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Cronaca

7 giorni per decidere, oggi Conte sentito sulla mancata zona rossa

Oggi il premier Giuseppe Conte sentito sulla mancata zona rossa a Nembro e ad Alzano dove in 7 giorni ad inizio marzo non si decise nulla

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Questa mattina il premier Giuseppe Conte sarà sentito dai pm di Bergamo guidato da Maria Cristina Rota sulla mancata zona rossa a Nembro e ad Alzano Lombardo.

A riguardo a fine maggio erano stati sentiti anche l’assessore regionale Giulio Gallera e il presidente Attilio Fontana. Mentre a Roma in questi giorni sono stati convocati anche i ministri della Salute e degli Interni, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese.

Risultano essere tutte persone informate sui fatti dato che l’indagine aperta lo scorso 8 aprile per epidemia colposa è a carico di ignoti.

La nostra testata, presente sul territorio in quei confusi e drammatici giorni di inizio marzo, quando i contagi accertati iniziarono a superare quelli nel Lodigiano (unica vera zona rossa della Lombardia), si è da subito preoccupata di sollevare la questione visto l’impatto in termini di morti che ha avuto questa mancata decisione.

Già il 29 marzo proponevamo questa ricostruzione dei “7 giorni per non decidere” diventata poi un video che vi riproponiamo.

Le spinte dal mondo industriale

I pm dunque dovranno accertare cosa evidentemente ha bloccato la decisione e se ci siano state evidenti pressioni dal comparto industriale che si è sempre dichiarato – tramite le parole del presidente di Confidustria Lombardia Marco Bonometti (anch’esso sentito in Procura)-, contrario a queste misure dannose per l’economia locale. E oggi purtroppo possiamo dirlo: misure non intraprese che hanno permesso al virus di circolare e di continuare ad uccidere.

La settimana dal 2 all’8 marzo

Ripercorriamo perciò la settimana che tutti noi ricordiamo, quella di inizio marzo, durante la quale i contagi in bergamasca, e in particolare modo in Val Seriana, crebbero a dismisura mentre tutti eravamo in attesa della zona rossa mai fatta.

La curva dei contagi in Regione Lombardia

Lunedì 2 marzo Bergamo quasi come Lodi

Lunedì 2 marzo è la giornata in cui la provincia di Bergamo (allora zona gialla) è appena al di sotto della provincia di Lodi, unica zona rossa istituita dal Ministero della Salute con Regione Lombardia dopo l’accertamento del paziente 1 di Codogno. Spulciando tra i dati si nota come Lodi fosse a + 612 contagi e Bergamo a + 508.

Martedì 3 marzo Bergamo supera Lodi – dall’ISS indicazioni di fare zona rossa – Gallera “stiamo aspettando valutazione”

Martedì 3 marzo  il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, a Tgcom24 diceva “Credo che l’estensione della zona rossa vada rimodulata: potrebbero esserci altre zone da coprire”. “Non credo – ha spiegato Rezza – che la zona rossa si debba estendere anche alla città di Milano in questo momento, poiché i casi sono pochi, ma piuttosto a comuni più colpiti, come Bergamo”.

Il tema, allora nuovo, viene trattato anche nella conferenza stampa serale da parte dell’assessore Giulio Gallera che ai giornalisti risponde : “Su Alzano Nembro abbiamo inviato i dati all’Iss. E’ un dato oggettivo il forte incremento dei casi. Loro devono fare una valutazione e suggerire a noi e la Governo la strategia. I provvedimenti si prendono con un Decreto”.

Mercoledì 4 marzo, si attendono le valutazioni del Ministero

Le zone rosse si faranno? Chiedono i giornalisti a Gallera che risponde: “E’ la zona con più positivi, abbiamo chiesto al Ministro Speranza e ci ha detto che questa sera (mercoledì 4 marzo, ndr.) ci sarà la valutazione decisiva dei pacchetti i misure da assumere e noi abbiamo evidenziato la nostra preoccupazione e il nostro orientamento a mettere in campo tutte le misure necessarie per contenere il virus. Attendiamo le loro valutazioni”.

Giovedì 5 marzo, il sindaco di Alzano Bertocchi ai nostri microfoni “Attendiamo indicazioni” – Gallera in conferenza “Non c’è ancora posizione Governo”

Mentre i dati continuavano a crescere a dismisura il 5 marzo noi eravamo stati ad Alzano Lombardo e avevamo intervista il sindaco Camillo Bertocchi che ci aveva detto: “Chiediamo qualche certezza sulle misure prossime”.

Ascolta l’intervista qui.

L’attenzione era tornata anche in conferenza stampa: “Qui c’è la più grande crescita, in quei pochi comuni a nord – est della provincia di Bergamo. I tecnici stanno facendo le loro valutazioni – dice Gallera -.

Notizie informali dell’ISS ci dicono che c’è un orientamento da parte loro nel chiede misure importanti per quel territorio ma noi non abbiamo una relazione ufficiale e non abbiamo una posizione ufficiale del Governo”.

Venerdì 6 marzo, decisione zona rossa perché non ha ancora una risposta?”

Anche venerdì 6 marzo eravamo tornati ad Alzano Lombardo e Nembro per verificare la situazione in vista della ventilata zona rossa.

Potete rivedere la diretta di quella sera qui.

Nello stesso momento Gallera in conferenza stampa rilascia una dichiarazione che velatamente fa capire come la mancata scelta del Governo abbia avuto degli ostacoli: “Sul tema della zona rossa, queste sono misure che hanno un senso se hanno una tempestività. Quando 3 giorni fa ci siamo confrontati con il Comitato scientifico e con l’Istituto superiore di Sanità che aveva fatto una richiesta precisa al Governo, doveva essere data una risposta. Spero che questa incertezza, soprattutto per le piccole attività commerciali e artigiane, non abbia portato qualcuno a sposarsi facendo del danno a sé e agli altri. Dopo 3 giorni siamo ancora qui, traete voi le vostre conseguenze”.

Sabato 7 marzonessuna zona rossa – verso la chiusura della Lombardia

Sabato 7 marzo poteva essere la giornata cruciale, o forse era quello che si aspettavano i cittadini. Tutti avevamo visto le immagini dei mezzi militari che sembravano raggiungere la bassa Val Seriana per chiuderla e tutti ci continuavamo a chiedere cosa stesse succedendo. Sta di fatto che anche quella sera noi eravamo stati ad Alzano e Nembro e nulla si era mosso. Perché? Semplicemente perché con il primo Decreto in discussione si sarebbe arrivati a chiudere tutta la Regione.

Domenica 8 marzoentra in vigore il Decreto

Domenica 8 marzo entra dunque in vigore il Decreto del Governo che chiude di fatto la Lombardia prima e poi tutta la Nazione.

E’ palese dunque che la strategia del Governo non è stata quella di isolare i focolai ma di adottare sistemi di contenimento a più ampie maglie. Una scelta che noi abbiamo pagato a caro prezzo, visto il numero di decessi e di contagi più alto di tutta Italia.

Sarebbe cambiato qualcosa se Alzano e Nembro fossero diventati zona rossa il 3 marzo? Rifacendoci al caso della provincia di Lodi dove i numeri sono stati nettamente inferiori viene proprio da pensare di sì.

Cosa sia successo dunque in quella settimana e come mai i pareri dell’Istituto superiore di Sanità non siano stati presi in considerazione andrà appurato dalla Magistratura.

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1 Commento

1 Commento

  1. Bergamaschi vi svegliate?

    12 Giugno 2020 at 9:40

    Voglio proprio vedere come racconterà i fatti per paragonare la versione degli imPrenditori riuniti, dopo lo scarica barile degli incapaci e disumani Fontana e Gallera.

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