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In Regione Lombardia le minoranze avviano Commissione d’inchiesta su gestione Covid-19

In Regione Lombardia le minoranze avviano Commissione d’inchiesta su gestione Covid-19. Jacopo Scandella (PD) “Ora dovranno darci risposte”.

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I consiglieri delle forze di opposizione nel Consiglio regionale della Lombardia (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lombardi Civici Europeisti, Più Europa/Radicali, Italia Viva) depositeranno domani le firme necessarie per l’istituzione di una Commissione consiliare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid-19 in Regione.

Lo hanno annunciato oggi al Pirellone, con una conferenza stampa diffusa via Facebook, i cinque capigruppo Fabio Pizzul (Pd), Marco Fumagalli (M5S), Niccolò Carretta (Lce), Michele Usuelli (+Europa) e Patrizia Baffi (Iv).

Secondo le previsioni dello Statuto regionale della Lombardia, articolo 19 – ricordano le opposizioni – la Commissione d’inchiesta ha il potere di indagare su questioni di spettanza del Consiglio regionale e può essere istituita su richiesta motivata sottoscritta da almeno un terzo dei consiglieri regionali, quindi almeno 27.

I gruppi di opposizione hanno i numeri necessari per chiederne l’istituzione, a cui deve dare seguito l’Ufficio di presidenza del Consiglio entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta.

Il sistema sanitario lombardo non ha risposto adeguatamente alla sfida

Il sistema sanitario lombardo non ha risposto adeguatamente alla sfida e la legge regionale va rivista alla luce di quanto è successo in queste settimane – sostiene Pizzul – La Commissione d’inchiesta non è un fittizio tribunale, ma un luogo dove fare chiarezza, dove capire perché in Lombardia ci siano stati tanti, troppi morti, e perché sia stato così difficile tracciare un’epidemia che qui si è manifestata in modo così virulento. E’, prima di tutto, un atto di chiarezza nell’interesse dei cittadini lombardi. Perché tanti morti? Perché non siano stati protetti operatori sanitari e Rsa? Si accertino gli errori perché non vengano ripetuti, anche in vista di un’apertura graduale di una fase 2 o di una nuova esplosione dell’epidemia in autunno. Dovremo trovarci pronti, con le scelte corrette”.

Jacopo Scandella (PD) “Ora dovranno darci risposte”

Spiega l’iniziativa il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella: “Questa pandemia, purtroppo, conferma quello che diciamo da anni, ovvero che in Lombardia manca una rete di sanità territoriale adeguata. Ormai non si contano più le testimonianze di persone lasciate a casa anche con sintomi evidenti e gravi, senza che le ATS fossero in grado di mandare un medico e di prendersene carico. Che ci fosse questo problema, la debolezza della sanità di territorio, lo capì anche Maroni, che avviò la riforma della sanità lombarda anche con lo slogan ‘più territorio’, ma quella trasformazione è fallita e oggi, amaramente, ne constatiamo le conseguenze. Ci sono stati grossi problemi negli ospedali, a partire dal caso di Alzano e della mancata chiusura, e nelle RSA lombarde, errori che abbiamo indicato, inascoltati in Regione, un mese fa. Ora ci sono anche le inchieste della magistratura, ma intanto la crisi è in corso e non sappiamo quando e come finirà. Con tutte le forze di opposizione abbiamo deciso di dare il via a una commissione di inchiesta, dove fare luce sugli errori e sulle mancanze, ma soprattutto dove indicare la via perché questi errori non si ripetano più. Abbiamo tentato di farlo con lettere e sollecitazioni al presidente della Regione e al suo assessore al Welfare per settimane e poi abbiamo anche cercato di far ripartire la normale attività del Consiglio regionale, che è la sede in cui si discutono e affrontano i problemi. Non ci è stato concesso, anzi, alle nostre richieste è stato risposto più volte che non avevano tempo di darci ascolto. Ora la sede per darci ascolto ci sarà, ed è la Commissione di inchiesta.”

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1 Commento

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  1. 16 Aprile 2020 at 12:38

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