Cronaca
Riapertura scuole a gennaio: dubbi tra il personale scolastico
Il CNDD chiede al Governo ulteriori approfondimenti prima di aprire liberamente gli istituti scolastici, in quanto gli insegnati sono considerati tra le attività lavorative più a rischio per il contatto con il pubblico.
Il 7 gennaio è ormai alle porte, così come anche la riapertura delle scuole superiori con una didattica in presenza, per ora, solo al 50%. Il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico hanno dato il via libera, non mancano però i dubbi tra il personale scolastico. Si parla di orari di ingresso e uscita dagli istituti differenziati e di trasporti potenziati. Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani chiede al Ministro dell’Istruzione di verificare ulteriormente le condizioni generali in atto prima di procedere all’apertura incondizionata delle scuole di ogni ordine e grado.
“Riteniamo fondamentale – si legge in una nota del CNDDU – avviare monitoraggi globali e analizzare attentamente tutte le varie situazioni regionali prima di far ripartire docenti fuori sede e sollecitare la sanificazione dei locali. Il rischio di dover riapplicare la didattica a distanza dopo due o tre settimane in presenza, in funzione di una terza ondata, e tutt’altro che remoto. Vorremmo inoltre sottolineare, in merito alla campagna vaccinale, come la categoria degli insegnanti è tra le attività lavorative più rischiose per il contatto con il pubblico. In Italia vi è un tasso di positività intorno al 14.1% rispetto al 12,6% dei giorni scorsi”.
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