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Cronaca

Polmoniti atipiche in Val Seriana a fine 2019, l’analisi di Ats

Polmoniti atipiche in Val Seriana a fine 2019. Perché non è scattato l’allarme? L’analisi di Ats Bergamo: “Dati nella norma per certe stagioni”.

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La notizia è rimbalzata su tutti i media nazionali nella giornata di martedì 30 giugno e nella stessa giornata l’ATS Bergamo ha fornito dati e grafici sulle polmoniti atipiche di fine 2019 in Val Seriana.

Tutto è partito da un’interrogazione del consigliere regionale Niccolò Carretta ripresa dai media bergamaschi e nazionali. Il consigliere di Azione ha chiesto conto dell’aumento del 30% di polmoniti sospette catalogate come non identificate, delle quali dunque non si conosceva l’origine medica. Questo accadeva a novembre e dicembre 2019 all’ospedale di Alzano Lombardo dove il 23 febbraio vennero accertati i primi due casi di positività.

Tra novembre e gennaio proprio nell’ospedale della Val Seriana erano stati registrati 110 casi di polmonite con «agente non specificato». Numeri significativi? Sarebbe di sì visto che in tutto il 2018 erano stati complessivamente 196, il 2019 ha chiuso quasi con il 30% in più, a 256. Un incremento sensibile, dettato proprio dagli ultimi mesi dell’anno.

Il nodo delle responsabilità e delle direttive del Ministero

Carretta ha chiesto anche in merito alle responsabilità di chi doveva segnalare un’oscillazione così preoccupante e intervenire.

Mentre la Procura di Bergamo ha inserito nelle indagini anche questi dati, insieme alle circolari del Ministero, ATS Bergamo ha diffuso un’analisi del Servizio Epidemiologico Aziendale che smentisce in parte quello sostenuto dal consigliere Carretta.

Il nodo che la Magistratura dovrà sciogliere, tra gli altri, è relativo alle direttive del Ministero che, solo per una settimana, avevano dato la possibilità di indagare come potenziali Covid anche «persone che manifestano un decorso clinico o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato senza tener conto del luogo di residenza o storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega pienamente la situazione clinica». Quella direttiva era rimasta in essere dal 22 al 27 gennaio. Il messaggio era: se c’è un sospetto procedete con il tampone. Ma dal 27 gennaio erano invece spuntati, in una nuova circolare (e poi da lì in avanti), criteri esclusivi legati a storie di viaggio in Cina a Wuhan oppure a contatti indiretti con persone che avevano viaggiato. Il primo riferimento, più generale, era sparito.

Se dunque dopo il 27 gennaio si dovevano indagare solo i sospetti che avevano avuto contatti con la Cina, perché non lo si è fatto dal 22 al 27 quando l’allarme dall’ASST Bergamo Est doveva essere inviato? La ATS aveva recepito questi dati e li aveva comunicati alla Regione? Questo sono domande che troveranno una riposta con le indagini. Intanto la triste storia bergamasca racconta di una situazione esplosiva che ha causato più di 6000 morti in tutta la provincia.

Coronavirus e ricoveri per polmoniti atipiche

Le analisi preliminari del Servizio Epidemiologico Aziendale di ATS Bergamo sui ricoveri si sono focalizzate su tre gruppi di codici, ove presenti una qualsiasi delle cinque possibili codifiche diagnostiche del tracciato Scheda Dimissione Ospedaliera: ‘Polmonite virale’ (ICD-9-CM 480); ‘Broncopolmonite, agente non specificato’ (ICD-9-CM 485); ‘Polmonite, agente non specificato’ (ICD-9-CM 486). Le valutazioni relative alla sola diagnosi principale con codice 486 “Polmonite agente non specificato”, derivante dall’analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera, non consentono di poter ascrivere con sicurezza tali ricoveri a casi di infezione misconosciuta da Sars Cov-2

Gli esiti del lavoro sui ricoveri, in sintesi (cfr allegato), consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche tali da produrre il sospetto di una presenza precoce di ricoveri per Polmoniti da SARS COV-2 nella Provincia di Bergamo nei mesi di dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020 (confrontati con lo storico degli anni 2017 e 2018); si evidenzia inoltre un chiaro effetto di stagionalità in tutti e tre gli anni pre-2020 analizzati (cfr allegato).

L’estrapolazione dei medesimi criteri sui dati specifici della struttura di Alzano Lombardo mostra un trend coerente con la valutazione provinciale ora descritta (cfr. grafico in allegato).

Il grafico che segue, basato sulla tracciatura del trend mensile dei codici sopracitati, con inizio al mese di gennaio 2017 e conclusione al mese di aprile 2020, mostra chiaramente l’innalzamento fuori scala dei mesi di marzo e aprile 2020 (rispettivamente 3954 e 3154 ricoveri). La media mensile dei ricoveri nei mesi precedenti, a partire dall’1 gennaio del 2017, è pari a 320.

E’ rilevante inoltre, ai fini dell’ipotesi in studio, verificare come sia presente un chiaro effetto di stagionalità (molto noto in letteratura) in tutti e tre gli anni pre 2020 analizzati. Il grafico successivo, riscalato senza i mesi di marzo ed aprile 2020, mostra l’effetto invernale sull’insorgenza delle polmoniti. Questa tipologia di stagionalità è confermata anche nei mesi di dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020.

Andamento SDO polmoniti codici gruppi 480, 485, 486 (qualunque posizione da 1 a 5 in campi diagnosi di SDO) nell’ospedale di Alzano Lombardo dall’1.1.2017 a fine febbraio 2020

Le variazioni sopra indicate, comparate con i trend storici a partire dal 2017, non forniscono pertanto elementi sistematici per affermare l’evidenza della presenza di ricoveri per polmoniti ‘COVID-like’ di rilevante entità nei mesi di dicembre-2019 e gennaio-2020. L’importante aumento di ricoveri per le tipologie di polmoniti sopra citate è chiaramente presente nei mesi di marzo ed aprile (coerentemente con l’andamento epidemico generale).

Le valutazioni effettuate sulle SDO, qui presentate, saranno seguite da ulteriori approfondimenti su prescrizioni ambulatoriali, accessi specifici in PS e utilizzo di farmaci specifici per la gestione delle eventuali complicanze batteriche di polmoniti virali.

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1 Commento

1 Commento

  1. Laura

    2 Luglio 2020 at 3:38

    io che sono una scema qualunque ho iniziato ha dire a mio marito … HEI DEVI STARE A CASA il 4 gennaio, lo sapevo io nn lo sapeva la sanità? mha…. ci haan messo al macello, siaamo in tanti che gli fega se muoiono migliaia di pensionati… anzi ben venga risparmiano pensioni

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