Cronaca
Manifestazione a Bergamo, le reazioni alla prima serata in strada
Manifestazione a Bergamo, le reazioni alla prima serata in strada. Pd e Distretto del Commercio si dissociano.
Sono cittadini comuni, commercianti, piccoli imprenditori e giovani che non accettano i provvedimenti del secondo lockdown lombardo che ha preso il via oggi. Con un tam tam in rete, grazie anche alla diffusione del neonato gruppo Facebook Bergamo dice NO, in strada a Bergamo ieri sera sono scese circa 300 persone. Il corteo si è mosso dal Municipio in Città Alta, sotto l’abitazione del sindaco Giorgio Gori. Tra i manifestanti anche esponenti della destra. Ma alcune frasi diffamatorie e intimidatorie hanno spaccato ulteriormente le opinioni. Da una parte tantissimi cittadini che appoggiano il gruppo che chiede soluzioni sensate che preservino il diritto al lavoro; dall’altra movimenti politici e associazioni di categoria che condannano quanto accaduto.
Il Pd bergamasco condanna il presidio
Subito si è espresso a riguardo il Pd bergamasco: “Il Partito Democratico difende tutte le modalità di partecipazione e di libera espressione del dissenso che si muovono nella correttezza e nelle regole. Quanto avvenuto stasera, invece, non è dignitoso per la nostra città ed è estremamente pericoloso. Il presidio sotto l’abitazione del sindaco Gori e’ un atto che il PD condanna in modo inequivocabile. In mezzo a una pandemia mondiale che ha cambiato il nostro modo di vivere, la situazione è molto difficile. Il virus miete ancora centinaia di vittime e i rischi sanitari non sono di certo scomparsi. Le categorie maggiormente toccate dalla crisi stanno subendo un ulteriore duro colpo da questa seconda ondata e tutti siamo impegnati a sostenere misure che aiutino concretamente chi ne ha più bisogno. Ma quello che stiamo vivendo non può giustificare in alcun modo atti provocatori come quelli di questa sera”
“Ancora più scandaloso – continua il comunicato del Pd – è che alcune forze di destra, da anni al governo regionale, anziché assumersi le proprie responsabilità e aiutare a gestire la situazione, scelgano di provocare e strumentalizzare il disagio pensando così forse di scaricare le proprie pesanti responsabilità. Bergamo e i bergamaschi meritano di certo di meglio rispetto a questo misero gioco e noi non ci stancheremo mai di impegnarci proprio per questo”.
Il Distretto del Commercio si dissocia
Anche il presidente del Distretto del Commercio di Bergamo, Nicola Viscardi, si è dissociato pubblicamente: “Come cittadino bergamasco e come presidente del Distretto del Commercio di Bergamo voglio dissociarmi con fermezza dalla irresponsabile manifestazione di questa sera. Le persone civili non vanno sotto casa di nessuno minacciando di “andare a prenderlo!”. Farlo poi negando l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e mettendo tutti in pericolo non indossando le mascherine e assembrandosi è ancor più grave. Credo che i commercianti siano molto diversi da questa ignobile manifestazione e che le loro evidenti fatiche non possano essere strumentalizzate da nessuna appartenenza politica o altro. Esprimo la mia solidarietà al sindaco Giorgio Gori e mi auguro che altri commercianti prendano le distanze da quanto accaduto questa notte a Bergamo”.
Alcuni video della manifestazione
Gessica Costanzo
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Laura
6 Novembre 2020 at 9:26
Scandaloso è come nella sanità non sia cambiato nulla, non è la gente che si ribella alla negazione della propria libertà. Ricordatevelo tutti voi politici, in questo frangente non vi negate nulla lo stesso a differenza di noi
Giovanni
6 Novembre 2020 at 20:02
Condivido tutto Laura. Definire non dignitoso e scandaloso la manifestazione di questa gente che è continuamente messa a dura prova e presa in giro, nell’attesa dei mitici “ristori” è una vergogna, ma chi parla è senza vergogna.
300 (sic)
6 Novembre 2020 at 11:38
Bon dai avanti così, e quando sarete almeno 30.000 invece di 300 FORSE potrete “contare” qualcosa…
Ps e ricordate non siete Spartani, ma Bergamask.
Clara Cavagnis
6 Novembre 2020 at 12:11
Si aspettavano il tacito assenso di marzo/aprile, quando sicuramente a BERGAMO un motivo per contenere la diffusione del virus c’era? Consensi o dissensi la gente che lavora e ha diritto al lavoro è stanca ed esasperata, anche se sappiamo che non è responsabilità del sindaco Gori gestire Bg e provincia in questi termini.
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6 Novembre 2020 at 14:10
Appunto. Forse Fontana e c. Ne sanno qualcosa!
Giacomo Vaghi
7 Novembre 2020 at 13:15
Fenomeno, rivolgiti a Conte e al PD, partito a cui appartiene Gori, hanno fatto e deciso tutto loro fregandosene altamente del parere della regione e dei lombardi. Adesso stai pure a casa fare niente.