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Cultura

Nel 2023 un Museo a ricordo della tragedia della Diga del Gleno

Nel 2023 un Museo a ricordo della tragedia della Diga del Gleno: la Regione approva lo schema di convenzione.

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Ricorre oggi la tragedia della Diga del Gleno di cui vi abbiamo parlato ieri in questo articolo. Nel 2023, a 100 anni dal crollo, la Val di Scalve avrà il suo Museo della Diga del Gleno.

“Regione Lombardia dimostra ancora una volta la sua vicinanza ai territori. È certamente una notizia importante la progettazione del Museo della Diga del Gleno. Nel 2023, esattamente a 100 anni di distanza dal disastro del crollo, gli abitanti e tutta la comunità della Val di Scalve potranno onorare degnamente la memoria di centinaia di morti. Una tragedia immane. Un Museo che darà nuova luce ad una vallata ricca di paesaggi bellissimi, dalla natura incontaminata, e che merita di essere valorizzata”. Così Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, commenta la notizia dell’approvazione, da parte di Regione Lombardia e su proposta dell’assessore all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, dello schema di convenzione per la progettazione e realizzazione del Museo della Diga del Gleno nel Comune di Vilminore di Scalve. 

Verso la progettazione del Museo della Diga del Gleno

“Dopo il Museo dell’Illuminazione Millenaria, la Val di Scalve – aggiunge Lara Magoni – si arricchisce di un altro luogo simbolico. Una struttura che permetterà a tanti visitatori di apprezzare la storia di una valle che fa della cultura, delle bellezze naturali e dell’enogastronomia i suoi valori aggiunti, contribuendo ad aumentarne l’attrattività e favorendo la destagionalizzazione del turismo. L’inaugurazione del Museo della Diga del Gleno, nel 2023, punterà i riflettori su una terra dalle grandi potenzialità”. “Riemergeranno così – conclude l’assessore – le memorie di una tragedia che ha lasciato dei segni tangibili. È una ferita che il territorio porterà sempre con sé. Ora, grazie all’impegno delle istituzioni, della comunità montana e degli amministratori locali, il ricordo non si potrà più cancellare, tramandando, di generazione in generazione, il dolore, l’orgoglio e la voglia di ripartire e di un popolo fiero come quello bergamasco e scalvino”.  

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