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Cronaca

L’asilo nido Pinocchio di Leffe diventa green

L’obiettivo del progetto è quello di integrare elementi della natura all’interno del nido per stimolare la relazione tra bimbi e natura

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L’asilo nido Pinocchio di Leffe accoglie la rivoluzione verde e diventa un asilo ‘green’. Marzia Guerini e Sara Falconi sono due educatrici della cooperativa La Fenice Onlus e lavorano da anni nel mondo dei servizi della prima infanzia, in particolare al nido di Leffe, servizio comunale del paese gestito dalla cooperativa.

“Durante il periodo del lockdown primaverile del 2020 – raccontano le due educatrici – siamo state costrette ad uno stop forzato della nostra attività. Questo ci ha portato alla ricerca di nuove proposte che avrebbero potuto contribuire ad aumentare il nostro bagaglio culturale, coltivato con la curiosità e l’interesse di un bambino. La docente Beate Weyland, docente di didattica generale alla facoltà di scienze della formazione dell’università di Bolzano, durante il periodo di lockdown ha aperto ad insegnanti e genitori delle conversazioni sul tema della natura dentro casa riguardanti il dialogo di bambini ed adulti con le piante. Abbiamo appreso e condiviso che dialogare con la natura apporta numerosi benefici sia sul corpo che sulla mente”.

“Da diversi anni nella nostra cooperativa abbiamo portato avanti il pensiero che fare educazione ‘fuori’, ovvero in mezzo alla natura, fosse una condizione privilegiata. L’apprendimento in natura aiuta il bambino a sviluppare competenze in più campi; la natura offre la possibilità di stare in silenzio e far riposare la mente. I bambini imparano a socializzare e sviluppare indipendenza, a migliorare la condizione fisica e a divertirsi senza le direttive degli adulti. Sviluppano determinazione e resilienza, energia e controllo, e imparano a chiedere scusa e a fare amicizia”.

Asilo green, benefici per la crescita

Visti i numerosi benefici apportati dalla natura, le educatrici del nido Pinocchio di Leffe hanno deciso di portare all’interno alcuni elementi della natura, in modo da stimolare il pensiero divergente.”In questo modo è iniziato il nostro viaggio all’interno del mondo dei vegetali, un viaggio che ci ha arricchite non solo di conoscenze ma anche di relazioni, elemento che sta alla base del nostro lavoro educativo. Prima di tutto la relazione con le piante: dallo studio dei testi inerenti, alla riflessione, all’interrogazione, alla pratica. Relazione anche con l’altro, sia tra la nostra docente e le partecipanti al corso, sia tra noi colleghe del nido Pinocchio con del micronido ‘Le ali della fantasia’ di Gandino, che hanno partecipato a questo percorso insieme a noi”.

Spazi riprogettati e condivisione

È nato così il nostro progetto ‘Nido Green’ che vuole dimostrare come le piante possano vivere, non solo in un ambiente domestico, ma anche in uno spazio educativo e di come possono donare importanti benefici agli adulti e bambini che lo abitano. “Durante – continuano – il mese di luglio, quando ancora il nostro servizio era chiuso, abbiamo ripensato nuovi angoli green del nostro nido. Così abbiamo fatto una prova di come poteva essere riprogettato l’ambiente. Abbiamo portato le nostre piante di casa al nido e documentato, attraverso foto, lo stesso spazio prima e dopo l’allestimento. Fin da subito, avevamo assaporato un clima di calma e bellezza. Abbiamo poi condiviso il materiale con le colleghe e la coordinatrice della cooperativa La Fenice, Emanuela Bertocchi, che è stata sin da subito entusiasta del progetto”.

Il comune di Leffe, guidato dal sindaco Marco Gallizioli, ha approvato il progetto finanziando l’acquisto delle piante e del materiale richiesto. L’asilo green ha aperto le porte il primo settembre 2020.

Le piante sono utilizzate come distanziatori – concludono le educatrici-, come elementi vitali che necessitano di cure. I bimbi hanno la possibilità di crescere in un ambiente che trasmette serenità ed educazione al rispetto del nostro pianeta. I setting sono progettati per permettere ai bambini di vivere esperienze significative che stimolano il pensiero divergente. È un lavoro in continua osservazione della relazione trai i bambini e i vegetali, fra attese e sorprese. Il nostro lavoro è condiviso, ancora oggi, con la docente Weyland con la quale proseguono i nostri incontri a distanza per documentare i nostri progetti e verificare come possono arricchirsi e cambiare nel tempo”.

Gioia Masseroli

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1 Commento

1 Commento

  1. Alberto

    26 Marzo 2021 at 12:21

    L’importante è che riaprano le scuole al più presto, soprattutto senza le malsane idee di questo ministro Bianchi, per cui è previsto il tampone per il rientro a scuola e il tampone a scadenza settimanale per bambini del nido, materna e primaria. Davvero riprovevole.

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