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Cronaca

Aifa sospende l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento del Covid-19

Coronavirus: Aifa sospende l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento del Covid-19 al di fuori degli studi clinici.

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ATS Bergamo segnala che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), a seguito di nuove evidenze cliniche da cui emerge un aumentato rischio di reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti, sospende l’autorizzazione all’utilizzo al di fuori di studi clinici di idrossiclorochina per il trattamento di  SARS-CoV- 2, sia in ambito ospedaliero sia domiciliare.

Ai cittadini in possesso del farmaco Plaquenil o Idrossiclorochina Doc si raccomanda di non intraprendere una terapia senza la valutazione del medico curante; i cittadini in trattamento debbono invece  rivolgersi al medico curante.

L’idrossiclorochina nasce come farmaco antimalarico e viene utilizzato attualmente in pazienti con patologie reumatiche. Sono esclusi dalla disposizione AIFA i pazienti in trattamento farmacologico per patologie in indicazione, quali artrite reumatoide e lupus eritematoso, che possono quindi proseguire la terapia.

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2 Commenti

1 Commento

  1. adelaide

    31 Maggio 2020 at 17:06

    Non sono affatto d’accordo e non capisco questa decisione quasi assurda, posto il fatto che molti medici ne hanno constatato l’effetto positivo nella cura del COVID, soprattutto se somministrato all’insorgere dell’infezione e in contestualità di altri farmaci.
    Eventualmente vietarne la prescrizione a quei soggetti con conclamate patologie cardio circolatorie Posto che gli effetti indesiderati riguardano proprio quell’apparato. Inoltre ho letto che tali effetti si manifestano soprattutto qualora se ne faccia un uso prolungato.
    A mio giudizio infine proprio perché sono ben noti gli effetti del farmaco, la sua prescrizione potrebbe essere eseguita con molta più sicurezza soprattutto in presenza di altre patologie o in presenza dell’assunzione di altri farmaci.
    Infine l’agenzia non precisa quanti tra i paziente affetti da artrite reumatoide o lupus eritematoso curati negli anni con Plaquènil siano deceduti o abbiano manifestato malattie dovuti agli effetti del farmaco.
    Quella che scrive ha contratto una polmonite COVID, documentata da raggi x e l’ha superata, anche in questo caso documentabile con tac, grazie alla somministrazione del Plaquènil e dell’eparina. Non ho manifestato alcun effetto indesiderato.
    Posso sospettare che certe decisioni sono prese al di là e al di sopra del bene del paziente?

  2. Marco

    1 Giugno 2020 at 14:10

    Nel nostro paese è ormai legittimo sospettare di tutto e di tutti….quindi fallo.

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