Cronaca
Lombardia “Comuni Ricicloni”: Bergamo in testa alla classifica con 57 comuni
Lombardia “Comuni Ricicloni”: Bergamo in testa alla classifica con 57 comuni. Chiude Sondrio con un solo comune.
Una Lombardia che prosegue il percorso verso l’economia circolare e il riciclo dei rifiuti. È questo il quadro che emerge dalla XXVII edizione del dossier “Comuni Ricicloni” redatto da Legambiente sulla base dei dati messi a disposizione da Arpa Lombardia. Aumentano, infatti, le esperienze virtuose e cresce la raccolta differenziata. Nonostante questo, ancora molto rimane da fare per la riduzione dei rifiuti in tutta la Lombardia.
Sono 323 su 1507 i Comuni Rifiuti Free – con una cinquantina di “new entry” rispetto all’anno precedente – che hanno raggiunto il traguardo dei 75 kg/abitante anno di residuo secco indifferenziato e che entrano nella classifica di Comuni Ricicloni 2020. Questi rappresentano il 21,4% dei comuni lombardi e vedono coinvolti 1 milione e 731 mila abitanti, cioè il 17,1% della popolazione regionale che concorre altresì al raggiungimento del 72,2% di raccolta differenziata.
La classifica provincia per provincia
In vetta alla classifica Rifiuti Free si collocano le province di Bergamo con 57 comuni e Mantova e Brescia entrambe con 49 comuni, seguite da Cremona con 44, la città Metropolitana di Milano con 43, Varese con 41 e Monza Brianza con 24. Chiudono la classifica la provincia di Como con 7 comuni, Lodi con 4, Pavia e Lecco con 2 e Sondrio con solo un comune. Purtroppo da questo quadro rimangono ai margini tutti i capoluoghi di provincia, che pur vantano punte di raccolta differenziata fino all’88% come a Mantova, non riescono ancora ad abbassare la soglia di residuo secco indifferenziato.
«Rispetto all’anno scorso cresce in Lombardia il numero dei Comuni Rifiuti Free, esperienze virtuose importanti per la capacità di ridurre i rifiuti e di aumentare la quantità di raccolta differenziata a livello locale – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Prevenzione, riduzione e recupero di materia sono obiettivi che devono guidare le amministrazioni per andare oltre gli obiettivi europei del pacchetto sull’economia circolare che stabilisce il 55% di riciclo dei materiali al 2025. La Lombardia può e deve alzare ulteriormente l’asticella per cogliere l’opportunità di trasformare sempre di più i rifiuti in risorse.»
Sono dunque i Comuni lombardi che concorrono a costruire il risultato regionale con il 72% di raccolta differenziata. La Lombardia produce poco più di 4.800mila tonnellate di rifiuti urbani di cui 3.487mila differenziati, avviati al recupero e al riciclo, e 1.353mila tonnellate indifferenziate. Ad oggi, il 55% dei rifiuti differenziati viene effettivamente riciclato. Una percentuale che potrebbe aumentare se le oltre 800mila tonnellate di scarti da riciclo e da selezione, avviate prevalentemente negli inceneritori in dotazione in regione, potessero subire una variazione al ribasso, aumentando la qualità della raccolta e le possibilità di trasformazione negli impianti di riciclaggio già presenti nel nostro territorio.
«Con Ecoforum Rifiuti abbiamo scelto di mettere in rete esempi d’innovazione industriale, aziende, enti pubblici e imprese sociali, tutte già impegnate con successo nella gestione sostenibile dei rifiuti, nel riuso e nel riciclo investendo su un nuovo modello produttivo che dimostra come il passaggio dall’economia lineare a quella circolare sia una strada non solo percorribile, ma già in atto – spiega Andrea Causo, direttore di Legambiente Lombardia –. Un’occasione per mostrare le opportunità che l’economia circolare offre ad attori pubblici e privati. Da questo punto di vista, i fondi che arriveranno anche in Lombardia con il Next Generation EU rappresentano un’occasione da non sprecare per mettere in campo scelte virtuose e dare ulteriore slancio all’economia circolare nella nostra regione.»
Ecoforum è stato anche l’occasione per presentare il progetto ECCO – Economie Circolari di COmunità –, un progetto dedicato all’economia circolare coordinato da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che mira a diminuire la produzione di rifiuti e incentivare i cittadini ad adottare stili di vita sostenibili, formare i giovani verso i green jobs e stimolare l’imprenditoria giovanile nel settore dell’economia circolare. Il tutto dando alle attività una forte valenza di carattere sociale grazie al coinvolgimento di persone socialmente deboli e coinvolgendo disoccupati e neet. Un progetto che a Milano trova realizzazione a Cascina Nascosta, una “cascina delle sostenibilità” in Parco Sempione che mira a diventare un laboratorio urbano dedicato all’ambiente, alla natura e al benessere sociale.
Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook