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Cronaca

Inchiesta camici, indagati il cognato di Fontana e il dg di Aria

Dopo il servizio di Report la produzione di camici per l’emergenza Coronavirus da parte della Dama spa, è arrivata alla Procura di Milano.

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Dopo il servizio di Report la produzione di camici per l’emergenza Coronavirus da parte della Dama spa, società del cognato e della moglie di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, è arrivata alla Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta sull’affidamento diretto della commessa. Dama, infatti, non era presente nell’elenco ufficiale dei fornitori della Regione.

Gli indagati per il momento sono due: il cognato del governatore Attilio Fontana, Andrea Dini, e il dg della centrale unica degli acquisti della Regione, Aria Spa, Filippo Bongiovanni. L’accusa ipotizzata è la turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.

I fatti di aprile 2020

All’azienda di moda, per mezzo di Aria, Regione Lombardia ad aprile aveva richiesto  – con tanto di negoziazione dei termini – una fornitura di 513 mila euro di camici. L’ottenimento delle autorizzazioni per produrre questo genere di dispositivi medici passa da un iter lungo e complesso. Come abbia fatto Dama spa ad ottenere in così poco tempo le autorizzazioni prima e l’incarico? A queste domande dovrà rispondere l’inchiesta.

I magistrati Luigi Furno, Carlo Scalas e Paolo Filippini, stanno sentendo come persone informate dei fatti diversi funzionari della Regione; l’assessore lombardo all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, e il presidente di Aria, Francesco Ferri. Tutte audizioni volte a chiarire se Dama dovesse sottoscrivere o meno il “Patto di integrità” nei contratti regionali, con la relativa dichiarazione sui conflitti di interesse. Gli investigatori del Nucleo speciale di polizia valutaria, invece, si sono recati negli uffici della Regione e di Aria per acquisire tutta la documentazione relativa alla procedura.

Il ritiro della fattura

A quanto risulta agli atti la tanto contestata fattura sarebbe stata stornata ad Aria dallo stesso Dini, dopo aver avvisato l’azienda pubblica via mail di aver deciso di “trasformare il contratto di fornitura in donazione”, il 20 maggio dopo che Report aveva intervistato il presidente Attilio Fontana il 15 maggio.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Olmo

    9 Luglio 2020 at 16:33

    GRAZIE REPORT, grande trasmissione di VERO giornalismo investigativo e non solo.

    • ????????

      10 Luglio 2020 at 16:08

      Si, ma quando “presi” con le mani nel sacco, hanno rimediato dai… ????????

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