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Gandino: un anno di celebrazioni per il compositore Quirino Gasparini

Gandino: un anno di celebrazioni per il compositore Quirino Gasparini maestro di cappella del Duomo di Torino a tre secoli delle sua nascita.

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Una storia affascinante, utile a valorizzare un autore bergamasco che ha
scritto pagine importanti della musica settecentesca. A tre secoli dalla
nascita, Gandino ricorda il compositore Quirino Gasparini (1721-1778), nato
in paese e divenuto maestro di cappella del Duomo di Torino. A renderlo
celebre il fatto che il mottetto da lui composto “Adoramus te, Christe”, fu
per oltre un secolo attribuito a Wolfgang Amadeus Mozart ed addirittura
inserito nel celeberrimo catalogo Köchel (codice K327), riferimento
fondamentale per la produzione del grande salisburghese.

A puntare sulla riscoperta della figura e delle opere di Quirino Gasparini è innanzitutto la Schola Cantorum Luigi Canali di Gandino, affiancata da Parrocchia, Comune, Pro Loco, Distretto Cinque terre della Val Gandino, Gruppo culturale Lumen, Museo della Basilica, Civico Corpo Musicale di Gandino e Gruppo Filatelico Valgandino.

“Stiamo lavorando – sottolinea Marco Guerinoni, direttore della Corale
Canali – ad un vero e proprio Anno Gaspariniano, ricco di appuntamenti
musicali ed approfondimenti. Quirino Gasparini è entrato nella storia della
musica per la sua buona produzione e per i suoi rapporti diretti e indiretti
con Mozart. L’Adoramus te, Christe attribuito per oltre un secolo al
compositore austriaco, fu probabilmente ascoltato e appuntato su alcuni
fogli da Leopold Mozart, padre di Wolfgang. Fogli finiti poi fra le carte
del compositore, con conseguente errata attribuzione del brano, rivelata nel
1922 da H.Spies, maestro di cappella a Salisburgo. Mozart fu allievo di
contrappunto del Martini nel 1770 e Gasparini e i Mozart si incontrarono, al
più tardi nel 1771, a Torino.  Nonostante la presenza di alcuni studi
musicologici, la figura e l’opera di Quirino Gasparini meritano ancora uno
studio approfondito, nonché l’edizione e l’esecuzione moderna delle sue
opere”.

Biografia di Quirino Gasparini

Secondo il “Dizionario biografico degli Italiani” dell’enciclopedia
Treccani, Gasparini nacque a Gandino il 24 ottobre 1721, da Francesco e Anna Sesini e battezzato il 31 dello stesso mese. Dopo avere studiato con F.
Silani, organista del duomo di Bergamo, e successivamente con G.A. Fioroni,
maestro di cappella del duomo di Milano, Quirino fu allievo di padre G.B.
Martini. Maestro e allievo nel 1760 fecero parte, con altri musicisti, della
commissione per l’attribuzione del posto di maestro di cappella di S.
Petronio a Bologna. Il 18 settembre 1745 fu ordinato sacerdote a Bergamo e
nel 1751 divenne membro dell’Accademia filarmonica di Bologna, superando l’esame di ammissione con una antifona a 5 voci dal titolo “Exi cito in plateas”, tuttora ivi conservata in partitura autografa.

Violoncellista e compositore, Gasparini svolse la sua attività esclusivamente in Italia, inizialmente con incarichi saltuari e temporanei tra le città di Vercelli, dove fu chiamato nel 1758, Bergamo, città nella quale divenne maestro di cappella in S. Maria Maggiore dal 1759 al 1760. Con lo stesso incarico si trasferì prima a Brescia e poi a Venezia, giungendo infine a Torino, come maestro della cappella di corte.

Gasparini, morto a Torino il 26 settembre 1778, fu compositore prolifico, in particolare per quanto attiene al campo della musica sacra, ma si dedicò con profitto anche alla musica strumentale e operistica. Di lui si ricordano: Artaserse (1756); Mitridate (1767), una Azione musicale, in collaborazione con G. Sordella, dedicata all’imperatore Giuseppe II in occasione della sua visita a Torino il 13 giugno 1769.

La maestria del Gasparini compositore d’opera è testimoniata efficacemente in una lettera di Leopold Mozart a padre Martini del 2 gennaio 1771, riguardante il “Mitridate” del figlio, nella quale si legge come alcune delle cantanti chiamate a interpretare l’opera in questione, in particolare Antonia Bernasconi, pretendessero di inserirvi alcune arie e un duetto tratti dalla corrispondente partitura del Gasparini.

Nel 2002 il Comune di Gandino dedicò al compositore un cd con esecuzioni di Trii e Sonate, dopo la pubblicazione del volume “La celeste armonia” a cura di Marino Anesa, che ben dettagliò la figura del maestro gandinese. Nelle ultime settimane del 2020 le musiche di Gasparini hanno accompagnato gli spot sulla “destinazione Lombardia” promossi dalla Regione, che ha accesso i riflettori sulla monumentale Basilica di S.Maria Assunta.

“Dal punto di vista musicologico – aggiunge Guerinoni unitamente
all’organista Tobia Sonzogni – già da diversi mesi stiamo intrecciando
relazioni e collaborazioni. Studiosi e musicisti da diverse parti d’Italia
stanno contribuendo con entusiasmo e, analogamente, sono state contattate
diverse biblioteche italiane ed europee. Le origini gandinesi di Quirino
Gasparini sono un ulteriore prezioso tassello per una comunità che fa della
cultura, della storia e della tradizione uno dei suoi punti di forza e di
promozione”.

Pandemia permettendo, ad aprire le celebrazioni sarà, ad aprile
2021, un concerto di musica sacra della Schola Cantorum gandinese, dedicato fra l’altro al maestro locale Luigi Canali (qui la corale è intitolata),
morto cinquant’anni fa. Luigi Canali (1894-1971) fu organista titolare della
Basilica per 50 anni e, in gioventù, direttore del Corpo Musicale di Leffe.
Compose diversi brani legati alle solenni celebrazioni gandinesi e di lui si
ricorda l’amicizia con il tenore Tito Schipa (1888-1965), che alla Prima di
Luglio del 1945 fu protagonista di un concerto a Gandino.

“Nell’Anno Gaspariniano – conclude Guerinoni – si aggiungeranno conferenze, mostre e concerti di alto livello, con strumentisti in costume. La stagione autunnale sarà il culmine delle celebrazioni, incentrandosi sulle date di morte (30 settembre) e di nascita (24 ottobre). Fissato sin d’ora per il 24 ottobre il concerto della Schola Cantorum “Luigi Canali”, dedicato alla produzione sacra di Quirino Gasparini. Verrà inoltre emesso uno straordinario annullo postale di Poste Italiane”.

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