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Cronaca

La Regione Lombardia sapeva che Alzano e Nembro non sarebbero diventati zona rossa

La Regione Lombardia sapeva che Alzano e Nembro non sarebbero diventati zona rossa. Le parole del premier Conte: “Gallera e Fontana informati su ogni mossa”.

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La Regione Lombardia sapeva che Alzano e Nembro non sarebbero diventati zona rossa. A confermarlo le parole del premier Giuseppe Conte sentito ieri dal pool di Pm di Bergamo che indaga anche sulla mancata chiusura dei due comuni della bassa Val Seriana per capire se la misura mai intrapresa abbia permesso al focolaio di divampare. Questione abbastanza evidente agli occhi dei cittadini di paesi che nel mese di marzo 2020 hanno registrato incrementi di mortalità anche del +1000%.

L’impressione che da qui, in Val Seriana e in provincia di Bergamo, nessuno si sia stracciato le vesti per istituire una zona rossa – complici le pressioni del comparto produttivo – in una delle zone appunto più produttive d’Italia, diventa così purtroppo una realtà.

Realtà confermata anche da alcune dichiarazioni sulla stampa del sindaco di Nembro Claudio Cancelli che ha detto: “Non si sono assunti le responsabilità. Il conflitto di segno politico ha inciso nel flop” (Il Giorno, 12 giugno).

Cosa diceva Gallera il 6 marzo 2020

Questa dichiarazione dell’assessore Giulio Gallera di venerdì 6 marzo, quando si era in attesa della chiusura, fa intendere che la Regione sapesse che non si sarebbe istituti la zona rossa.

L’assessore, incalzato da un giornalista, parla dell’ipotetica zona rossa già al passato facendo riferimento alle attività produttive (che hanno influito nella non chiusura) e concludendo: “Traete voi le vostre conseguenze”. Quali conseguenze? Che non si sarebbe mai chiuso.

Ripercorriamo le date

2 marzo 2020

Regione Lombardia chiede un parere all’Istituto Superiore di Sanità riguardo ai due comuni dove, dal 23 febbraio (domenica in cui vengono accertati i primi due positivi all’ospedale di Alzano Lombardo) i contagi subiscono subito un’impennata costante. Di fatto una richiesta ufficiale al Governo di istituire una zona rossa non arriverà mai.

3 marzo 2020

Sono i componenti del Comitato tecnico scientifico tra cui il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro (sentito anch’esso dai pm, ndr.) a sollecitare il 3 marzo la chiusura dei due Comuni. Ne parlano con Gallera e due giorni dopo il presidente Silvio Brusaferro ribadisce la necessità di procedere.

Cos’ha detto Conte

Ai pm Conte ha dato la solita versione fornita anche alla stampa spiegando che che fu disposta «subito un’analisi dettagliata della situazione dalla quale emergeva la diffusione del virus ormai in un’area molto più estesa. Valutammo tutti gli interessi in gioco e in particolare l’effetto contenitivo di misure limitate a due soli Comuni rispetto all’epidemia».

7 marzo

«Il decreto per chiudere l’intera Lombardia la notte del 7 marzo fu condiviso con la Regione che mandò anche le proprie osservazioni»: ha spiegato Conte al pool guidato da Maria Cristina Rota. Il premier ha ricostruito quanto accadde tra il 3 e l’8 marzo spiegando che in quel momento «i contagi erano ormai estesi a numerosi paesi, quindi sarebbe stato inutile limitarsi a due sole aree». E assicura che il governatore Attilio Fontana e l’assessore Giulio Gallera «furono costantemente informati di ogni mossa».

Da una parte dunque un Governo che pensa all’intera Lombardia e all’Italia, non tutelando un territorio divenuto in fretta un lazzaretto; dall’altra la Regione che aveva il polso della situazione che non ha mai preteso né forzato per ottenere la chiusura. Nessuno, come diciamo da mesi, ha tutelato questo territorio.

L’indagine

Saranno i magistrati a dover stabilire se questo ritardo di cinque giorni abbia provocato un aumento dei contagi da coronavirus. In questo caso potrebbe esserci una corresponsabilità Regione – Governo visto anche la Lombardia poteva chiudere quando l’avrebbe ritenuto opportuno. E non l’ha mai fatto. Come non l’ha mai fatto il Governo che, di fatto, con il Decreto dell’8 marzo ha messo la Lombardia in zona arancione (con movimenti tra i comuni consentiti) e non in zona rossa. E la gente, continuando a sposarsi, da Nembro e Alzano ha portato il virus in tutta la Val Seriana colpita fino all’ultimo paesino di montagna con poche centinaia di abitanti.

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10 Commenti

1 Commento

  1. Olmo

    13 Giugno 2020 at 10:14

    Finirà pari e patta, penso che ormai sia palese.

  2. Marco

    13 Giugno 2020 at 13:24

    Continuo a ritenere responsabile il governo regionale che ha pensato bene di tutelare gli amici imprenditori che lo foraggia da decenni.

    • Burrasca

      13 Giugno 2020 at 18:07

      Questo mi sembra assodato, Conte manco sapeva dell’esistenza di Alzano Nembro e la Valle Seriana… invece i “Milanesi” della regione quelli si dovevano saperlo, e lo sapevano (vedi loro amici imPRENDITORI della zona…) e poi non sono loro quelli dell’autonomia Lombarda…

  3. Lucio

    13 Giugno 2020 at 14:08

    È evidente che sia il governo che la regione hanno sbagliato. Il fatto che nessuno dei due lo ammetta dimostra una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia onesta intellettualmente la nostra classe politica.

  4. gian

    13 Giugno 2020 at 14:25

    Non è una partita di calcio dove ci sono due squadre. Qui ci sono migliaia di morti ed una classe politica che nel suo intero ha fallito,tutti coloro che potevano fare qualche cosa non l hanno fatto, dalla regione al governo centrale, anzi imponendo misure che hanno agevolato l epidemia.Solo dei pavidi possono permettersi di sfruttare questa tragedia in occasione di lotta politica, come purtroppo se ne vedono già le avvisaglie.

  5. Giuseppe

    13 Giugno 2020 at 16:01

    Come mai non si parla mai dei sindaci ? Gori, ad esempio, sono settimane che butta letame sulla regione, se non erro, poteva avere voce in capitolo ma tolto che mangiare aggratis dai cinesi nel periodo più complicato non si è mai sentito

    • Giovanni

      14 Giugno 2020 at 11:15

      e il sindaco di Nembro che in piena pandemia ha autorizzato il mercato?

      • 14 Giugno 2020 at 13:08

        Ottima memoria, ed il Carnevale dei bambini con intera piazza difronte al comune piena di famigliole nonni e bambini!

  6. Giovanni

    14 Giugno 2020 at 10:49

    Confindustria e gli imprenditori di Nembro e Alzano non centrano nulla sulla mancata chiusura? vedrete alla fine tutti innocenti,tanto alla fine chi paga siamo sempre noi.

  7. raffaele

    15 Giugno 2020 at 14:03

    In Italia da regioni e comuni sono state attuate più di 100 zone rosse. Quindi potevano farla i sindaci, i dirigenti regionali, il governo.
    E finirà che siccome tutti sono responsabili, e quindi nessuno, apriranno una “bella” commissione parlamentare d’inchiesta che andrà alle calende greche.
    Si accettano scommesse.

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