Cronaca
Lavorava in nero percependo la disoccupazione, due denunciati
Truffa all’INPS, denunciati dai Carabinieri lavoratore e datore di lavoro di un punto vendita di telefonia.
La Tenenza dei carabinieri di Seriate e il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Bergamo, a conclusione di attività investigativa hanno dato esecuzione a decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo, nei confronti di un imprenditore e di un lavoratore percettore dell’indennità mensile di disoccupazione NASPI. I due soggetti sono stati ritenuti responsabili in concorso di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Contestualmente, veniva eseguito il sequestro preventivo di euro 18.563 emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Bergamo nei confronti del lavoratore.
Le indagini
I controlli sono iniziati il 4 febbraio scorso presso il punto vendita di un noto marchio di telefonia mobile in un centro commerciale in provincia di Bergamo. Sul posto i militari identificavano un uomo di 40 anni che prestava la sua attività lavorativa in nero presso il citato punto vendita pur percependo l’indennità NASPI da Febbraio 2020 quando perse il lavoro a causa della chiusura di un altro punto vendita in Provincia di Milano, ma gestito dal medesimo datore di lavoro, così percependo indebitamente dall’INPS 18.563 euro.
Contestualmente, nelle province di Roma, Milano, Parma, Rimini, Pavia, Brescia, Pescara, Reggio Emilia e Grosseto i carabinieri dei competenti Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, per acquisire ulteriori elementi di riscontro, i cui esiti sono in via di definizione, eseguivano accessi ispettivi su altri 12 punti vendita riconducibili alla stessa società. Al termine delle operazioni, venivano sottoposti a sequestro materiale informatico e documentale ritenuto utile a ulteriori indagini. In esito al controllo amministrativo eseguito a Dicembre, alla società e al datore di lavoro venivano contestate sanzioni amministrative per aver occupato un lavoratore in nero e per aver retribuito lavoratori in contanti per somma complessiva di euro 22.700.
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