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Cronaca

Dagli ospedali in strada, gli infermieri: “In guerra senza tutele”

Dagli ospedali in strada, gli infermieri: “In guerra senza tutele. I signori della politica ci ascoltino”. La Federazione presenta un elenco di richieste al Governo.

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Sono diversi gli infermieri che nei giorni scorsi sono scesi nelle piazze e nelle strade principalmente di Milano per denunciare la mancanza di tutele durante l’emergenza Coronavirus.

Sotto il Pirellone flashmob in ricordo dei colleghi scomparsi

In particolare mercoledì mattina sotto il Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia, si è svolto il flash-mob organizzato dal NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, in memoria dei colleghi morti nel corso dell’emergenza. Gli infermieri hanno chiesto alla politica di riconoscere il loro lavoro con un contratto dal giusto compenso economico, simile a quello dei loro colleghi europei. E poi hanno denunciato: “Gli infermieri morti in questi mesi di l’emergenza Covid in tutta Italia sono stati 40. Non c’è stata un’adeguata tutela. Noi della NurSind siamo stati i primi a denunciare delle incongruenze, mentre gli altri si nascondevano dietro le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

“Le istituzioni ci devono vedere in faccia”

«Entro i primi giorni di luglio, permessi ad autorizzazioni permettendo, i colleghi impegnati contro il Covid-19 nelle regioni più colpite si stanno dando appuntamento nelle strade di Milano. E’ arrivato il momento di mostrare alle istituzioni, una per una, le facce degli infermieri che hanno guidato la gente fuori dal guado nei giorni peggiori. Se qualcuno pensava che con i recenti flash mob fosse finita qui si sbagliava di grosso. Quello che è successo in queste giornate esemplari non lo dimenticheremo mai, ed è solo l’inizio della nostra battaglia». Esordisce così Antonio De Palma, Presidente del Sindacato Nursing Up, nell’annunciare un evento che coinvolgerà tra pochi giorni tutti gli infermieri delle regioni più colpite dall’emergenza pandemia.

Lo vogliono fare gli infermieri scesi nelle piazze in questi giorni, e che hanno urlato a gran voce lo slogan “Maipiucomeprima”. Lo chiedono quelli che a Genova, a Torino o a Milano hanno voltato le spalle verso i palazzi del potere sollevando cartelli con sopra scritto “vogliamo rispetto”.

«Durante i nostri flash mob, durante le nostre pacifiche ma coraggiose proteste, abbiamo compreso, ancora una volta, che la società civile è schierata dalla parte degli infermieri. E’ vero, c’è chi ci ha voltato le spalle, c’è chi ha calpestato le sue stesse promesse e continua a farlo, senza remore, in tal modo offendendo anche la nostra dignità. I cittadini però non osano mancarci di rispetto, loro no! Se potessero ci inviterebbero nelle loro case a mangiare con le loro famiglie, come fossimo figli, fratelli, nipoti. Ai signori della politica abbiamo dimostrato che un messaggio, anche solo da parte di cento di noi, con la nostra voce, può arrivare a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. E lasciare il segno. Può unire migliaia e migliaia di anime». conclude De Palma.

Le rivendicazioni della Federazione

Le rivendicazioni contrattuali contenute in un elenco di richieste che la FNOPI (Federazione Ordini Professioni Infermieristiche) ha indirizzato al Governo pochi giorni fa riguardano: la richiesta di un trattamento economico consono all’impegno profuso sul campo ben prima del Covid (i nostri sono tra gli stipendi più bassi d’Europa); il riconoscimento della malattia professionale; l’adeguamento degli organici; l’aggiornamento e la formazione.

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1 Commento

1 Commento

  1. Bergamaschi vi svegliate?

    11 Giugno 2020 at 14:08

    Si danno soldi a tutti e non si dà uno stipendio dignitoso agli infermieri che risulta fra i più bassi d’Europa mentre in Germania guadagnano 2500/3000€ al mese.
    Gli autonomi che hanno preso 1000€ al mese e che prima si lamentavano ora se ne stanno zitti e non ringraziano neanche, però il reddito di cittadinanza lo hanno sempre contrastato in ogni modo, IPOCRITI E INGRATI.

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