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Cronaca

Deroga alla zona rossa per Bergamo: i numeri confermano la situazione stabile

I numeri del report di ATS Bergamo inviato al Cts confermano la situazione stabile della provincia di Bergamo.

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Dopo la richiesta di deroga alla zona rossa del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e del presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli inviata a Roma al ministro della Salute Roberto Speranza, ai tecnici dell’Istituto superiore di sanità e alla Cabina di regia ai quali è stata chiesta una risposta in tempi rapidi, un altro importante documento da Bergamo ha raggiunto la capitale. Si tratta del monitoraggio dei principali indicatori dell’epidemia aggiornato al 16 gennaio e inviato dall’ATS di Bergamo al Comitato tecnico scientifico. 

Meno di 60 casi ogni 100mila abitanti

Nel documento si legge che «il periodo autunno/inverno, durante il quale altri territori stanno sopportando un’intensa seconda ondata, è stata caratterizzato a Bergamo da valori stabili di incidenza». Si indica la cifra di 60 casi ogni 100 mila abitanti (con una tendenza vicina al 54), con il 10,8 per le persone sopra gli 80 anni. Vengono poi indicati «decessi in linea o sotto la soglia attesa, ed un carico del sistema ospedaliero molto contenuto (media di ricoveri Covid 480, di cui 48 come terapie intensive)». I casi nelle Rsa «sono ridottissimi e non hanno più determinato focolai rilevanti. I valori di mortalità appaiono in linea o moderatamente inferiori al valore medio degli anni pre-Covid». I numeri forniti dunque confermano la situazione stabile della provincia bergamasca che da domenica 17 gennaio si trova in zona rossa, come il resto del territorio regionale. Anche oggi (martedì 19 gennaio) la nostra provincia è tra le più virtuose con soli 17 nuovi positivi sui 930 registrati in Lombardia.

Nel frattempo oggi il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha annunciato di aver presentato ricorso al Tar contro la decisione del Governo che inserito la Lombardia in zona rossa.

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