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Cronaca

Virus e luoghi di lavoro: oggi l’accordo nazionale per ripartire in sicurezza

Sottoscritto oggi l’accordo nazionale per ripartire in sicurezza sul luogo di lavoro. Massima sicurezza per contrastare il virus.

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Dopo un lungo confronto tra Governo e parti sociali per integrare il Protocollo sicurezza anti-Covid19 del 14 marzo in vista della Fase due, è stato raggiunto e sottoscritto oggi quello che è stato definito dalla CGIL nazionale “un accordo positivo, utile, che mantiene la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini come prime condizioni per la ripresa dell’attività produttiva.

Le prime dichiarazioni della CGIL

“Abbiamo fatto passi in avanti e ora dobbiamo dare gambe alla sicurezza dei lavoratori e alla ripresa produttiva”: così il segretario generale CGIL Maurizio Landini ha commentato l’intesa raggiunta che ora dovrà essere recepita in un dispositivo normativo.

“Questa integrazione prevede che l’imminente ripresa del lavoro debba avvenire nella massima sicurezza: le condizioni che assicurano ai lavoratori corretti livelli di protezione diventano requisito obbligato per riprendere e continuare a lavorare” ha commentato Angelo Chiari della segreteria provinciale della CGIL di Bergamo.

“Nell’aggiornamento del protocollo sono state inserite regole che garantiscono uniformità di comportamenti nei siti con più aziende che operano nella stessa produzione e per ottenere responsabilità  sia dalle aziende committenti che da quelle in appalto. Per ripartire è ovvio che sarà necessario coinvolgere i delegati sindacali nelle aziendali e i comitati territoriali inseriti. Noi siamo pronti”.

Nei giorni scorsi l’accordo provinciale

Nei giorni scorsi, a livello provinciale, le associazioni imprenditoriali del settore manifatturiero Confindustria Bergamo, i sindacati provinciali CGIL, CISL e UIL, Compagnia delle Opere, Confartigianato Bergamo, Confimi Apindustria Bergamo, CNA Bergamo, LIA – Liberi Imprenditori Associati, Unione Artigiani Bergamo, in rappresentanza delle diverse categorie (industria, artigiani, PMI e grandi imprese) e l’ATS locale avevano elaborato e firmato il Protocollo integrativo provinciale (di applicazione del testo nazionale del 14 marzo) per l’identificazione e l’applicazione delle buone pratiche per il contenimento della diffusione del Covid-19.

Rispetto al primo Protocollo nazionale, quello provinciale tratta dettagliatamente gli aspetti più pratici di sicurezza aziendale nell’ambito dei processi produttivi, tra cui i tipi di dispositivi di protezione individuale previsti, le misure organizzative da adottare per garantire il distanziamento sociale, il ruolo del medico competente, l’organizzazione degli uffici, delle aree di produzione e dei magazzini e l’utilizzo dei mezzi aziendali.

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3 Commenti

1 Commento

  1. ????

    24 Aprile 2020 at 18:04

    Miii che tempismo in valle ormai l’80% é già ripartito.
    Oggi fuori casa mia cera un muratore che lavorava in mezzo alla strada, con un Flessibile elettrico stava facendo dei solchi in un muro creando polverone, la mascherina (tipo medico…) cera ma totalmente abbassata sul collo.
    E lui quatto quatto si respirava tutto il materiale polveroso di risulta…????????????

  2. ????????

    24 Aprile 2020 at 18:14

    PS i guanti mi sa che erano restati nel suo furgoncin… ????????????

    • ????

      24 Aprile 2020 at 18:25

      Mi era quasi venuto l’istinto di dirgli di fare attenzione ai droni…
      Poi ho desistito.
      A, gli occhiali antischeggia come i guanti, devono essere restati sul furgoncin.????????

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