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Cronaca

Val Seriana, da gennaio al via le vaccinazioni anti-covid

A gennaio al via la vaccinazione anti-covid in bergamasca. In Val Seriana l’ospedale di Piario sarà uno dei 5 hub dove saranno effettuate le prime vaccinazioni.

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Si è tenuto ieri giovedì 17 dicembre come di consuetudine la riunione fra ATS e i sindaci della provincia di Bergamo. Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo, in apertura dei lavori ha dato aggiornamenti sulle vaccinazioni anti-Covid, che prevedono l’assegnazione delle prime 27.000 dosi ai MMG, agli operatori delle strutture ospedaliere e al personale delle ASST nonché alle RSA (ospiti e operatori).

L’organizzazione prevede cinque hub sul territorio – ha spiegato Giupponi -, che corrispondono ai centri di stoccaggio: PG 23, Treviglio, Piario, Lovere e Seriate. La partenza è prevista per gennaio. Appena sarà disponibile una programmazione più precisa verrà comunicata”.

La cabina di regia nazionale fa riferimento al commissario Arcuri, ci sono poi responsabili regionali con cui si sta definendo la parte organizzativa. In particolare potrà esserci la necessità di personale locale, così come le strutture temporanee potrebbero, per Bergamo, essere affiancate – valorizzandoli – dagli spazi esterni usati per le vaccinazioni antinfluenzali e i tamponi rapidi.  

Il punto sulla situazione sotto il profilo epidemiologico

Il dottor Alberto Zucchi ha fatto il punto sulla situazione sotto il profilo epidemiologico: “La curva è chiaramente in fase discendente. In media ci sono stati dal 7 al 13 dicembre 101 casi al giorno. Oggi (ieri n.d.r.) c’è un’impennata di 210 casi per cui sono in corso le verifiche probabilmente per il conferimento ritardato di tamponi. In ogni caso verrà monitorato nei prossimi giorni”. Anche la percentuale dei positivi sui tamponi diagnostici da metà novembre è stabilmente in calo, sotto il 10% e nel periodo 7/13 dicembre si attesta al 6%.

Il setting scuola è in decremento e non è rilevante rispetto ai focolai interfamigliari. L’Alto Sebino è critico da tre settimane a causa di qualche focolaio importante. ATS Bergamo è posizionata meglio rispetto alle altre omologhe lombarde ma comunque anche le altre stanno rientrando. Infine l’Rt è consolidato sotto 1 in particolare si attesta a 0,8. La produzione dei laboratori soddisfa il 74% della richiesta degli assistiti bergamaschi. I test rapidi sono entrati in uso in modo importante. Sono molto usati nelle strutture sociosanitarie. Ci sono segnali sovraffollamento e sovraffollamento dei PS che sono agli anni pre-Covid. Non c’è più timore di recarsi al Pronto Soccorso. Permane come criticità principale, ormai fin dall’inizio della seconda ondata, l’elevata incidenza nei comuni del Distretto Bergamo Ovest, in particolare per l’area di Treviglio. 

Infermiere di famiglia e comunità presso ASST Bergamo Ovest e PG23 

Alla ASST Papa Giovanni XXIII dal 5 novembre è stata avviata la collaborazione tra l’infermiere di famiglia e di comunità con le Usca. Complessivamente sono stati 364 gli interventi domiciliari attivati tra il Papa Giovanni e Bergamo Ovest da inizio novembre.  

Il dottor Limonta, Direttore Socio Sanitario del Papa Giovanni, ha spiegato: “Abbiamo già attivato cinque sedi e due sono in fase di avvio. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di costruire un percorso in collaborazione con i Medici di Medicina Generale, condividendo in particolare i casi che è opportuno segnalare per la presa in carico, attraverso l’attivazione della figura dell’infermiere di famiglia,  tutte le volte che è ritenuto utile e opportuno in base ai bisogni dei pazienti. Un altro ambito per noi prioritario è quello dell’individuazione di quelle situazioni che non necessitano di ricovero ospedaliero ma meritano di essere prese in carico a seguito di accesso in Pronto Soccorso, e la continuità tra area sanitaria e sociale, in collaborazione con i servizi sociali di ATS e dei Comuni”.   

“Per quanto concerne le attività degli infermieri di comunità e di famiglia da 15 giorni siamo attivi sul territorio della ASST Bergamo Ovest –  che ricordiamo essere il più popoloso della provincia con 480.000 abitanti – nelle prime due sedi di Treviglio e Dalmine. Entro fine anno partiremo con la sede di Martinengo per coprire un territorio, quello della parte orientale della bassa bergamasca capeggiato da Romano e  Martinengo, che ha un’alta densità abitativa. Le attività, oggi, sono decise di concerto con il medico Usca con cui ci si coordina quotidianamente. Sono poi in atto le azioni di assunzione dei 76 infermieri che saranno distribuiti su tutto il territorio per dare continuità a questo progetto utile per avvicinarsi sempre più alle persone e andare sempre più verso una medicina del territorio e del domicilio. In parallelo stiamo reclutando delle ostetriche che permetterà di seguire a casa, nella  prima settimana dopo il parto, le neo mamme, con le ostetriche domiciliari attraverso l’home-visiting ostetrico”, ha dichiarato Andrea Ghedi, Direttore Socio Sanitario della ASST Bergamo Ovest. 

Potenziamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA)  

Da ottobre l’attività delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) è stata molto sollecitata, tanto da tornare ai livelli di marzo. E’ stato potenziato l’organico  a 24 turni giornalieri (organico complessivo: 48 medici), è in corso l’affiancamento di nuovi medici con medici senior ed è stata attivata la collaborazione con l’infermiere di famiglia. Visita medica senza tampone, tampone domiciliare e combinazione dei due interventi sono le attività principali delle Usca. La maggior parte degli interventi è sulla Bergamo Ovest.   

Il dottor Carlo Alberto Tersalvi, direttore sanitario di ATS Bergamo, ha evidenziato come “le Usca sono uno strumento utile anche perché estremamente flessibile. L’intera organizzazione è stata via via adattata seguendo le esigenze dettate dalla pandemia con la partenza da sei postazioni, fino a quella attuale, con la dotazione di tamponi rapidi che consentono il potenziamento diagnostico, con l’organizzazione del sistema di consegna DPI e la raccolta quotidiana dei tamponi”. E’ in corso la selezione di figure di Assistente Sociale da inserire nelle USCA, cui faranno seguito l’avvio dell’attività di valutazione socio-sanitaria e la costruzione di procedure per il coordinamento degli interventi sociali. Ultimo ma non meno importante è in fase di realizzazione un nuovo sistema informativo adeguato alle nuove esigenze.  

Il cruscotto di sorveglianza  

E’ operativo dalla scorsa settimana il cruscotto di sorveglianza che è stato realizzato per recepire le indicazioni della Delibera Regionale 3114 del 7/5/2020 al fine di “…incrementare la sensibilità del sistema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive attraverso la collaborazione di più soggetti non solo appartenenti al SSR”.  

“Ad oggi ATS di Bergamo condivide l’uso di questo strumento con Prefettura, forze dell’ordine e  243 Sindaci – ha spiegato Gabriele Cortesi, presidente dell’ambito di Seriate in seno al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci – L’elenco dei casi viene presentato attraverso una griglia. Le colonne riportano i dati anagrafici del caso, l’indirizzo di domicilio, lo stato di sorveglianza e la data a cui si riferisce. Ad oggi sono codificati più di 23.000 cittadini di cui più di 9000 guariti e circa 2000 attualmente positivi”.  

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