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Cronaca

Minacce al giornalista Paolo Berizzi, perquisizioni dei Carabinieri di Bergamo

Identificate alcune persone che avevano minacciato il giornalista de “la Repubblica” su “Facebook”.

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Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo, coadiuvati dai colleghi competenti territorialmente, hanno eseguito 7 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti soggetti, tutti italiani, residenti nella provincie di Milano, Brescia, Varese, Trieste, Lucca, Vicenza e Rovigo  (tre con precedenti di polizia ed uno minorenne), identificati tra coloro che nell’anno 2019 avevano minacciato, sul social “Facebook”, il noto giornalista Paolo Berizzi, inviato del quotidiano “la Repubblica” e autore di diversi scritti sulle formazioni di estrema destra italiane, con particolare riferimento alla loro infiltrazione nelle diverse tifoserie calcistiche. 

L’atto è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Bergamo a firma del Sostituto Dott. Emanuele Marchisio e, per quanto attiene il minore, del Sostituto presso il Tribunale dei Minori di Brescia, Dott.ssa Lara Ghirardi. 

Soggetti tra i 17 e i 55 anni

Le perquisizioni mirano alla raccolta di ulteriori elementi probatori nei confronti degli indagati, individuati a seguito di una serrata attività di indagine svolta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bergamo anche in collaborazione con il noto social network Facebook, che ha fornito molti dati utili alla identificazione dei responsabili delle condotte in parola. 

Durante le operazioni sono stati quindi sequestrati numerosi telefoni cellulari e PC con la finalità di ricostruire tutta la rete dei soggetti intervenuti.

I soggetti, compresi in un’età tra i 17 ed i 55 anni, dovranno rispondere dei reati di Minacce aggravate e Diffamazione mezzo stampa (artt. 595 e 612 C.P.) nei confronti del giornalista di Repubblica che, a causa di questi comportamenti, è costretto da tempo a vivere sotto scorta.  

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1 Commento

1 Commento

  1. Timoteo

    19 Maggio 2020 at 14:59

    L’ottimo Paolo ha scritto dei libri che mi sento di consigliare parecchio, e con il suo lavoro ha fatto aprire parecchi occhi e menti, su cosine ai più sconosciute ed assecondate con negligenza. Ora spetta a chi di dovere fare il lavoro per cui sono pagati, e farlo bene fino in fondo.

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