Cronaca
Fuori dalla crisi, a Bergamo l’occupazione si sta riprendendo
A Bergamo l’occupazione si sta riprendendo: l’analisi della CISL sui dati Excelsior
Pur se ancora in area negativa, il mercato del lavoro inizia a rispondere alle richieste di ripartenza e di uscita dalla crisi. Infatti, anche se rispetto al febbraio 2020, quando di Coronavirus si parlava come di una eventualità lontana, le richieste delle aziende di fabbisogno lavorativo scende “solo” del 17%, un mese fa la perdita era del doppio(entrate previste 1° trimestre 2021/20.090 – 1° trimestre 2020/23.505).
“Le entrate previste dalla ricerca, nella nostra provincia, sono di poco superiori nei servizi rispetto all’industria – dice Danilo Mazzola, segretario provinciale CISL Bergamo -, sia a gennaio che nel trimestre gennaio-marzo 2021. Per quanto riguarda le professioni previste, per il 38,5% riguarda operai specializzati e un 10% di professioni non qualificate. Il restante 51,5% riguarda professioni dirigenziali altamente qualificate e impiegati qualificati. Il dato che balza all’occhio è relativo alle 1.000 professioni che sono difficilmente reperibili, sempre nella nostra provincia: il 72% riguarda operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici e nel 28% dei casi professioni altamente specializzate affidate a laureati. È una ricerca che mette in evidenza come il mercato del lavoro bergamasco richieda per il 90% lavoratori qualificati e super qualificati, con un 10% di entrate non qualificate. La necessità nel reperire professioni come farmacisti, biologi, specialisti delle scienze delle vita, scienze informatiche, fisiche e chimiche, si accompagna alla difficoltà di trovare operai specializzati nell’edilizia, e ci porta a dire che vanno investite risorse aggiuntive nella formazione in giovani laureati, mentre diviene necessario far comprendere ai giovani le opportunità professionali che i vari settori possono loro offrire. Sicuramente la parte più delicata sarà nella gestione delle ricollocazioni, quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, che coinvolgerà soprattutto personale non qualificato e magari non pensionabile. Sarà in questa occasione che si giocherà la vera partita delle politiche attive, legata alla riqualificazione e alla formazione, mai come oggi così urgenti.
Bergamo | Gennaio-Marzo 2021 |
Entrate previste | 20.090 |
INDUSTRIA | 9.800 |
Industria manifatturiera | 6.720 |
Costruzioni | 3.090 |
SERVIZI | 10.290 |
Commercio | 3.220 |
Servizi di alloggio e ristorazione | 1.360 |
Sevizi alle imprese | 4.230 |
Servizi alle persone | 1.470 |
I risultati della ricerca Excelsior /Unioncamere e Anpal
La ricerca Excelsior /Unioncamere e Anpal si è focalizzata sulle tendenze occupazionali per il periodo gennaio-marzo 2021. Una ricerca basata su questionari compilati da quasi 108.000 imprese.
Le entrate programmate nel trimestre Gennaio-Marzo 2021 a Bergamo sono 20.090 (- 17% rispetto al 1° trimestre 2020); in Lombardia 218.300 (- 18% rispetto al 1° trimestre 2020) e complessivamente in Italia 892.820 (- 23% rispetto al 1° trimestre 2020).
A Bergamo le entrate previste prevedono che il 17% degli ingressi sia di lavoratori con laurea, 35% con diploma di scuola superiore, 27% qualifica o diploma professionale e 21% con nessun titolo di studio. In totale, rispetto al dato regionale e nazionale, in provincia le figura più formate sono il 52% del totale, contro il 62 regionale e il 60 nazionale
Analizzando nel dettaglio la situazione per la nostra provincia, le professioni più difficili da reperire sono farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita; specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche; operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici.
Sempre a Bergamo il 28% delle entrate interesseranno giovani con meno di 30 anni.
Dall’osservatorio privilegiato delle categorie dell’Industria e dei Servizi della CISL di Bergamo, emerge che il mercato “reale” esprime già una particolare turbolenza.
“Le aziende chimiche, soprattutto farmaceutiche, stanno andando bene – sottolinea Cristian Verdi, segretario generale di FEMCA CISL. Probabilmente assumeranno, ma è un settore dove si cerca prevalentemente gente specializzata. Il cosmetico, dopo il calo 2020, dovrebbe ripartire e creare nuovi posti di lavoro. Poi, anche qualche azienda di gomma plastica sta lavorando bene., così come la branchia di Tessile con il tessuto non tessuto e prodotti simili.
Poi in generale, secondo una nostra statistica, fatto salvo cambio in corsa di regole pensionistiche, diverse persone andranno in pensione quest’anno… Quindi molte assunzioni saranno anche dovute al reintegro di quelle figure”.
“In alcuni gruppi importanti– spiega Luca Nieri, segretario generale FIM CISL –negli ultimi mesi del 2020 sono subentrate dinamiche per snellire svecchiando e, a oggi, buona parte degli accordi ha lavorato prevalentemente sull’aggancio con la pensione da raggiungere grazie alla Naspi. È stato sicuramente uno strumento utile, che svecchia la struttura e la prepara all’anno nuovo, quando serviranno strutture più leggere per affrontare il mercato ancora complesso e problematico. Così, qualche centinaio di giovani ha già iniziato a entrare in aziende metalmeccaniche, anche se in molti casi, come alla Brembo, il tutto avviene gran parte per assunzioni in somministrazione”.
“I dati delle Casse Edili di Bergamo – interviene Simone Alloni, segretario generale di FILCA CISL – evidenziano che tra lo scorso ottobre e gennaio sono stati fatti corsi primo ingresso di lavoratori mai stati in edilizia per 90 persone, inoltre abbiamo più cantieri che sono partiti con maggior valore rispetto anno scorso. Le comunicazioni obbligatorie per le aperture dei cantieri sono infatti cresciute del 4,5%”.
Controcorrente il discorso su commercio e terziario: secondo Diego Lorenzi, segretario generale di FISASCAT CISL, infatti, “la situazione non permette previsioni particolarmente rosee. le attività del territorio hanno continuato a soffrire gli effetti della crisi perché è mancato un rilancio dei consumi, e a oggi abbiamo purtroppo solo dati preoccupanti. Per ora, le aziende che monitoriamo con il nostro lavoro non hanno espresso previsioni particolarmente ottimiste: ci risulta che anche i tradizionali negozi alimentari attivino la FIS, mentre continuano le crisi degli IPER e inizia a diventare preoccupante la situazione negli appalti (vigilanza, pulizia, guardianie, ecc…)”.
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