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Baffi si dimette da presidente della Commissione d’inchiesta sul Covid19 in Lombardia

Patrizia Baffi si è dimessa da presidente della commissione d’inchiesta. Le minoranze: “Ora totale trasparenza”

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Patrizia Baffi, consigliere lombardo di Italia Viva eletta tra le polemiche presiedente della commissione d’inchiesta regionale sul covid-19 voluta dalle minoranze, si è dimessa.

La richiesta di lasciare l’incarico era arrivata da parte dei vertici nazionali del suo partito, oltre che da Pd e 5 Stelle. Le dimissioni sono state rassegnate questo pomeriggio con una lettera al presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. 

La designazione era avvenuta il 26 maggio con i voti della maggioranza di centrodestra, nonostante le opposizioni (a cui spettava la nomina) avessero indicato il consigliere del Pd Jacopo Scandella. La nomina aveva acceso la polemica politica e Pd e M5S avevano abbandonato la seduta.

I due principali partiti di opposizione a Palazzo Pirelli avevano annunciato l’abbandono della commissione subito dopo la designazione. I dem avevano formalizzato le dimissioni nei giorni scorsi, mentre i 5 Stelle lo hanno fatto oggi. Nel pomeriggio il passo indietro di Baffi.

Il messaggio della Baffi

“Poiché credo fermamente nell’importanza della Commissione d’inchiesta – ha scritto Baffi nel documento consegnato a Fermi – che avrà il compito di fare chiarezza sull’emergenza sanitaria che ha tanto segnato la nostra regione e le nostre vite e che dovrà anche portare all’avvio di un percorso di revisione della riforma sanitaria regionale, per sanare le carenze del sistema e superare le debolezze che sono emerse in questi mesi, con la presente rassegno le mie dimissioni dalla carica di Presidente a far data da oggi, nella speranza che ciò possa contribuire a ristabilire un clima favorevole allo svolgimento dell’importante lavoro che ci aspetta”.

Il commento del PD

“Quando abbiamo firmato la richiesta di commissione d’inchiesta lo abbiamo fatto perché a noi interessa la ricerca della verità e la soluzione dei problemi che si sono manifestati in questi mesi drammatici – commenta Jacopo Scandella -. La commissione è uno strumento di tutti, anche se continueremo ad avere visioni diverse sulle decisioni da prendere. E per lavorare insieme ci sono delle regole, tra cui quella che il Presidente venga indicato dalle minoranze. Le dimissioni di Patrizia Baffi sono un atto di chiarezza, ma la Lega e i suoi alleati sono sempre maggioranza numerica, sta a loro decidere se garantire le condizioni per far partire la commissione o continuare ad impedire l’avvio dei lavori. In questo caso credo non si darebbe un bel segnale ai cittadini, ai bergamaschi in particolare”.

M5S: “Basta teatrini. Ora totale trasparenza”

“Apprendiamo delle dimissioni di Patrizia Baffi, siamo lieti che abbia capito che non era possibile presiedere una Commissione d’inchiesta senza la presenza dei principali gruppi di minoranza. Ringrazio Patrizia Baffi per il passo indietro e per il senso istituzionale. Invitiamo la maggioranza a mettere fine ai teatrini e a procedere con l’elezione di un nuovo Presidente che sia veramente espressione della volontà delle minoranze è che possa garantire totale trasparenza”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia.

Lega e Gruppo Misto: “Su di lei pressioni vergognose”

“La commissione d’inchiesta sul covid-19 viene affossata per le gravissimi ingerenze della politica, romana e non solo, che non ha smesso un minuto di esercitare pressioni ai limiti della minaccia sulla presidente eletta Patrizia Baffi. Il Pd ha di fatto rotto con le sue mani il giocattolo che voleva usare a suo piacimento, con il benestare degli alleati cinque stelle”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il capogruppo della Lega Roberto Anelli e la presidente del Gruppo Misto Viviana Beccalossi.

“Questa vicenda -prosegue la nota- dimostra che alle opposizioni la ricostruzione dei fatti di questi mesi nella massima trasparenza non importava niente. Il Pd, del resto, è il partito che in Emilia vieta di costituire una simile commissione d’inchiesta, mentre in Lombardia la ottiene e poi la abbandona perché interessato solo alla presidenza”. “A Patrizia Baffi – concludono Anelli e Beccalossi – va la nostra massima solidarietà”.

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4 Commenti

1 Commento

  1. ????????

    5 Giugno 2020 at 21:06

    Bon dai… tutto bene ciò che finisce bene (anche se qui si é solo all’inizio) complimenti al “buon” Gallera, per la presa in foto allegata.

  2. gian

    5 Giugno 2020 at 21:38

    Dopo non essere stata in grado di prevenire e governare l epidemia, (andate in veneto somari ed imparate) la politica lombarda continua a fare danni con questi teatrini che se non ci fossero di mezzo migliaia di morti ci sarebbe da ridere. E questi dovrebbero prevenire la seconda ondata del virus? Annetteteci alla svizzera, al veneto, all emilia, a san marino, ma togliete di torno questa manica di incapaci.

    • Luca

      7 Giugno 2020 at 14:51

      Gli incapaci stanno solo in regione Lombardia oppure stanno anche nei comuni, nelle province, nel governo, in chi ha autorizzato certe partite di calcio, in chi si è opposto alla chiusura delle attività produttive e poi le ha riaperte subito…

  3. Marco Maffeis

    6 Giugno 2020 at 8:07

    Mi chiedo..ma come si fa ad agevolare e sostenere la formazione di una commissione d’inchiesta che, probabilmente, porterà a far saltare alcune teste degli stessi personaggi che oggi sono chiamati ad eleggere tale commissione.
    Si rischia, per l’ennesima volta, che le interferenze ed i giochini politici sminuiscano il valore di una giustizia “equa e giusta”.

    Si finirà che ognuno di noi piangerà i propri morti nel proprio silenzioso rimpianto di ciò che poteva essere fatto ma non è stato garantito dal sistema sanità.

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