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Lombardia, la commissione d’inchiesta Covid si è sbloccata

In Lombardia la commissione d’inchiesta Covid si è sblocca dopo 5 mesi di stallo: il presidente è Girelli del PD.

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Dopo quasi cinque mesi di trattative la commissione d’inchiesta Covid in Lombardia (richiesta da tutte le opposizioni) ha un presidente e potrà essere operativa. Un anno il tempo a disposizione per accertare eventuali responsabilità politiche nella gestione della pandemia da coronavirus nella regione guidata dal leghista Attilio Fontana.

Eletto come presidente Gian Antonio Girelli del Partito democratico, dopo il via libera della Lega che non aveva invece mai appoggiato il primo nome scelto, il consigliere – sempre del Pd – Jacopo Scandella originario della Val Seriana, il territorio più colpito dalla pandemia. Alle opposizioni, a cui spetta indicare il nome del candidato, infatti, erano comunque necessari i voti dei gruppi di maggioranza. Girelli, già presidente della commissione Antimafia, ha ottenuto 43 preferenze. “L’importante ora è recuperare il tempo perduto“, ha sottolineato, “e fare al più presto luce su quanto avvenuto. I cittadini hanno diritto di sapere quanto è successo. È un dovere che abbiamo nei confronti di tutte le persone che hanno sofferto nei mesi scorsi.”.

La commissione aveva trovato il primo stallo quando alla presidenza era stata eletta Patrizia Baffi, unica esponente di Italia Viva, poi dimessasi per le accuse di favoritismo nei confronti della maggioranza.

Le reazioni della politica, Anelli (Lega): “Rimosso ogni ostacolo, ora si può lavorare”

Voglio fare innanzitutto le mie congratulazioni e auguri di buon lavoro al neo-Presidente Gian Antonio Girelli, al vice-presidente Mauro Piazza e al consigliere-segretario Marco Mariani”. Così il capogruppo della Lega al Pirellone, Roberto Anelli, che prosegue: “Fin dall’inizio ci eravamo espressi favorevolmente all’insediamento della Commissione d’Inchiesta e oggi possiamo affermare che sia stato rimosso ogni ostacolo su un percorso che ha dovuto subire qualche rallentamento a causa delle mozioni di sfiducia e dell’ostruzionismo delle minoranze”.

“Dispiace che qualche consigliere del M5S polemizzi sull’elezione del segretario della Commissione. Credo invece che la scelta sia ricaduta sulla persona più idonea a ricoprire tale ruolo. Va detto infatti che le opposizioni non avevano una linea comune su questa figura e in secondo luogo il dottor Marco Mariani è un medico di base di grande esperienza e potrà svolgere un ruolo non solo politico ma anche tecnico, avendo vissuto professionalmente tutte le vicende legate alla pandemia”.

Scandella (Pd): “La maggioranza ne ha ostacolato l’avvio”

“I lavori della commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid possono finalmente partire – ha commentato Jacopo Scandella, del Pd -. Per tre mesi la maggioranza ne ha ostacolato l’avvio, mettendo tra le altre cose un veto sul fatto che un esponente PD o M5S – ovvero le due principali forze di opposizione, senza le quali la commissione non ci sarebbe nemmeno – potesse diventarne il Presidente. Ora, dopo settimane di tira, molla e minacce, questo veto è venuto meno. In cambio, la Lega ha chiesto di cambiare il nome del Presidente indicato dalle minoranze, che era il mio, con un altro”.

“E dato che di tempo se n’è perso fin troppo – continua Scandella -, non ho avuto dubbi nel fare un passo indietro e sostenere la candidatura del collega Gianni Girelli (PD, della provincia di Brescia), che abbiamo votato oggi pomeriggio. Ora speriamo si riesca a recuperare il tempo perso e dar vita a quel lavoro di analisi degli errori e ricerca delle soluzioni che le persone si aspettano dalle istituzioni. Capire ed ammettere con onestà dove si è sbagliato resta il modo migliore per non sbagliare ancora”.

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