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Smart working, CGIL “Un diritto per tutti i dipendenti con figli sotto i 14 anni o disabili”

Siglato il protocollo di sicurezza Covid-19 per il personale degli enti locali. CGIL: “Questa intesa rende lo smart working una modalità di lavoro non solo emergenziale”.

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Nella mattinata di ieri mercoledì 17 giugno è stato firmato il protocollo sicurezza regionale per il personale degli enti locali nella nuova fase dell’emergenza covid-19. Il documento prevede una serie di misure per prevenire il contagio a protezione dei lavoratori e del pubblico anche attraverso il potenziamento dello smart working e, di conseguenza, la digitalizzazione degli uffici e delle procedure. Il protocollo è frutto di un accordo tra Anci Lombardia, Unione delle Province Lombarde, Funzione Pubblica CGIL, CISL FP e UIL FPL.

“Questa intesa rende lo smart working una modalità di lavoro non solo emergenziale, ma stabile per una parte dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni – Commenta Dino Pusceddu (Funzione Pubblica CGIL)-, facilitando la conciliazione tra le esigenze vita-lavoro e migliorando la produttività, oltre a garantire il distanziamento sociale all’interno degli uffici. Le linee guida per l’applicazione pratica saranno poi contrattate, alla presenza delle organizzazioni sindacali, ente per ente perché le specificità sono diverse. Il lavoro a distanza diventa un diritto per tutti i dipendenti con figli sotto i 14 anni o disabili, come nel privato”.

L’accordo prevede la formazione dei dipendenti per metterli in condizione di utilizzare al meglio le nuove tecnologie per il lavoro a distanza, e il supporto di psicologi per migliorare il rapporto con l’utenza e per sostenere il personale in un momento di difficoltà.  

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