Cronaca
Covid-19 e impatto emotivo: ai bambini servono strumenti per comprendere la situazione
Fondamentale è la consapevolezza emotiva del coronavirus: “Noi adulti – spiega Sofia Dal Zovo – dobbiamo aiutare i bambini rendendoli partecipi e responsabili per tutelare la loro salute e quella dei loro coetanei. Le restrizioni non devono essere viste come divieti, ma come occasioni per evitare situazioni pericolose”.
Covid-19 e impatto emotivo sui bambini: le scuole sono riprese a pieno ritmo, ma fondamentale è la consapevolezza emotiva del coronavirus. “Non bisogna fingere che non sia successo nulla o, peggio ancora, sottovalutare il pericolo – afferma Sofia Dal Zovo, pedagogista e formatrice educativa nazionale -. Noi adulti abbiamo il compito di fornire ai bambini, a seconda delle varie fasce d’età, gli strumenti per comprendere e le risorse per affrontare il virus. I bambini devono sentirsi partecipi e responsabili in modo da compiere la loro parte; dobbiamo aiutarli ad essere in grado di tutelare la loro salute e quella dei loro coetanei”.
Sofia Dal Zovo e la ripresa emotiva nelle scuole
Sofia Dal Zovo è una ricercatrice universitaria e collabora con l’Università di Bolzano; in questo particolare periodo si sta occupando di ripresa emotiva post Covid nelle varie scuole della bergamasca e della Valle Seriana, come Clusone, Villa d’Ogna e Piario.
“La scuola ha bisogno di proseguire – spiega Dal Zovo – perché i bambini hanno l’esigenza di respirare amore e regole per favorire educazione e crescita. La ripresa dell’attività scolastica in presenza è stata vitale come l’acqua nel deserto: i più piccoli, infatti, sono i primi a rispettare le regole, come indossare le mascherine, mantenere le distanze e lavare spesso le mani, e stanno facendo tutto il possibile per preservare e rendere la scuola sempre più sicura. La crescita insieme è insostituibile e i bimbi necessitano di crescere anche al di fuori delle mura domestiche: il ruolo dei genitori è fondamentale, ma non deve sostituire il compito delle insegnanti”.
Sofia Dal Zovo, nel 2020, ha pubblicato l’ultimo suo libro “Mindfulness e benessere a scuola” – edito da Erickson edizioni – che tratta proprio il tema della consapevolezza emotiva per imparare a gestire le difficoltà.
Fondamentale è il metodo
Un altro aspetto importante è il modo in cui il coronavirus viene spiegato ai più piccoli: a seconda delle differenti fasce d’età, si possono utilizzare vari strumenti formativi, come fiabe, storie costruttive o cartoni animati.
Vista la situazione attuale, sono stati vietati anche tutti gli sport di contatto privando così bimbi e ragazzini delle loro attività motorie extrascolastiche:
“Questo non rappresenta una doccia fredda per i bambini: dipende come noi adulti proponiamo loro questo argomento. Non deve essere proposto come un divieto, ma bensì come una cosa positiva, ovvero il togliere loro da una situazione di pericolosità. In questo periodo emergenziale sarebbe utile sfruttare anche le potenzialità dei videogiochi: i ragazzini, utilizzando i loro videogiochi, possono svolgere attività motoria collegandosi virtualmente ai loro coetanei. Dobbiamo imparare ad essere flessibili al cambiamento”.
Gioia Masseroli
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