morti, morti e ancora morti be alla fine fai prima a sostituire un operaio che un macchinario, l’importante e’ il dio soldo
grazie e buona giornata
Giovanni
7 Aprile 2020 at 9:41
p.s. dimenticavo, parla uno che si e’ preso la polmonite e anche il coronavirus e sono ancora dopo un mese chiuso in una stanza senza poter uscire, non fuori ma neanche nel resto della casa
bertino
7 Aprile 2020 at 10:01
Il problema principale è la fede politica, il nostro paese è sempre stato diviso fra due correnti, gli orazi e i curiazi i guelfi e i ghibellini la destra e la sinistra nessuno pensa al bene della comunità, nel momento del bisogno dovrebbero fare voce comune, ma la lotta del potere è alta quindi i morti della lombardia non contano.
Giovanni
7 Aprile 2020 at 12:34
non e’ una questione di fede politica sono tutti uguali, vedi grillini sono l’esempio piu’ lampante, le famose sardine , tanto casino per nulla,,hai sentito che erano coi volontari a dare una mano? l’unica fede che hanno tutti e’ la poltrona e i lauti stipendi che chi come me’ e’ un semplice operaio non li vedra’ mai in tutta la vita
Buona giornata
al
7 Aprile 2020 at 13:10
Giovanni, spero che Lei si riprenda presto, per Se stesso e per i Suoi cari. Detto questo mi aggiungo al coro di chi ora sta aprendo gli occhi vedendo i politici di qualsiasi livello a fare figure a dir poco pietose (a parte i Sindaci di paese). E ovviamente, non aspettiamoci che paghi qualcuno !!!!! Non vorrei neppure dimenticare i nostri “favolosi” industriali, sempre pronti al fatturato, ma di scarsissimo spessore umano, neppure nei confronti dei propri compaesani…., figuriamoci nei confronti dei propri dipendenti. E quelli che poi hanno fatto beneficienza a ospedali in genere (a sto punto più per lavarsi almeno un po’ la coscienza che altro), anziché pensare a dare una mano a tirare fuori qualcuno da questo incubo, non si è preoccupato di mandarci dentro altri (in ospedale). Che possiate almeno avere rimorsi in eterno !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e dormire pochissimo.
Giovanni
7 Aprile 2020 at 14:15
Grazie per gli auguri, condivido pienamente il suo pensiero oggi sono andato all’ospedale per il tampone e dal cimitero di Bergamo usciva una colonna di 5 camion militari piene di bare, le assicuro che mi sono messo a piangere anche perche potevo esserci anche io ( ho 60 anni non sono giovane ) ma come dicevo tante parole inutili da parte dei ns politici ma fatti 0
grazie e buona giornata
elia capitanio
21 Aprile 2020 at 10:39
i vergogni, da sempre in valseriana non ci fossero i volontari…
Lì non ci sono grillini….. spero facciano giustizia di tutti i morti che ho avuto e che avrò. Con tutto il rispetto pr le sue evidenti idee politiche. Alla mia età c’è chi fa e non fa. chi ruba i soldi delle tasse che ho sempre pagato
elia capitanio
21 Aprile 2020 at 10:40
grazie alla giornalista che si sta con serietà interessando di tutto