Cronaca
Le inchieste di Bergamo nella lente della stampa internazionale
Le inchieste bergamasche nella lente della stampa internazionale. Tutti i media mondiali parlano del lavoro della Procura di Bergamo che vuole fare luce sulla malagestione dell’emergenza Coronavirus.
Una voce che si è alzata solitaria dalla Val Seriana, dal nostro giornale online, che da metà marzo ha portato alla luce la malagestione dell’emergenza Coronavirus in bergamasca e che ha trovato forza nella stampa internazionale grazie al lavoro incessante del Comitato Noi Denunceremo. Dopo mesi di lavoro d’inchiesta e dopo il Denuncia Day lanciato lo scorso mercoledì dallo stesso Comitato presso la procura di Bergamo, le inchieste bergamasche sono finite nella lente di tutta la stampa internazionale facendo il giro del mondo.
In particolare, il D-Day, iniziativa lanciata da Luca Fusco presidente del Comitato, ha attratto l’attenzione dei più grandi media mondiali, che stanno seguendo da vicino lo sviluppo dell’inchieste condotte dal procuratore Maria Cristina Rota sulla gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo (dove il 23 febbraio vennero riscontrati i primi positivi al virus) e sulla mancata zona rossa.
Tutti vogliono la verità
“Confrontandoci con alcuni giornalisti stranieri – sostiene Luca Fusco – abbiamo capito che non siamo gli unici a voler fare chiarezza su quanto accaduto a Bergamo e Brescia. L’interesse che la stampa estera sta dando alla richiesta di verità e giustiza dei bresciani e dei bergamaschi (e non solo) ci rende ancora più determinati. A dimostrazione che quello che è successo qui non ha scosso solo Bergamo e Brescia, ma il mondo intero. E c’è un bisogno estremo di fare chiarezza cosa sia successo. Questa è la riprova che tutto quello che stiamo facendo come comitato è veramente di vitale importanza, anche se abbiamo solo mosso i primi passi di un viaggio che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi e anni”.
A riprendere la notizia sono state più di 100 testate internazionali tra le più prestigiose: la BBC, il The Guardian, Aljazeera, France 24 ed altri media nazionali di prim’ordine sparsi tra l’Europa, gli Stati Uniti, l’Asia e l’America Latina.
Alcuni degli articoli sulla stampa internazionale
https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-53006166
https://www.france24.com/es/20200610-italia-denuncia-familiares-muertos-covid19-gestion-lideres
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gian
15 Giugno 2020 at 14:06
In questi mesi in valle seriana è stata scritta una delle pagine piu buie della storia repubblicana italiana. Colpisce il fatto che tutti i probabili responsabili siano ancora al loro posto. Il coronavirus è stato arginato efficacemente da coloro che hanno “violato” regole letali, dall’ anestesista di cologno, a Crisanti in veneto fino ai medici del papa Giovanni, costretti dal ministero a fare autopsie “clandestine “. Già questo basterebbe a fare piazza pulita.
❓
15 Giugno 2020 at 16:30
A fare piazza pulita non in regione lombardia vero mario?
Marco
15 Giugno 2020 at 17:34
Non voglio muovere appunti a nessuno, tantomeno ai sanitari e parlo di medici ed infermieri non di certo dei dirigenti, ma non mi sono ancora capacitato del fatto che molti medici dicano a posteriori di aver notato parecchie polmoniti anomale sin da inizio gennaio se non prima…ed a nessuno sia passato per la testa di intravedere una possibilità che dipendesse da sto cazzo di virus.
Ricordiamoci che a gennaio erano già ricoverati i due cinesi allo Spallanzani, cinesi che avevano percorso la penisola in lungo ed in largo quindi magari un sospetto lo potevano infondere in qualche medico lungimirante noo?
Ok lo so, il protocollo contemplava il tampone solo per chi avesse avuto rapporti con individui rientrati dalla Cina, ma se a me medico mi si prospetta una serie di quadri clinici mai vissuti in carriera magari un pensierino che sia dovuto a quel virus lo faccio, e magari un piccolo allarme a chi di dovere lo lancio.
Ripeto, non è mia intenzione recriminare sull’operato di medici ed infermieri, o almeno non su tutti, ma secondo me come in tutti i campi non tutti sono eccellenti, del resto non lo si può nemmeno pretendere, il paziente uno di Codogno è stato sottoposto a tampone dopo la terza volta che si presentava in P.S. e dopo che la moglie li informò che aveva avuto una cena con un conoscente rientrato dalla Cina.
Cioè….daii.