Cronaca
Il nervosismo di Conte che ha ferito (ancora di più) la Val Seriana
Il nervosismo e le dichiarazioni del premier di ieri sera hanno ferito la Val Seriana e Bergamo dove il nervo del Coronavirus è ancora scoperto.
Ormai, almeno per chi vive in Val Seriana ed è stato travolto da quello tsunami di cui tutti parlano senza averlo vissuto, non è una questione politica. O almeno non solo. Qui non sono solo numeri (anche se oggi Bergamo è stata decretata la città con il più alto incremento di mortalità da Covid19 al mondo – come confermato anche dal Financial Times). Qui, dov’è partito il più grande focolaio d’Italia, sono migliaia di vite spezzate. Famiglie interrotte. Sguardi dispersi a cercare un appiglio per ripartire, sia esso un tampone, un test sierologico o l’ennesimo Decreto di cui poco si capisce.
La prima vista in provincia di Bergamo del premier Giuseppe Conte
E’ in questo contesto che si inserisce la prima vista in provincia di Bergamo del premier Giuseppe Conte arrivato in Prefettura alle 23 di lunedì 27 aprile. E fa nulla il ritardo (era atteso alle 20.30), fa nulla l’impossibilità di avere uno spazio adeguato per incontrarlo (noi giornalisti eravamo dietro ad un cordolo senza amplificazione e senza luci). Ma la mancanza di rispetto no. Quella non si può tollerare. Non dopo due mesi di abbandono da parte delle istituzioni. Non dopo i continui rimpalli politici tra Governo e Regione; non in questo momento in cui la stampa si fa portavoce della cittadinanza confinata in casa ad aspettare le risposte di chi ci amministra.
Così, quella che sembrava poter essere un’opportunità di incontro e confronto, si è brevemente trasformata in un ennesimo schiaffo ad un territorio già duramente colpito.
Guarda il video qui
L’arrivo a sirene spiegate
Già l’arrivo a sirene spiegate in un’altra notte buia e silenziosa di Bergamo aveva fatto capire come la tensione si potesse tagliare con un coltello.
Ma la possibilità di non avere un confronto sereno si è rivelata ancora prima che Conte si rivolgesse ai giornalisti. Dopo essere sceso dall’auto e aver salutato il nuovo Prefetto Enrico Ricci, Conte, mentre se ne andava verso il palazzo prefettizio visibilmente provato e teso, si è rivolto a noi dicendo: “Ho già dichiarato prima, abbiate pazienza ma…”. Subito però alcuni colleghi hanno iniziato ad incalzarlo: “Presidente è Bergamo, qualcosa la deve dire. Risponderà alle domande?”. E così Conte è tornato indietro: “Se la dovete prendere come una scortesia no, per carità…”.
Al tavolo con i microfoni pronti ad immortalare le prime parole del premier sulla drammatica situazione in bergamasca, Conte esordisce: “L’orario non è dei migliori, vado di corsa perché poi c’è anche Brescia. Poi domani continuiamo a Lodi, Piacenza. Sto raggiungendo le situazione più critiche per portare la solidarietà in particolare a chi è stato ed è ancora in prima linea perché siamo ancora in una situazione critica, vorrei ricordalo. Tutto qui”.
Il suo “tutto qui” non basta
Ma questo “tutto qui” non basta, non dopo due mesi di delirio totale. Non dopo che il sistema Regione si è rivelato incapace di gestire l’emergenza. Non a noi che ci sentiamo abbandonati da tutti. Non ora che si deve ripartire con il rischio di una seconda ondata di contagi. Così, tra i colleghi, si leva la voce di Francesca Nava, giornalista freelance che abbiamo imparato a conoscere per la sua inchiesta sulla situazione Coronavirus in bergamasca pubblicate su Tpi e su Rai 3.
La Nava interroga il Presidente sulle reali misure intraprese per tutelare i cittadini e soprattutto i lavoratori, in vista della Fase 2.
Lo scambio di battute con Francesca Nava
D. “Presidente, non trova paradossale che in Lombardia, epicentro della pandemia, stiano lavorando milioni di persone, trecentomila solo nella provincia di Bergamo, grazie al meccanismo delle deroghe e del silenzio-assenso delle prefetture, e che le persone stiano andando al lavoro senza una mappatura epidemiologica, senza sapere se sono sane o se sono malate? Lei non trova più rischioso per un lavoratore andare in fabbrica su una catena di montaggio, piuttosto che andare al parco o fare dello sport all’aperto con un bambino? Non è paradossale tutto questo?”
Conte: “Guardi, non c’è un paradosso nella misura in cui abbiamo stipulato con tutte le parti sociali dei protocolli di sicurezza, che sono rigorosissimi. Sui luoghi di lavoro per le fabbriche, dopo 18 ore di lavoro insieme con le parti sociali e con le raccomandazioni del comitato tecnico scientifico, abbiamo definito il 14 marzo un protocollo di sicurezza, integrato con uno nuovo protocollo che è stato sottoscritto l’altro giorno. Questo vale anche per i trasporti e per i cantieri. E’ ovvio che un lockdown indefinito nel tempo il paese non lo può reggere, ma ci stiamo avviando a un allentamento del lockdown in tutta sicurezza, con tutte le garanzie di sicurezza”.
D. “Non avete previsto delle aperture differenziate a livello regionale? Per esempio in tutta la Puglia oggi ci sono stati nove contagi, zero nella provincia di Lecce, e le persone sono ancora chiuse in casa, mentre qui a Bergamo trecentomila persone stanno andando al lavoro senza uno screening”.
Conte: “Guardi questo discorso è molto relativo, perché lei se guarda la curva epidemiologica può avere in Puglia un tot numero di contagiati in un giorno, che possono essere di più il giorno dopo. L’abbiamo scoperto anche con il paziente zero, era una situazione che sembrava assolutamente ben circoscritta e da un momento all’altro ci è scoppiato un focolaio”
D. “Focolaio che non avete contenuto”
Conte: “Non funziona così, guardi, il sistema produttivo e l’allentamento non può dipendere dal numero dei contagiati di un giorno. Ci sono dei dati che vanno elaborati su una curva anche lunga, vanno esaminati nel corso del tempo. All’esito di questo si procede. Detto questo noi stiamo adesso allentando il lockdown sulla base di un piano ben articolato e ben strutturato, dove c’è anche la possibilità di intervenire per chiudere di nuovo il rubinetto, come ho già detto, se ovviamente i dati incrociati sulla base di parametri predefiniti ci diranno che la curva del contagio sta risalendo oltre una certa soglia”.
D. “Però i lavoratori non sono mappati in questo momento, non è stato fatto un test, i lavoratori vanno al lavoro al buio…”
Conte: “Se in questo Paese dovessimo mappare tutti i lavoratori chiuderemmo per qualche anno. Funziona così, guardi”.
Inascoltato il grido di paura dei cittadini
Dunque, ancora una volta il premier garantisce un piano d’azione strutturato con tutte le misure di sicurezza possibili, senza però voler davvero ascoltare il grido di paura e di incertezza dei cittadini di questa provincia martoriata, la maggior parte dei quali torneranno al lavoro senza avere la certezza né di aver contratto il Covid-19, quindi tantomeno di essere infetti o di poter essere infettati.
Ancora sulla zona rossa
Ma la mazzata più grossa, passateci il termine, arriva nel momento in cui Conte torna sulla mancata zona rossa. Perché se il Presidente del Consiglio è a Bergamo doveva sentirsi in dovere di dare una risposta finalmente coerente su come mai non è più stata fatta la zona rossa, su come mai si è temporeggiato una settimana (quella che va dal 2 all’8 marzo) e soprattutto su chi ha deciso di rimandare indietro i carabinieri pronti a chiudere i varchi di Nembro e Alzano.
Tutti noi sappiamo che quei giorni sono stati cruciali, perché la gente ha continuato a circolare e con lei il virus che ha raggiunto ogni angolo della nostra provincia. E sappiamo anche che le misure intraprese l’8 marzo non erano quelle di una zona rossa, ma di una zona arancione che ha permesso di spostarsi ancora all’interno della Regione fino alla delibera regionale del 12 marzo. Di questo ritardo mostruoso e di questo sottovalutazione qualcuno prima o poi dovrà rendercene conto.
Il dibattito sulla zona rossa
D. Perché non è stata fatta la zona rossa?
Conte: “Sulla zona rossa ho già fatto una dichiarazione sui due comuni e ho spiegato perché, nel momento in cui ci è stata proposta una zona rossa, assolutamente l’abbiamo considerata, abbiamo esaminato meglio le ragioni sulla base di un contagio che comunque appariva già diffuso, non solo nei piccoli comuni del bergamasco, che ben ricordate, ma anche a Bergamo c’erano dei casi di contagio e un po’ in tutta la Lombardia. A quel punto lì abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico scientifico, la sera del 5 marzo, ricordo a memoria, è arrivata la relazione, il giorno 6 mi sono precipitato in protezione civile a discutere con loro quale era la soluzione migliore, la sera del 7 ho firmato il DPCM che ha reso di fatto tutta la Lombardia zona rossa”.
D. “E’ stata resa zona arancione, non zona rossa, non sono state chiuse le attività produttive”
Conte: “Ascolti, zona rossa nella misura in cui dal giorno 7 della firma del decreto non c’è stata più la possibilità di spostarsi nemmeno all’interno del comune”
D. “Però le fabbriche non le avete chiuse!”
Conte: “Guardi, se lei un domani avrà la responsabilità di Governo, scriverà lei i decreti e assumerà lei tutte le decisioni”.
D. Guardando i numeri possiamo dire che non è andato tutto bene, che è stato un disastro in Lombardia? (incalza una collega di Fanpage)
Conte: “In Lombardia è una situazione molto critica, una situazione che ha creato molta sofferenza, in tutto il paese, siamo tutti lombardi, non c’è da far distinzione”.
Così Conte si allontana, ha parlato alla stampa, e dunque con tutta la popolazione bergamasca, pochi minuti. Ci ha detto in sostanza, di stare tranquilli, che in passato degli errori sono stati commessi (senza attribuire responsabilità a nessuno) ma che ora è tutto a posto.
Si è innervosito, è comprensibile. E’ stanco, come noi. E’ umano, come noi. Ma noi delle risposte più consone ce le aspettavamo. Noi che abbiamo perso i nostri cari per la mancanza di respiratori; noi che non abbiamo nemmeno potuto salutare i nostri morti; noi che ci sono stati giorni che non riuscivamo a contare le sirene delle ambulanze e le campane da morto.
Noi oggi probabili Covid-19, forse malati, forse guariti, forse infetti, forse infettabili ma certamente pronti a ripartire. Secondo quale regola? Non si sa. Non ci sono tamponi, non ci sono test. Si spera che quelle poche mascherine che abbiamo bastino. Si spera che nelle fabbriche siano adottate tutte le misure di sicurezza. Si spera che il virus non incontri noi e i nostri cari e soprattutto che chi ci amministra a tutti i livelli un giorno mostri un po’ più di comprensione.
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Arno
28 Aprile 2020 at 17:09
Una cosa ho capito (già l’avevo capita per essere onesti…) la dx c’é ed é anche prosperosa, la sx non esiste più (per lo meno quella che difendeva gli ultimi) poi c’é un “partito” degli imPRENDITORI che comanda e comanda parecchio.
Cri
29 Aprile 2020 at 9:54
Infatti continuate pure a votare quegli incapaci che avete in regione, però poi non cercate responsabilità altrove, li avete in vasa gli incompetenti.
marco
29 Aprile 2020 at 15:34
idee confuse dichiarazioni farfugliate direttive subito rettificate …… incredibile poi le discutibili decisioni sui capimafia rilasciati che schifo sono nauseato non vedo l’ora di votare chissa’ che arrivi finalmente qualcuno eletto dalla gente
marco iozzelli
1 Maggio 2020 at 5:15
Sì…però,per avere quel “qualcuno eletto dalla gente” prima bisogna cambiare la Costituzione!!!
Giacomo
28 Aprile 2020 at 17:25
Io non ho ancora capito quanti e quali santi abbia questo tizio in paradiso per essere ancora a capo del governo. A proposito di distanza sociale e assembramenti oggi sul nuovo ponte di Genova sembrava di vedere il pubblico a un concerto dei Rolling Stones, ovviamente con il nostro primo ministro in prima fila. Predicare bene e razzolare male.
Giovanni
28 Aprile 2020 at 18:21
I santi non li ha in paradiso ma in Europa e al Vaticano il ns. caro Giuseppi.
X
28 Aprile 2020 at 21:33
Siii infatti ha tutti i vescovi ecc contro!
Giovanni
29 Aprile 2020 at 8:56
Ma il Papa lo hai sentito?
gian
28 Aprile 2020 at 23:02
Nessun santo in paradiso, o meglio i califfi del pd e grillo lo tengono li a fare il lavoro sporco senza sporcarsi le mani, dopodichè quando non servirà piu lo faranno sparire come sparì a suo tempo monti dopo aver devastato l italia. Semplicemente si tratta di un pupazzo che firma decisioni prese da altri, Infatti per ogni questione da affrontare gli serve una task force, oramai avra superato la decina. il nervosismo dell altra sera dovuto alla coscienza sporca, sa che l’ ha fatta grossa e che la giustizia si è mossa.
Giacomo
28 Aprile 2020 at 23:50
È nervoso perché la sua sedia comincia a ballare.
Non credo sia preoccupato per le mosse della giustizia, è noto che in Italia la giustizia verso sinistra non ci vede bene.
Andrea
29 Aprile 2020 at 10:39
Se dovesse andare via Conte ed arrivare un Banchiere come Draghi… Prepariamoci ad essere tosati!
I partiti tutti, non dimentichiamoci che sostengono questi personaggi e fanno fare a loro il lavoro sporco. Tutta la porcheria che ha fatto Monti ha dei partiti che l’hanno votata
stefano
28 Aprile 2020 at 17:26
Questo articolo sembra un editoriale con pochi fatti e molte opinioni, Conte avrà le sue responsabilità, e non a sua giustifica, sfiderei chiunque a non averne in una situazione del genere. Ma puntare il dito contro una persona senza guardare al resto è poco serio. Lasciatemi scrivere solo una piccola considerazione: la semplificazione e la banalizzazione sono stati i veri nemici di Bergamo e di chi è stato colpito da questa tragedia. Non facciamolo anche noi oggi altrimenti avremo sì un nemico – parziale – ma non avremo la verità, detto da un Bergamasco DOC. PS: “a posto” si scrive staccato.
Stregabakeka
28 Aprile 2020 at 17:32
Io ricorderei al sig Conte che visto che paghiamo noi in tutti i sensi… un po’ di rispetto e umiltà in più non avrebbe guastato!
Gessica e Diego non mollate!
Conteeee al Papa Giovanni ti infilavo io!!! Ma non adesso! Adesso è tardi!!!
Bastava ascoltare le richieste di chi supplicava! Altro che portare solidarietà! Che schifo! Per non dire altro!!
Stregabakeka
28 Aprile 2020 at 17:33
Mi fa incavolare perfino il suo tono di voce!
Cri
29 Aprile 2020 at 9:55
Si faccia vedere da uno bravo, crddo sia giunto il momento (e alle prossime elezioni regionali si ricordi di chi ha gestitola sanità).
Giacomo
28 Aprile 2020 at 17:35
Non si tratta di cercare un nemico, ma di avere risposte. Se non le abbiamo dal primo ministro a chi le dobbiamo chiedere?
Ciò non toglie le responsabilità di Regione Lombardia.
Tom
28 Aprile 2020 at 18:01
Uno dei commenti più sensati che ho letto qui oggi! Ultimamente sembra che ci sia una deriva per coprire qualcuno/i.
Non solo Giuseppì ha grosse enormi responsabilità.
Tom
28 Aprile 2020 at 18:08
Ottimo commento Stefano!
Spero non mi censurino anche questo…
Redazione Valseriana News
28 Aprile 2020 at 19:24
Stefano scusi… noi che trattiamo questo argomento dal primo giorno non possiamo avere opinioni a riguardo e condividerle con i nostri lettori? Se legge bene non si punta il dito contro nessuno ma si fa un’analisi della serata. Inoltre – e rispondiamo anche agli altri – quando c’è stato da criticare la Regione l’abbiamo fatto. Quando c’è stato da criticare l’operato della politica locale l’abbiamo fatto. Ma raccontare la favoletta di Conte che porta la sua solidarietà sarebbe stato mentire. La gente merita risposte da tutti. Sia sul passato ma ancor di più sulle strategie per il futuro. Noi non smetteremo mai di cercarle.
Giacomo
28 Aprile 2020 at 20:51
D’accordissimo con voi, il mio commento sulla Regione era solo per sottolineare che nessuno identifica in Conte il nemico.
So che l’avete criticata parecchio e avete fatto benissimo.
Qui si tratta delle nostre vite e non di destra, sinistra o centro.
Gli incompetenti e gli inadeguati starebbero meglio a casa loro, tutti.
stefano
28 Aprile 2020 at 20:54
la colpa è di governo regione sindaci imprenditori – e va detto – di tanta tanta gente che nonostante il pericolo fosse grave ha sottovalutato la situazione, io lavoro ad Albino e vi posso assicurare che è così. per dirne una ricordate i parchi di Nembro pieni il giorno successivo alla zona arancione?. So che avete parlato anche di altro ma credo che continaundo su questa linea vogliate trovare un nemico da additare (che se di Roma, nelle nostre valli trova sempre un posto in prima posizione) se volete invece aiutarci a trovare “le risposte” (quelle vere) allora – credo – c’è da guardare anche altrove
Cri
29 Aprile 2020 at 9:58
Siete palesemente di parte.
marco
29 Aprile 2020 at 15:55
si forse hai ragione ma in quel momento al microfono c’era lui e bastava pocoa rispondere a chi fa il suo mestiere……… conte……. che vergogna che tristezza che delusione…..
MARINA VENTURA
28 Aprile 2020 at 18:23
Che articolo è, scusate ? Conte sarebbe acclamato in Molise, secondo il vostro metro di giudizio! Vorrei ricordarvi che tamponi e mappature, spettano alla Regione, a Fontana e Gallera. Quindi prendetevela con chi di dovere, giornalisti. Altro che freelance
Chic
28 Aprile 2020 at 19:16
E se ci davano anche qualche mascherina, visto che la Sanità é cosa loro.
Redazione Valseriana News
28 Aprile 2020 at 19:25
Dov’è quando scriviamo gli articoli che criticano la Regione? Troppo facile commentare senza valutare l’operato completo della testata
Letizia Cortiana
28 Aprile 2020 at 18:25
Scusate, ma cosa poteva fare? Sgolarsi?
Complimenti a chi ha organizzato l’incontro, senza un microfono..
Giacomo
28 Aprile 2020 at 18:56
In fotografia di microfoni se ne vedono parecchi
Anto85
28 Aprile 2020 at 18:40
I processi non si fanno in piazza. Sulla mancata zona rossa, lo avete scritto anche voi, una ventina di giorni fa Conte si è preso le sue responsabilità dicendo che sarà fatta chiarezza. Dalla Regione, Gallera ha ammesso che potevano farla anche loro. Detto questo dalla Regione ho sentito anche un altro assessore che ha detto “qui le abbiamo azzeccate tutte”. Medicina territoriale sventrata, circolare sulle Rsa dell’8 marzo, poca chiarezza sull’ospedale di Alzano. Su tutto ciò nessuno si è scusato. Ma occorre mantenere la lucidità. Questa non è una competizione elettorale. A lor signori (nessun fazione politica esclusa) può solo far comodo che la compattezza del popolo, fondamentale in questo momento, si sgretoli. Qui occorre arrivare alla verità, ad identificare i responsabili. Con tutti i tempi che la Giustizia impone. Purtroppo. Ma i processi non si fanno in piazza.
Redazione Valseriana News
28 Aprile 2020 at 19:26
I processi non si fanno in piazza, ma lì ci hanno dato la possibilità di parlare e lì abbiamo chiesto
Anto85
28 Aprile 2020 at 19:36
Ce ne fossero di giornalisti che fanno domande! Fate benissimo a farle. Sopratutto le testate locali che finora non le hanno potute fare. Che però una testata online nazionale continui a fargli una domanda (anche ieri sera) a cui ha già risposto più volte, sia in conferenza stampa che via email, lo trovo fastidioso. Non si condivide la risposta? Ma non è che gli fai la stessa domanda cento volte. Per questo poi si è irritato e ha mancato di rispetto anche ai giornalisti locali.
Stregabakeka
28 Aprile 2020 at 20:41
E lì doveva rispondere! Prende 5000€ al giorno il signor Conte! A quelle domande doveva rispondere ! È un suo dovere!!! Lo chieda a chi era in prima linea se non era stanco! Lo chieda a tutti quelli che han visto morire la propria famiglia e che adesso paga le parcelle ! Non si punta il dito! Si punta alla verità! !!!!
Sempre grazie a chi l’ha pure aspettato due ore ! Contro i suoi sacrificati 8 minuti!!!! Ma per piacere!!!! Ma mandatelo a casa di chi muore!
Giacomo
28 Aprile 2020 at 20:55
Però il tempo di farsi vedere sul nuovo ponte a Genova l’ha trovato.
Uno qualunque
28 Aprile 2020 at 20:16
Non servono le parole, basta considerare il tempo che ha voluto dedicare a Bergamo e provincia per capire quanto gli importi di noi.
Come sempre siamo la vacca da mungere, poi del resto gli interessa poco. Ma se Roma non ci degna della loro attenzione non è che la regione abbia fatto di meglio. La colpa è nostra perché in politica mandiamo questa gente… Dalle mie parti si dice: chi al ga oia de laöra, al laöra, i lazaru i fa ol politico ol sindacalista…
Quindi meditate.
Stregabakeka
28 Aprile 2020 at 20:34
Uno qualunque: questo sì è un commento top!
giovanni
28 Aprile 2020 at 22:50
in politica voi mandate la Lega. https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2016/06/29/news/tutte-le-ruberie-della-lega-nella-sanita-lombarda-1.275439
rodolfo
28 Aprile 2020 at 21:15
Se la Lombardia fosse stata rossa, il suo e il loro comportamento sarebbe stato diverso. Non arrivare a mezzanotte e dire d’avere fretta.
Anto85
28 Aprile 2020 at 22:18
Scusi ma gli ospedali chi li ha chiusi Roma o la Regione? I medici di base abbandonati? Non vado avanti perché non avevo intenzione di sollevare polemiche né difendere nessuno. Per me le colpe sono da ambo le parti. Se poi si pensa che le colpe stanno tutte a Roma, alzo proprio le mani
giovanni
28 Aprile 2020 at 22:48
Ma la lega che si e’ mangiata la sanita in tanti anni di malaffare no? Non ho capito mi sembra di intuire che le responsabilita’ siano addossate al governo ma le pressioni sul voler tenere le fabbriche aperte chi le ha fatte Conte? Ma se qui a Salerno il Presidente della Regione Campania ha adottato misure speciali con dei decreti regionali ad hoc li in lombardia il vostro Governatore non poteva fare lo stesso? Non difendo Conte lungi da me, ma ragazzi siate obiettivi. Milano come il sud e’ mangiata dalla criminalita’ organizzata che ha imposto privatizzazioni e sciacallaggio cosi come e’ avvenuto in campania. Da nord a sud il cancro e’ lo stesso, abbiate memoria storica e rispetto sopratutto perche’ se i responsabili in giacca e cravatta hanno speculato sulla vita e la morte delle persone non possiamo prendercela con il Conte di turno. Tutto qua.
stefano
29 Aprile 2020 at 18:07
esatto
elia capitanio
29 Aprile 2020 at 14:19
Non vi capisco e sì che fino a dicembre ero al Albino ed ora in Sicilia. Qui sopporto un Mussumeci pagato di più al Mondo…. che non da la colpa a Conte ma giustamente allo stato. Sono le regioni e quindi i vs. leghisti che hanno l’ultima parola. Ma la destra a Bergamo ha sempre vinto e andrà avanti sempre così.Stupide polemiche. Perchè basta lavorare vivono per lavorare e non lavorare x vivere. Ne conosco tanti ammalati che hanno perso parenti amici etc.
al
29 Aprile 2020 at 14:33
“Guardi, se lei un domani avrà la responsabilità di Governo, scriverà lei i decreti e assumerà lei tutte le decisioni”.
Cos’altro aggiungere….
elia capitanio
29 Aprile 2020 at 14:36
Chi vota in lombardia e chi comanda saranno sempre gli stessi. A certe persone esame di coscienza….. Hitler e mussolini qualcuno che pensi e comandi x loro
elia capitanio
29 Aprile 2020 at 14:39
A chi si è permesso di “toccare” il MIO papà usi un altro tono x favore. Chiaramente seguace di salvini “Nel rapporto con l’altro Gesù ci chiede di uscire dalla logica RETRIBUTIVA” rispetto a chi crede grazie
elia capitanio
29 Aprile 2020 at 14:42
GRAZIE ai giornalisti che vanno in giro a fare domande su domande solo loro fanno il vero giornalismo e io vi ho conosciuto tramite loro ragazzi non mollate.
Per chi non lo sapesse le varie testate sono foraggiate dai vai partiti.
Pardon
Andrea
29 Aprile 2020 at 17:20
Conte di errori ne avrà fatti parecchi e probabilmente verrà fatto saltare, perchè non capace di gestire il post tsunami, ma non dimentichiamoci mai chi ha gestito il chiudi/apri dell’ospedale di Alzano… e anche la mancata chiusura di Alzano e Nembro con governo e regione che giocavano a rimbalzarsi le responsabilità con lo stesso Gallera che ammise che la regione poteva chiudere autonomamente.
Luigi
29 Aprile 2020 at 17:31
Conte più che nervoso… imbarazzato a venire a Bergamo; per dare le solite risposte insufficienti poteva risparmiarsi il viaggio, senza far perdere tempo ai giornalisti.
Luigi
29 Aprile 2020 at 17:57
PS. Chissà come mai lui e gli altri responsabili quando fanno la cronistoria dei fatti continuano ad ignorare il periodo dal 23 febbraio al 5/6 marzo, quello decisivo per l’espandersi dell’epidemia… imbarazzante omertà!
Nicola
30 Aprile 2020 at 6:47
Mah… Nervosismo?? Mi pare ci sia più maleducazione dalla parte della giornalista che altro.. Per il resto Conte è un politico serio che sta dimostrando di saper gestire una situazione grave e assolutamente straordinaria.. Ringraziamo il cielo di non aver al governo altri politici.
Mario
30 Aprile 2020 at 15:46
Mamma mia, la trovata delle 6:47, e poi dicono che la notte porta consiglio. Arrivo in ritardo di ore, cerco di svicolare evitando le persone che mi stanno aspettando da tempo (e che stanno facendo il loro lavoro), rispondo sgarbatamente alle domande e poi i maleducati sono gli altri ? ma fammi il piacere, forse hai un problema ! (e questo l’avrei scritto di chiunque, non solo di Conte)
al
30 Aprile 2020 at 16:45
Sono d’accordo con te Mario. Anzi quella giornalista è stata l’unica con i “cosidetti” a fargli notare che….”…..siamo a Bergamo, qualcosa ci DEVE dire….”. Sennò, neanche si sarebbe fermato. Per quanto mi riguarda, considerando lo scarso rispetto dimostrato anche con il ritardo, fossi stato io al posto della giornalista e gli altri presenti, neanche lo avrei aspettato !!!! Ne facciamo a meno di una visita in ritardo dopo 2 mesi di pantemia, di notte come un ladro, e senza rispetto per la città più colpita d’Europa. Che se ne stia a Roma e non ci venga più a trovare. Ce ne faremo una ragione.