Politica
Lombardia, continuano le polemiche politiche sulla chiusura
A dichiarare il proprio malcontento alcuni consiglieri regionali di maggioranza; mentre il Pd e il M5S ricordano cosa potrebbe fare la Regione e alcuni sindaci di capoluogo scrivono a Roma e a Milano.
Dopo le dichiarazioni di ieri sera del premier Giuseppe Conte relativamente al nuovo Dpcm e all’ordinanza del Ministro Speranza, oggi continuano le polemiche riguardo all’istituzione dell’area rossa in tutta la Lombardia. A dichiarare il proprio malcontento alcuni consiglieri regionali di maggioranza; mentre il Pd e il M5S ricordano cosa potrebbe fare la Regione e alcuni sindaci di capoluogo scrivono a Roma e a Milano.
Anelli (Lega): “Un vero e proprio attentato ai danni della Lombardia”
“Se qualcuno crede che non ci siamo accorti di cosa stia capitando si sbaglia di grosso; siamo di fronte a un vero e proprio attentato ai danni della Lombardia, nel tentativo vergognoso di affossare il processo di autonomia”. Così Roberto Anelli a nome del Gruppo Lega Salvini Premier del Pirellone, commenta la decisione di classificare la Lombardia come Zona Rossa.
“Dietro a questa decisione – precisa il capogruppo del Carroccio – si cela l’intenzione di distruggere economicamente la nostra Regione, un’operazione subdola e spietata, fatta sulla pelle dei lombardi, con il solo scopo di impadronirsi della Lombardia e di affossare definitivamente il processo di autonomia, richiesto a gran voce dai nostri cittadini. Non crediamo sia un caso che le zone rosse decise da Conte e compagnia coincidano con buona parte delle Regioni di centrodestra, mentre si è deliberatamente escluso altre realtà, dove fino a ieri c’erano code di ambulanze fuori dagli ospedali. Se quelli del Governo e le forze che lo sostengono pensano che cadremo nella trappola stanno commettendo un grossolano errore di valutazione e sottovalutano i lombardi, che non si lasceranno abbindolare da questa subdola operazione”.
Franco (Gruppo Misto): “Impugniamo il DPCM che penalizza i nostri territori”
Il Consigliere regionale Paolo Franco del Gruppo Misto chiama all’appello tutti i colleghi consiglieri bergamaschi di maggioranza, dichiarando: “Non è il tempo di dividersi in tifoserie, bensì è il momento di unire le forze per agire insieme per contestare la legittimità delle ultime disposizioni romane contenenti una pesante limitazione delle singole libertà dei cittadini lombardi decise dal Governo italiano, annunciate a tarda sera e senza possibilità di contraddittorio, adottate sulla base di dati epidemiologici che il nostro Presidente Fontana dice in ogni dove e in qualsiasi lingua essere desueti. Bisogna reagire a questa inaccettabile limitazione. Prima ancora che consiglieri, siamo lombardi che si vedono fortemente penalizzati da disposizioni limitanti della libertà di ciascuno di noi, adottate senza alcuna consapevolezza della diversità di situazioni sanitarie tra i territori che compongono la nostra Regione”.
Scandella (Pd): “Un andamento di questo tipo non è sostenibile”
A riguardo dell’area rossa interviene sui suoi canali social anche il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella: “La classificazione per zone (gialle, arancioni, rosse) avviene sulla base di 21 indicatori stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico e dal Ministero della Salute, aggiornati sulla base dei dati forniti dalle Regioni le quali esprimono dei membri nella cabina di regia per il monitoraggio. Metà delle terapie intensive attuali sono occupate da malati Covid, e siamo solo a inizio novembre. Un andamento di questo tipo non è sostenibile, ed è il motivo per cui nel giro di 10 giorni si è andati in fretta verso misure molto restrittive. Il balletto Regione contro Governo si spiega così: Fontana (e con lui Lega e Fratelli d’Italia che stanno) vuole che qualcuno lo salvi dal collasso del sistema sanitario, potendo però scaricare ogni responsabilità sulle chiusure e sulle conseguenze economiche e sociali. Se l’obiettivo è arrivare alla prossima estate senza far esplodere gli ospedali e vedere quello che già abbiamo visto, credo dovremo abituarci ad una fisarmonica di chiusure e aperture, che cerchino di salvaguardare il più possibile la salute delle persone e la sopravvivenza delle attività economiche, per le quali devono esserci ristori cospicui e in tempi brevi”.
Violi M5S: “Possibili lockdown mirati”
“Il nuovo Dpcm permette ad Attilio Fontana – aveva già dichiarato ieri Dario Vioili, consigliere regionale del M5S -, e a tutti i governatori regionali, in accordo con il Ministro Speranza, di allentare le misure restrittive in alcune zone della regione, comprese le limitazioni agli spostamenti tra comune e orari aperture di esercizi commerciali. Anche con la Lombardia in zona rossa Fontana oggi può decidere e chiedere al Ministro della Salute di emanare un’ordinanza sulle zone della regione, a basso contagio, dopo un confronto con i sindaci dei territori. Il governatore lombardo potrà dunque prendere misure differenziate a seconda della gravità della situazione in relazione a numero di contagi, Rt e pressione sugli ospedali. Con questo Dpcm viene messa al centro l’autonomia locale e non sarà più possibile giocare allo scaricabarile con il Governo”.
I sindaci scrivono a Roma e Milano
I Sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova scrivono al ministro della Salute, Roberto Speranza e al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per chiedere i dati che permettano di capire la situazione Covid provincia per provincia.
«Gentile Ministro, Gentile Presidente,
la preoccupazione per la crescita dei contagi è comune e condivisa, così come l’impegno per rallentarne la diffusione a tutela dei nostri cittadini. Siamo convinti che mai come ora serva la più ampia e solida unità istituzionale e non verrà mai meno dai nostri territori l’impegno a fare la nostra parte. Vi scriviamo, da rappresentanti delle nostre comunità, al fine di avere tutti gli elementi necessari per comprendere la fase epidemica sulle nostre province e i parametri che ne determinano l’inserimento nella zona rossa, al pari di tutta la Regione».
«Tale richiesta — prosegue la lettera — è motivata dalla necessità di capire per spiegare ai nostri cittadini e imprese e categorie economiche e sociali lo stato di fatto. Ma è altresì fondamentale per monitorare l’andamento epidemiologico. Siamo per questi motivi a chiedere di conoscere i dati relativi ai 21 indicatori sanitari di rischio, nonché RT delle nostre province e città capoluoghi nella settimana appena conclusa. Tale richieste ci aiuteranno a conoscere la complessità dei fattori e dati che determinano le zone di inserimento e ci consentiranno di richiederVi, se confortati dagli stessi, l’applicazione di quanto previsto dall’art.3 comma 2 del Dpcm ».
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luca
5 Novembre 2020 at 16:46
L’ avessero fatto in Campania il locchedoun chissà che casino avrebbero combinato i cittadini, noi invece sempre troppo ubbidienti e rispettosi, oserei dire fessi.
MAXB
5 Novembre 2020 at 17:45
In questo momento abbiamo davvero bisogno di polemiche politiche, giusto quello che mancava. Qui c’è gente che va incontro a problemi non risolvibili con una polemica, forse è il caso che anche i politici si muovano con altro passo e altro piglio. Ma noi Lombardi, che ci definiamo la Regione migliore d’Italia, perché abbiamo dei politici cosi pessimi ??? Sempre e comunque, da destra e da sinistra……Forza dimostrateci che non è cosi…… Grazie, Saluti.
gian
5 Novembre 2020 at 18:07
La Campania era da zona rossa, un magheggio di di maio l ha fatta addirittura gialla. meno male non c è il verde. Cosa vuol dire avere qualcuno al governo
Kenzo
5 Novembre 2020 at 18:30
Gran furbata bloccare la LOMBARDIA che è la regione che mantiene centri e sud Italia
Complimenti complimenti complimenti!
I teletubbies al comando
Lama
5 Novembre 2020 at 19:01
Mi domando come sia possibile, dal governo nazionale a quello regionale, che non sia stato previsto un piano per fermare sul nascere i nuovi focolai. Hanno avuto l’esperienza di marzo, sette mesi di tempo per pensare a soluzioni ma l’unica é stata ancora aspettare fino alla chiusura, con criteri più o meno discutibili.
Giovanni
6 Novembre 2020 at 18:40
Perché il Covid per il governo è una manna dal cielo, causa pandemia non li schiodi più dalla poltrona e si sono presi anche i pieni poteri, i disastri economici , sia finanziari che di occupazione ,anche se antecedenti al covid ora hanno un colpevole e inoltre la prospettiva di ricevere miliardi di euro dall’ Europa per poi poterli sprecare in bonus vari sono un vero incentivo .Inoltre pensa quante pensioni in meno pagate a causa di tutte le persone morte .Sicuramente il loro proverbio preferito è “ non tutti i mali vengono per nuocere “.