Cronaca
Polmonite e macchie sulla pelle, “Ho fatto il Coronavirus a gennaio”
La storia di Annalisa Piantoni, 27enne di Gazzaniga, conferma come il virus fosse in circolazione a gennaio e conferma una nuova importante scoperta: le macchie sulla pelle possono segnalare la presenza del virus.
Da alcune ricerche scientifiche e da diverse testimonianze trova sempre più conferma la tesi che il Coronavirus fosse in Val Seriana già a gennaio 2020. Esperti sostengono che addirittura il virus circolasse a novembre/dicembre 2019 (come documentato in questa nostra intervista alla Dott.ssa Ariela Benigni, segretario scientifico e coordinatrice delle ricerche per Bergamo e Ranica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo).
La storia di Annalisa Piantoni, 27enne di Gazzaniga, conferma che il virus fosse in circolazione a gennaio e conferma una nuova importante scoperta: le macchie sulla pelle possono segnalare la presenza del virus.
Polmonite e macchie: Annalisa aveva il Coronavirus senza saperlo
Annalisa si ammala a metà dicembre con tosse che passa con un antibiotico. Il 5 gennaio si presenta la febbre che sale fino a quasi 40. Per giorni la giovane non riesce a gestire la febbre neanche con l’assunzione di Tachipirina. Il 9 gennaio dunque decide di recarsi in Pronto Soccorso all’ospedale di Alzano Lombardo. Qui, seppure lei non abbia altri sintomi, grazie ai raggi le viene riscontrato un addensamento polmonare basale segno che c’è una polmonite in corso. Le vengono prescritti 4 antibiotici. Quando il 22 gennaio torna a fare i raggi all’ospedale di Piario però le viene chiesto se avesse seguito le cure perché la situazione non era cambiata. C’era qualcosa che non andava. Il quadro clinico non migliorava.
Così Annalisa ha continuato con gli antibiotici per 15 giorni finché a inizio febbraio la nuova visita ha confermato la sua guarigione. Da quel giorno Annalisa non ha più avuto nulla ma oggi lei sa che quella malattia di gennaio era stato Coronavirus. E lo sa perché privatamente ha effettuato il test sierologico che ha dato risultato positivo. La giovane ha sviluppato gli anticorpi dunque ha contratto il virus.
Ma c’è di più. Il caso di Annalisa conferma anche quanto pubblicato in un articolo de l’Eco di Bergamo di sabato 23 maggio: ovvero come anche la pelle segnali la presenza del virus.
Negli adulti sfoghi cutanei come morbillo o orticaria
“All’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – riporta l’articolo – si stanno studiando casi di soggetti, giovani o meno giovani, che, hanno sviluppato malattie dermatologiche, dagli esantemi a reazioni simili all’orticaria, che si ritengono effetti indiretti del Covid. Di più, si stanno raccogliendo dati perché si ipotizza che questi episodi di disturbi dermatologici ,che solitamente emergono in una fase tardiva dopo il contatto con il Covid, possano essere utili dal punto di vista epidemiologico per far emergere casi di paucisintomatici e asintomatici che sono però positivi al nuovo coronavirus”.
In particolare – continua l’articolo -: “… gli adulti hanno manifestato esantemi come il morbillo, cioè macchie rosse, pruriginose, che si risolvevano nel giro di una settimana, reazioni simili all’orticaria, o simili alla varicella, anche con piccole pustole, su mani, arti, viso, tronco, in questo caso risolti in pochissimo tempo”. Come ci ha spiegato la stessa Annalisa.
L’intervista ad Annalisa
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Alessandro
26 Maggio 2020 at 9:24
L ho fatto anche io a Fine Dicembre. Non sapevo cosa fosse il covid-19 e l ho presa come una forte influenza e basta. Raccontando quello che ho avuto a fine Dicembre alla mia Dottoressa, mi ha confermato che ho avuto il covid e che girava già dai primi di Dicembre in forma meno aggressiva.
Anna
28 Luglio 2021 at 20:16
Noi siamo in ancora in quarantena covid, e mio figlio più piccolo di 11 anni ha avuto una settimana fa la comparsa di queste macchie rosse sulla pelle e dopo 5 giorni è comparsa la febbre che però non supera i 38 gradi. Ora non so quanto tempo ci vuole per guarire ma per ora la situazione è questa.
Premetto che mio figlio è stato contagiato dai fratelli che già erano risultati al primo tampone positivi mentre lui no.