COLERE
“Soldi per le strade ok, ma per le stazioni sciistiche?”, la lettera
Lettera di Walter Belingheri cittadino di Colere in merito alle opere finanziate da Regione Lombardia: “Non capisco come nessuno guardi avanti e non rilanci il turismo invernale bergamasco”.
Pubblichiamo la lettera di Walter Belingheri, cittadino di Colere in val di Scalve che pone una riflessione in merito alle opere finanziate da Regione Lombardia (leggi l’articolo qui) in Val Seriana e Val di Scalve. “Va bene la sistemazione delle strade – spiega Belingheri – ma se non si investe nello sviluppo montano queste opere potrebbero risultare superflue”.
La lettera
Leggendo la lista delle opere finanziate dalla Regione, registro che la montagna continua ad essere la Cenerentola tra i pensieri di chi decide. Per la valle più disagiata, quella di Scalve, le opere sono quelle per la manutenzione e per strade su due Comuni. Certo, servono. Ma potrebbero essere inutili o superflue se non si mettono in campo investimenti per lo sviluppo attrattivo della montagna più bella. In particolare finora nessun amministratore o politico si sta accorgendo che gli impianti di sci scalvini prossimamente staranno fermi, proprio alla vigilia delle Olimpiadi. La Siria di Colere è in amministrazione controllata e potrebbe fallire, mentre il Comune di Colere (proprietario dell’unica seggiovia che collega Colere ai campi di sci, risalente al 1982), non ha certo i milioni necessari per sostituirla. Se chiude Colere, potremo cancellare lo sci alpino dalla Valle, dove invece le piste sono ideali per gli allenamenti olimpici. Non capisco come nessuno guardi avanti e non rilanci il turismo invernale bergamasco con un intervento regionale o statale su Colere. Se il paese perde questo passaggio, non gli resta che continuare il tran tran di questo periodo, con il Commissario Prefettizio limitato nei suoi poteri di ordinaria amministrazione. A chi tocca ? Mi sovvengono le relazioni dei famosi Stati Generali della Montagna, che incaricarono un cittadino a proporre nelle sedi istituzionali i bisogni dei montanari. Forse Colere è rimasto fuori dalla lista. Se non prendiamo questa occasione, possiamo consegnare le chiavi del Comune e… arrangiarci al sottosviluppo.
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9 Agosto 2020 at 14:04
Mi viene alla mente un commento scritto qui tempo fa, da un certo Walter (non so se sia lo stesso in questione) il commento riassunto in breve, diceva che i montanari potrebbero far da soli senza i cittadini ecc ecc.
Le penultime parole famose…????