Cronaca
Bergamo: calano gli infortuni, ma il Covid causa ancora vittime
Domani è la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro
Domani, 28 aprile, sindacati, lavoratori, datori di lavoro, governi e enti di tutto il mondo, attivi nel settore della salute e della sicurezza, celebrano la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, ponendo l’accento sulla necessità di creare una nuova “cultura della sicurezza”, al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che provocano, in media, 6 000 morti al giorno.
È importante fornire spunti di riflessione, per un territorio che da tempo, colpevole nell’ultimo anno anche l’emergenza Covid, fa segnare record negativi. Nel 2020, invece, pur in presenza delle denunce di infortunio da covid 19, i casi ufficiali di infortunio denunciati a Bergamo e in provincia diminuiscono del 16% rispetto all’anno precedente. Stesso trend si verifica anche nei primi due mesi del 2021, con una diminuzione del 26%.
A Bergamo calano gli infortuni – i numeri
“È un dato influenzato positivamente dal periodo di chiusura emergenziale, dall’utilizzo significativo della cassa integrazione e dello smart working, che ha fatto muovere meno le persone”, dice Danilo Mazzola, segretario provinciale della CISL. Dai dati Regionali emerge infatti una diminuzione degli infortuni in itinere del 43% (21.845 nel 2019-12.297 nel 2020) e una diminuzione di infortuni con mezzo di trasporto in occasione di lavoro del 40% (3.120 nel 2.019 – 1.846 nel 2020).
La situazione cambia per le denunce da infortunio con esito mortale: nel l’88% dei casi riguardano infortuni con esito mortale da Covid. Per quanto riguarda i primi due mesi del 2021 le denunce da infortunio sono già 2 (di cui 1 per covid), mentre nello stesso periodo del 2020 non se ne erano verificate.
La nostra provincia ha pagato un prezzo altissimo nella “battaglia” alla pandemia in particolare nel personale sanitario e di assistenza. Tra gennaio 2020 e febbraio 2021 sono 45 (86%) le denunce da infortunio con esito mortale per Covid 19 su un totale di 52. Mentre le denunce di infortunio da Covid 19, nello stesso periodo, sono 2.971 (22%) su un totale 13.089.
“Quello della morte sul lavoro rimane unfenomeno grave che un paese come il nostro non si può permettere – dice ancora il sindacalista di via Carnovali. La sicurezza e la salute dei lavoratori rimangono per la CISL una priorità per garantire la ripartenza del Paese. Senza sicurezza e salute non c’è rispetto per la dignità della persona. Il problema della sicurezza del lavoro nella nostra provincia era presente già prima del Covid. Ogni anno registriamo decine di morti sul lavoro e tantissimi infortuni. Si muore nell’edilizia, nei trasporti e il tema della sicurezza del lavoro è una ferita aperta, gravissima per tutto il Paese. In occasione della giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è importante evidenziare che dietro ai numeri ci stanno persone e famiglie che hanno vissuto momenti drammatici, a cui va il nostro ricordo e vicinanza per il lavoro che hanno svolto e che spesso anche tuttora svolgono. L’emergenza non è ancora terminata – conclude Mazzola – e l’attenzione va tenuta ancora alta, applicando con molta attenzione nei luoghi di lavoro i protocolli anti contagio, frutto del lavoro condiviso con i comitati aziendali anti covid 19 e dal protocollo nazionale sottoscritto il 6 aprile 2021.”
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