Seguici su

Politica

Fontana sulla mancata zona rossa: “Non è il momento di attribuire colpe”

Fontana sulla mancata zona rossa: “Non è il momento di attribuire colpe” ma il dibattito è ancora acceso e sentito.

Pubblicato

il

«Tecnicamente non mi sento di dare nessun giudizio, sono valutazioni che faranno gli epidemiologi a bocce ferme, adesso credo che prima di andare a cercare responsabilità e colpe debba finire questa tragedia e questo incubo che non è ancora finito. Io non mi sento di dare alcun tipo di giudizio, ma di continuare a lavorare per cercare di tirarci fuori definitivamente».

E questo il commento del presidente della Regione Attilio Fontana intervenuto ieri a Centocittà su Radio 1 in merito alla mancata istituzione di una zona rossa nella bergamasca. In particolare a Nembro e Alzano Lombardo, comuni della bassa Val Seriana epicentro di uno dei focolai più importanti d’Italia.

Fontana è tornato a sottolineare che la decisione «è stata di Roma». «Anche il presidente Conte ha ribadito che hanno fatto la scelta di fare una zona più ampia», ha affermato il governatore.

Mancata zona rossa: un dibattito ancora aperto

Un dibattito, quello della mancata zona rossa, che tutt’oggi, seppur siamo nella Fase 2, smuove gli animi dei cittadini della Val Seriana.

Tutti infatti sapevano che quella settimana di inizio marzo, nello specifico dal 5 marzo in poi – serata in cui il Governo stava valutando l’indicazione favorevole del Comitato tecnico scientifico del 2 marzo -, si sarebbe istituita la zona rossa. Lo sapevano gli amministratori, lo sapevano i cittadini e, in modo particolare, i lavoratori delle fabbriche. Come ci aveva detto questo operaio.

Tutto era pronto, anche i centinaia di carabinieri che stazionavano a Zingonia ma che vennero rimandati indietro. Per decisione di chi? Ad oggi nessuno ha risposto.

Incalzato durante la sua presenza a Bergamo il premier Conte ha ribadito che: “L’8 marzo la zona rossa venne estesa a tutta la Lombardia perché il virus era ormai ovunque”. Ma noi sappiamo che il provvedimento di quella domenica fu di carattere “arancione” con spostamenti all’interno delle Regione consentiti. Nulla a che vedere con una misura drastica com’è quella della zona rossa che avrebbe chiuso ogni varco in entrata e in uscita.

Non aver isolato da subito un focolaio devastante com’è stato quello della bassa Val Seriana ha avuto dunque un ruolo determinate nella diffusione del virus. Ammettere le responsabilità di questi errori dovrebbe essere un obbligo nei confronti dei cittadini della provincia che ha pagato il prezzo più caro: ovvero migliaia di morti.

Tutti i diritti riservati ©

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

8 Commenti

1 Commento

  1. Alfio

    6 Maggio 2020 at 11:02

    Non è il momento di attribuire colpe, certo, perché lui non ha perso genitori, zii, nonni come tutti noi qua a Bergamo.
    Era meglio che se ne stavano zitti, lui e Renzi per rispetto dei 5000 morti bergamaschi.

  2. gian

    6 Maggio 2020 at 13:28

    Il coronavirus è pericoloso, lo sono di piu questi amministratori. Senza la loro decisiva collaborazione, il virus in provincia di Bergamo avrebbe fatto molte meno vittime, come tra l altro in tutta italia. Sarebbe opportuno in una probabile seconda ondata del virus, non avere piu questi elementi in posti di comando, altro che “non è il momento di cercare colpe”. Facendo un discorso piu generale, c’è una intera classe dirigente da archiviare, hanno fallito su tutti i fronti, quando non sei in grado di tutelare la vita dei cittadini che amministri moralmente non puoi piu governare.

    • Cinzia

      6 Maggio 2020 at 13:38

      Ehh Fontana non sa che Codogno è in Lombardia…. Eppure hanno chiuso tutto subito… Vergognoso…

      • ⁉️

        6 Maggio 2020 at 14:48

        Appunto, questo é restato alla zona rossa si, zona rossa no. Io gradirei conoscere anche i veri responsabili, di tutto quanto é accaduto all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo!?

  3. ???

    6 Maggio 2020 at 16:09

    Io sono basita prima dai comportamenti, ora dalle dichiarazioni di questi “signori”.
    “Non è il momento di attribuire colpe”??? e quando lo sarà???
    E comunque non era e non è il momento nemmeno di morire in questo modo!!!
    Vogliamo silenzio, rispetto, giustizia e i TAMPONI!!!

  4. Marco

    7 Maggio 2020 at 20:25

    Non è mai tempo per ammettere le loro colpe, verrà il tempo che ci prenderemo a calci in culo miserabili buffoni.

    • Marco

      7 Maggio 2020 at 20:28

      …….Vi prenderemo a calci in culo…..

      • ????

        11 Maggio 2020 at 1:51

        Ragass, siamo in Italia non in Francia.
        Qui nessuno viene preso a calci in culo, di quelli in alto. Solo quelli in basso, prendono calci in Italia, ma non in culo, nei denti!

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *