Cronaca
Nuovi contagi all’ospedale di Piario: gli stessi errori un anno dopo? Paolo Franco interroga la Regione
Il consigliere regionale della Val Seriana interroga la Regione su come sia possibile che un anno dopo la strage della prima ondata con ospedali divenuti centri di diffusione del virus, possa accadere la stessa cosa nella stessa azienda ospedaliera
Nuovi contagi di persone negative sarebbero avvenuti all’interno dell’ospedale di Piario, in alta Val Seriana, presidio di fondamentale importanza durante la prima ondata quanto tutti gli ospedali della bergamasca vennero travolti dal Covid-19. L’ospedale di Piario fa parte dell’ASST Bergamo Est, la stessa Azienda che gestisce il nosocomio di Alzano Lombardo. La direzione della ASST Bergamo Est è al centro dell’inchiesta della Procura di Bergamo che indaga per epidemia colposa proprio per le decisioni prese riguardo al presidio di Alzano. Ora, a quasi un anno dalla scoperta dei primi positivi avvenuta il 23 febbraio 2020 ad Alzano Lombardo, non è accettabile che si commettano gli stessi errori e che le persone vengano contagiate in ospedale.
Il grido d’allarme arriva da Paolo Franco, consigliere regionale di maggioranza del Gruppo Misto, che con un’interrogazione chiede conto di quanto accaduto a gennaio proprio all’interno dell’ospedale montano. Otto persone entrate sane all’ospedale di Piario e poi contagiate lì. Stando alle parole che il consigliere di Albino rivolge ad Attilio Fontana e all’assessore Letizia Moratti non si tratterebbe di voci di corridoio, ma di una verità acclarata dallo stesso consigliere. E Franco pone quattro domande ai vertici regionali, tutte riguardanti la gestione degli ospedali della Val Seriana.
L’analisi sulla ASST Bergamo Est: più morti che a Codogno e Bergamo
“Nei territori di competenza dell’Asst Bergamo Est, durante i mesi più drammatici, è stato registrato un numero di morti pari a 9 volte quelli che avvenivano storicamente negli anni precedenti. Tale indice di comparazione risulta essere nettamente superiore addirittura sia a quello del territorio di Codogno da cui tutto ebbe inizio, sia a quello degli altri territori della Provincia di Bergamo, città di Bergamo compresa, ove si registrava un tasso di mortalità pari alle 4/4,5 volte il numero di morti che avvenivano storicamente negli anni precedenti”.
Cos’è successo a Piario?
“Durante la seconda metà di gennaio 2021, all’ospedale di Piario, a distanza di un anno circa dalla diffusione del virus Covid-19 nella provincia di Bergamo, c’è stato – ancora – un vero e proprio focolaio che ha visto coinvolti 8 pazienti lì ricoverati, risultati positivi. Gli stessi entrarono in quella struttura come pazienti negativi a seguito di regolare tampone, tant’è che furono collocati in reparto deputato ai pazienti negativi (area bianca)”.
“Di tale contagio – prosegue Franco – si ha avuto contezza nei giorni durante i quali, in quel presidio, accedevano parenti dei pazienti ricoverati (non in fase terminale) contravvenendo a qualsiasi misura deputata a contenere la diffusione del Virus Covid-19. Oltre a ciò, in tale struttura venivano regolarmente svolte cure e terapie senza applicare le minime accortezze: ad esempio, pur contro ogni protocollo, veniva svolta la terapia “aerosol” in camere ove erano presenti più pazienti simultaneamente e senza arieggiare gli ambienti. A seguito del focolaio menzionato, sono stati sottoposti a tampone sia il personale medico-sanitario dei reparti di medicina e di chirurgia, sia i parenti dei pazienti contagiati. Da qua, con una semplice disamina, è emerso con chiarezza il reparto da cui tale focolaio si è generato“.
“Non provate a negare questo fatto – va avanti il consigliere – perché ho le prove e se qualcuno smentisce penserò che ci sia del dolo, non solo della superficialità. Superficialità che in ogni caso non è ammessa: non può passare il messaggio che si entra in una struttura sanitaria negativi e si venga contagiati all’interno. Qualcuno deve pagare”.
“La colpa è di chi non vigila”
“E non deve pagare il sistema sanitario lombardo, che stimo parecchio, se qualcuno non rispetta le procedure. La colpa è di chi non vigila. Quindi chiedo alla Regione quali sono i criteri di selezione dei direttori generali. A distanza di un anno non è ammissibile una situazione come questa. Se ora è così, dopo tutto ciò che è accaduto, non oso immaginare com’era all’inizio dello scorso anno”.
La discussione dell’interrogazione potrebbe avvenire sia in forma orale che in forma scritta, dopo che la Regione avrà sentito i vertici della ASST Bergamo Est. A fine gennaio, in merito al focolaio, la stessa Azienda aveva spiegato a L’Eco di Bergamo che i contagiati erano stati subito isolati e così anche le stanze che li avevano accolti. Il tutto dopo l’attivazione della task force aziendale.
Paolo Franco inoltre ricorda che un anno fa proprio a Piario la scelta fu di istituire «un triage interno alla struttura contro il Covid e non esterno come, da più parti, consigliato». E il consigliere chiede anche alla giunta regionale se vi siano stati «eventuali richiami formali nei confronti della direzione dell’Asst Bergamo Est aventi ad oggetto la specifica applicazione di protocolli riguardanti la sicurezza-igiene ospedaliera».
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Walter
10 Febbraio 2021 at 13:58
Altro “brivido lungo la schiena” l’ ennesimo, di questo passo non ci resta veramente che pregare… grazie Franco per questa sua denuncia!
...
10 Febbraio 2021 at 16:28
Ed adesso aspettiamo l’alberto di turno, che scriva che é colpa di Conte, ops Draghi…
Alberto
10 Febbraio 2021 at 17:54
Aspetta, aspetta…
...
10 Febbraio 2021 at 22:23
Si si aspetto, aspetto. Per vedere questa volta cosa ti inventi per trovare un alibi-scusante per chi TU SAI PERFETTAMENTE. Ma l’impresa diventa sempre più ardua…
luca
11 Febbraio 2021 at 9:49
E’ colpa di Conte, Spereanza, del CTS che ad oggi i protocolli per la cura del Covid siano ancora sbagliati e prevedano ancora farmaci sbagliati che favoriscono il peggioramento dei dsintomi!!! Spero che un giorno questi signori vengono chiamati a rispondere per quello che hanno combinato .
...
11 Febbraio 2021 at 14:11
Aspettavo lupino alberto é arrivato luchino…
Ma la solfa lé sèmpèr chèlà come chèl che li scrìf!
Margherita
10 Febbraio 2021 at 17:44
E’ gravissimo che dopo il disastro della prima ondata, in un ospedale non vengano prese tutte le precauzioni !