Cronaca
Croce Verde Bergamo, quel post FB del 23 febbraio rimosso: “Abbiamo sempre agito nell’interesse dei cittadini”
L’inizio dell’emergenza, il post FB rimosso, i soccorsi infiniti e una riflessione sul futuro. Il punto con la Croce Verde Bergamo.
Sono in una settantina, hanno lavorato con i loro 20 mezzi tra ambulanze e auto mediche in strada come degli aerei a bassa quota ininterrottamente dal 23 febbraio 2020. Sono i soccorritori della Croce Verde Bergamo che, sotto il coordinamento di Erik Persico, hanno affrontato dal primo giorno l’emergenza Coronavirus in Val Seriana e in Bergamasca. La loro presidente non ha potuto essere presente, in quanto a sua volta ricoverata in una Rianimazione della provincia.
L’unità, che ha ricevuto sia le chiamate del 112 che quelle delle Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Ovest e Asst Bergamo Est, ha base operativa a Brusaporto e opera in tutta la provincia, tra cui l’ospedale di Alzano Lombardo, dove si è sviluppato il primo focolaio della zona.
E proprio loro sono stati i primi a comunicare ai cittadini quando l’ospedale Pesenti Fenaroli fu chiuso il 23 febbraio. Il post risaliva alle 15 di quella domenica e noi conserviamo la schermata. Il post infatti poi è stato rimosso.
“Come mai?”, chiediamo a Persico.
“Richiesta dall’alto”, risponde lui. “Non voglio fare polemica, noi abbiamo agito nell’interesse dei cittadini. Il pronto soccorso era stato momentaneamente isolato ed era apparso giusto dirlo per garantire la sicurezza degli utenti. Ci è stato chiesto di rimuovere il post che aveva avuto un forte impatto raggiungendo migliaia di visualizzazioni poco tempo, in attesa che le Autorità preposte decidessero di comunicare la situazione su canali ufficiali e, per spirito di servizio, abbiamo eseguito”.
“E’ stato un atteggiamento che voleva nascondere qualcosa”?
“Non credo. Credo invece non si volesse creare panico. Questione di competenze”.
“Dunque Persico, quella domenica eravate voi in servizio su Alzano?”
“Sì, i trasferimenti tra gli ospedali li facciamo noi. Abbiamo trasportato i primi due pazienti Covid a Bergamo. Nessuno aveva capito appieno la gravità di quello che stava succedendo”.
“Poi cosa è successo?”
“Poi è stato il delirio. Abbiamo svolto 2300 servizi in un mese. Non ci siamo più fermati. Dormivamo qui anche per non tornare a casa per la paura del contagio. Abbiamo lavorato giorno e notte facendo servizi a domicilio e trasportando i pazienti anche fuori provincia e fuori Regione. Abbiamo visto gente piangere e disperarsi. Abbiamo incoraggiato i pazienti a non mollare. Abbiamo sempre fatto di tutto per collaborare con i professionisti medici e infermieri, per quella che è la nostra competenza di Soccorritori, a cercare di salvare vite”.
“E come avete fatto a non mollare”?
“E’ il nostro “lavoro”. Eravamo devastati fisicamente ma dovevamo andare. Non c’era tempo di pensare o tempo di prendere decisioni. Noi siamo sempre stati operativi e sempre lo saremo”.
“Ora la situazione è un po’ migliorata”?
“Sì, anche perché non so per quanto saremmo potuti andare avanti con questi ritmi. Ma invitiamo tutti a stare a casa perché sono ancora troppe le persone in giro. Se non rispetteremo le regole questa cosa non finirà mai e non so quanto potremo reggere una seconda ondata”.
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❓
13 Aprile 2020 at 22:56
Forse qualcuno mi può togliere una curiosità, come mai esistono tutte queste sigle in Italia, croce blu, croce verde, croce rossa etc etc etc?
Laura
14 Aprile 2020 at 0:37
Croce rossa: è pubblica statale vigile in tutta italia
Croce blu, verde, bianca… : sono a livello regionale e solitamente gestite a livello privato
Almeno questo è come lo so io, spero di non averti dato errate informazioni
ROSANNA GUERINI
15 Giugno 2020 at 15:50
La croce rossa non è statale, ma un Ente del Terzo Settore dal 2012.
?
15 Aprile 2020 at 21:04
Il nome delle associazioni è di libera scelta che sia croce bianca o verde…la differenza giustamente la fa la croce rossa che appunto è un’associazione a sé…le altre possono essere indipendenti o associate all’ FVS o ANPAS e cosi via. L’unica precisazione che voglio fare è che, per quanto riguarda gli operatori, non c’è nessuna differenza, infatti ci sono i dipendenti e i volontari sia in croce rossa che nelle altre croci.
Giovanni
14 Aprile 2020 at 9:11
La Croce Rossa è statale infatti hanno la targa personalizzata CRI le altre sono tutte a livello volontario e i loro mezzi hanno targhe civili come le nostre,
funziona così anche con i Vigili del fuoco.
Buona giornata
Luca
14 Aprile 2020 at 22:55
Con i Vigili del Fuoco non è affatto così. Anche se c’è personale effettivo e personale volontario, a chiamata in caso di interventi, sono sempre gestiti dal medesimo Comando Provinciale. Anche gli automezzi hanno la medesima targa VF e sono di proprietà per entrambi del Ministero dell’Interno.
❓
15 Aprile 2020 at 12:11
Ottimo esempio e spiegazione Luca.
Ed io mi domandavo proprio questo, perchè come per i Vigili del Fuoco, non potrebbe/dovrebbe essere così anche per le varie croci variopinte…?
ROSANNA GUERINI
15 Giugno 2020 at 15:51
La croce rossa italiana è una associazione PRIVATA del Terzo Settore dal 2012, come le altre.
❓
14 Aprile 2020 at 11:45
Vi ringrazio per cortesi risposte, purtroppo io cercavo di capire il perchè di tutte queste sigle. Perchè cosi tante e numerose, perchè una frammentazione di questo tipo?
Giovanni
14 Aprile 2020 at 15:24
Perchè sono a livello territoriale, in teoria ogni paese potrebbe avere il suo centro di pronto intervento, essendo volontari e anche le ambulanze sono acquistate tramite donazioni. Comunque in caso di bisogno devi sempre chiamare il 112 e poi sono loro che avvisano secondo disponibilità il centro più vicino sia CRI che volontari.
Ciao e buona giornata
ROSANNA GUERINI
15 Giugno 2020 at 15:52
In un articolo così complesso, l’unica preoccupazione nei commenti è “perchè si chiama croce verde”. Ok.