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Il Rovetta saluta il suo capitano storico, Ermanno Gabrieli

Il Rovetta saluta la sua bandiera, il suo capitano storico, Ermanno Gabrieli.

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Il Rovetta saluta la sua bandiera, il suo capitano storico, Ermanno Gabrieli: “Appendo le scarpette al chiodo per poter seguire da vicino le avventure calcistiche di mio figlio Daniele”. Gabrieli, oggi 45enne, ha iniziato a giocare a calcio sin da giovanissimo :i primi calci li ha tirati a Cerete, il suo paese d’origine; all’età di 9 anni ha fatto parte della squadra degli allievi del Rovetta, per poi fare esperienza in altre realtà, come Clusone, Villa d’Ogna, Cene e Onore. Infine, 12 anni fa, Ermanno è tornato ad indossare la maglia dei galletti militando nel ruolo di centrocampista: da quel momento in poi non ha più abbandonato Rovetta e, da lì a poco, ne è diventato il capitano.

“Ogni volta che prendevo la sacca per andare agli allenamenti – ricorda il capitano – mi divertivo sempre tantissimo. Un’esperienza bellissima che mi ha dato tanto, ogni giorno. Ho preso la decisone di lasciare il calcio giocato perché voglio seguire da vicino le partite di mio figlio Daniele, classe 2006: anche lui indossa la maglia del Rovetta e, quest’anno, disputa il girone regionale dei Giovanissimi. Un campionato impegnativo con trasferte lontane. Era difficile seguirlo in trasferta e allo stesso tempo giocare io”.

Il gol più bello? “Sicuramente quello in rovesciata contro il Selvino: correva la stagione calcistica 2013/2014 e alla guida del Rovetta c’era mister Gianni Schiavi. Ricordo come fosse ieri anche quando, con mister Scotti, abbiamo giocato la finale di Coppa Lombardia: un’emozione unica”.

Il leader storico Gabrieli, al termine della sua carriera, ringrazia di cuore il suo presidente, Cristian Barzasi, per la bella esperienza condivisa: “A lui va un sentito ringraziamento. Grazie anche a mia moglie, Stefania, che mi ha sempre sostenuto e supportato: a volte (ride n.d.r.) mi diceva di smettere di giocare, ora che ho smesso per davvero mi dice di continuare. Per quanto riguarda il futuro, al momento, non mi vedo nel ruolo di allenatore: mi concentro nel seguire mio figlio, oltre che nella vita, anche nei suoi impegni calcistici. Poi, chi lo sa, lasciamo aperta ogni porta”.

Gioia Masseroli

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