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Cronaca

Un’altra morte sul lavoro: operaio bergamasco muore nel varesotto

Un’altra morte sul lavoro: operaio bergamasco precipita da un ponteggio e muore nel varesotto

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Un’altra morte sul lavoro oggi: a Tradate, nel Varesotto, ha perso la vita un operaio di 52 anni della provincia di Bergamo. L’uomo è morto dopo essere precipitato da un ponteggio. La vittima è Marco Oldrati, 52enne residente in provincia di Bergamo. Sabato 8 maggio verso le 11, è morto dopo essere precipitato dal ponteggio di un cantiere interno ad un centro commerciale a Tradate, in provincia di Varese.

Si tratta della terza morte sul lavoro in quattro giorni in Lombardia. Il 5 maggio, a Busto Arsizio, sempre in provincia di Varese, è morto Christian Martinelli, di 49 anni, schiacciato da un macchinario nella fabbrica dove lavorava, mentre il 6 in un cantiere a Pagazzano è deceduto Maurizio Gritti, travolto da una lastra di cemento.

Un’altra morte sul lavoro, i sindacati: “Vicini alla famiglia di Marco”

Dopo la notizia dolorosa di un’altra vita persa sul lavoro in edilizia, quella dell’operaio bergamasco morto oggi in un cantiere in provincia di Varese, intervengono Alessandro Genovesi, segretario generale della FILLEA-CGIL nazionale, e Ivan Comotti, segretario generale della stessa categoria in Lombardia.

I due sindacalisti nazionale e regionale esprimono alla famiglia Oldrati la loro vicinanza per la scomparsa di Marco. L’operaio in passato, in un precedente posto di lavoro, si era distinto nell’attività sindacale come delegato della FILLEA-CGIL di Bergamo nell’azienda in cui lavorava.

“Il suo impegno deve essere per noi monito per raggiungere l’obiettivo di non morire più sul lavoro. Per interrompere le morti nei cantieri, per contrastare il caporalato e il dumping contrattuale tra imprese, è dal 2018 che chiediamo unitariamente con FENEAL e FILCA alla giunta di Regione Lombardia una legge che introduca l’obbligo della timbratura, con la tessera sanitaria, dell’inizio e della fine dell’orario di lavoro per tutti i lavoratori che operano nei cantieri edili. Da tempo che chiediamo che la formazione per la sicurezza sul lavoro venga fatta dalle scuole edili a tutti i lavoratori che stanno sui cantieri. Si deve inserire la patente a punti per le imprese. Proposte, queste, concrete che provengono dalla vita quotidiana del cantiere”.

“L’infortunio mortale avvenuto oggi a Varese – continuano – ribadisce che dobbiamo agire urgentemente in termini legislativi per quanto riguarda le istituzioni e nell’applicazione delle norme negoziali per quanto riguarda le nostre controparti. Il tempo delle analisi, dei tavoli congiunti e delle riflessioni è terminato.  La drammatica sequela di infortuni sul lavoro di questi giorni narra che il settore edile è in espansione economica ma non ha cambiato il precedente paradigma: la prevenzione degli infortuni è sempre considerata come un costo, l’esternalizzazione dei lavori continua anche ora, come anche la concorrenza senza il rispetto dei norme contrattuali e legislative, e con il massimo ribasso negli appalti per aggiudicarsi i lavori.  Dobbiamo cambiare la mentalità e il paradigma del comparto edile”.

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