Cronaca
Cesvi: donati 1,4 milioni di Dpi all’ospedale Papa Giovanni XXIII
Continua l’impegno di Cesvi a Bergamo. Consegnati oggi oltre 1.4 milione di nuovi dispositivi di protezione individuale per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Proseguono i progetti in supporto della popolazione over 65.
Sono stati consegnati oggi dalla Fondazione Cesvi oltre 1.4 milione di dispositivi di protezione individuale all’Ospedale Papa Giovanni XXIII per far fronte all’emergenza coronavirus ancora in corso e che sta nuovamente mettendo a dura prova il Paese. La Fondazione è intervenuta a Bergamo, sin dall’inizio dell’emergenza per contrastare le problematiche e gli effetti della pandemia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, in particolare per supportare l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’Ospedale da Campo degli Alpini, l’Azienda per la Tutela della Salute della Provincia di Bergamo e la comunità.
Nel corso della pandemia Cesvi ha donato circa 2.4 milioni di dispositivi di protezione individuale, un cardio help, una TAC mobile, oltre 500 ventilatori polmonari, 37 letti per degenza sub-intensiva e 3 ecografi (questi ultimi in prossima consegna). Inoltre, in collaborazione con l’Azienda per la Tutela della Salute della Provincia di Bergamo (ATS),ha consegnato oltre 500 mascherine certificate in tessuto, con schermo trasparente per lettura labiale, a 137 persone tra studenti non udenti e insegnanti di 14 enti e istituti specializzati del territorio.
«È passato ormai oltre un anno dall’inizio dell’emergenza che ha sconvolto il mondo e ha colpito duramente il nostro Paese e il territorio di Bergamo. Nonostante i grandi sforzi messi in atto a tutti i livelli il Covid-19 non è ancora sconfitto e l’emergenza sanitaria è ancora in atto. In tutto questo periodo siamo rimasti accanto alla città di Bergamo e all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, struttura d’eccellenza in prima linea nella lotta al virus, attraverso l’acquisto di dispositivi di protezione per il personale sanitario e materiali medici per la cura dei pazienti – sottolinea Gloria Zavatta Presidente di Fondazione Cesvi – Non è il momento di abbassare la guardia e noi di Cesvi continuiamo il nostro impegno anche a sostegno delle categorie più fragili, come gli over 65, che hanno ancora bisogno di sostegno a domicilio e protezione».
Fondazione Cesvi, in quest’anno di pandemia, è stata vicina agli anziani di Bergamo e Milano, attivando due progetti con i quali tutt’ora fornisce interventi legati alle prime necessità (consegna di spesa, distribuzione di medicinali a domicilio, accompagnamento per visite), supporto psicologico e aiuto tecnologico per prevenire situazioni di emarginazione e isolamento. Sono già stati aiutati più di 2.500 over 65 bisognosi a Bergamo e Milano grazie a più di 19.000 servizi erogati sulle due città. A Bergamo, Cesvi, parallelamente agli interventi legati alle prime necessità (disponibili contattando il numero unico di “Bergamo Aiuta” 342 0099675 – attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, dalle 14.00 alle 17.00) ha attivato, insieme al Comune di Bergamo e Samsung Electronics Italia, il progetto“Volontari digitali per Bergamo Aiuta”per fornire supporto tecnologico aglianziani affinché possano rimanere in contatto, attraverso smartphone e computer, con il mondo esterno. Per usufruire del servizio basta chiamare il Numero Verde,fornito da Professional Link, 800 694 926 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18).
La Fondazione si è attivata anche a sostegno della ripresa economica di Bergamo con il programma “Rinascimento Bergamo”, promosso da Comune di Bergamo e Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto oltre 4.000 microimprese del territorio grazie all’assegnazione di oltre 10 milioni di euro di contributi a fondo perduto, per coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante il lockdown e accompagnando parte di esse nella riprogettazione delle attività per adattarsi al nuovo contesto post Covid-19.
Fondazione Cesvi, in questo difficile anno, è stata al fianco anche di una delle categorie professionali più colpite da questa emergenza: i lavoratori della musica e dello spettacolo. Con l’iniziativa Scena Unita, in collaborazione con Music Innovation Hub, La Musica Che Gira e grazie al contributo di più di 150 nomi di spettacolo e musica, sono stati aiutati finora più di 2.000 lavoratori del mondo della musica e dello spettacolo. Con l’iniziativa Insieme Per La Musica, insieme al Trio Medusa e Elio e Le Storie Tese, sono stati sostenuti46 gruppi musicali.
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