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Cronaca

Bergamo e il lockdown scolastico tra congedi e bonus ancora inesistenti

In forte crisi più di 100.000 famiglie bergamasche, quelle con figli in età scolare costretti al lockdown scolastico

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La colorazione di arancione scuro per la provincia di Bergamo rischia di mettere in forte crisi più di 100.000 famiglie bergamasche, quelle con figli in età scolare: a parte asili nido, micronidi e sezioni primavera, l’attività educativa e scolastica in presenza è garantita solo per studenti con disabilità e bisogni educativi speciali – anche di compagni per garantire loro un adeguato apprendimento – e, su richiesta specifica, espressa e motivata, per gli alunni figli di personale sanitario impegnato direttamente nel contenimento della pandemia e del personale impiegato presso altri servizi pubblici ufficiali. Al contempo, però,  gli aiuti e i sostegni da parte del Governo non sono ancora stati ripristinati.

Bergamo e il dramma del lockdown scolastico

La cronaca è più veloce della politica: di riforma e rifinanziamento per i congedi dei genitori se ne parla da un anno, quando eravamo nel pieno della prima crisi da Covid. Siamo consapevoli della complessità del momento, ma oggi – dice Candida Sonzogni, Segretaria CISL Bergamo -,  molti genitori stanno facendo i conti su come organizzarsi per permettere la didattica a distanza dei propri figli e per gestire contemporaneamente necessità familiari e lavoro. Per questo auspichiamo che quanto prima  il governo ripristini congedi ad  hoc. Bisogna reintrodurre immediatamente il congedo straordinario covid per genitori in caso di sospensione dell’attività educativa e scolastica, i congedi in caso di  quarantena del figlio o della figlia, accanto ai bonus baby sitting e agli strumenti per proteggere le famiglie con componenti fragili”. 

Decreto sostento varato settimana prossima

Il governo ha annunciato lo stanziamento di 200 milioni nel «decreto Sostegno» che dovrebbe essere varato settimana prossima, e al momento, le possibilità offerte dalla legislazione vigente sono la possibilità di rimanere a casa in smart working fino ai 16 anni dei figli, con una mansione che permetta il lavoro agile, e i congedi retribuiti al 50% per i lavoratori dipendenti (ma solo in zona rossa)  in caso di sospensione dell’attività in presenza delle classi II e III media e in caso di figli con disabilità su tutto il territorio nazionale, laddove sono chiuse scuole e centri educativi.

Con quali strumenti i genitori  riusciranno a mantenere l’equilibrio tra famiglia e lavoro? Cosa dobbiamo aspettarci per i nostri figlie e le nostre figlie? E’ fondamentale fare presto: sul fronte dei vaccini al personale nelle scuole di ogni ordine e grado  e, – conclude la segretaria CISL – è assolutamente necessario che il governo metta mano a provvedimenti in merito a congedi per i genitori, sia in riferimento allo specifico contesto che stiamo vivendo,  sia come complessiva riforma del sistema. Non dimentichiamo che è sulle donne, sulle madri che pesa quasi esclusivamente la gestione dei figli: questo è un tema ulteriore, sicuramente, ma non possiamo permetterci che, evidenze alla mano, siano ancora le donne, le madri a dover scegliere tra famiglia e lavoro ”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Alberto

    7 Marzo 2021 at 16:28

    Grande idea chiudere le scuole, con i genitori poi costretti a chiedere assistenza ai… nonni!!! L’insensatezza al potere da un intero anno, continua.

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