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Epicentro diventa una mostra, sabato tappa a Ranica
Epicentro, il libro di Maurizio Milesi, diventa una mostra fotografica: dopo Nembro e Alzano, sabato tappa a Ranica
Epicentro, il libro del giovane fotografo di Ranica Maurizio Milesi dedicato al Covid-19, è diventato una mostra fotografica. Dopo le prime date a Nembro e Alzano Lombardo (comuni simbolo della pandemia in bergamasca), la mostra fa tappa a Ranica. “I pannelli della mostra sono stati finanziati dal Comune di Nembro – spiega Milesi -, dov’è stata organizzata la prima mostra, il 25 aprile in piazza della Libertà. Dal 30 aprile all’8 maggio la mostra si è spostata ad Alzano Lombardo in forma diffusa, in un senso di restituzione alla comunità, senza evento, ma fruibile a tutti grazie alla disponibilità di alcuni commercianti che hanno ospitato i pannelli fotografici nelle loro vetrine e nei loro negozi”.
“È molto significativo – commenta Simonetta Fiaccadori, promotrice dell’evento ad Alzano – che sia la città stessa a farsi spazio di memoria e racconto perché la voce e i volti dei testimoni che hanno accettato di condividere la loro esperienza possono diventare un modo di ritrovarsi negli stessi sentimenti, di riconoscersi nelle stesse paure, di incoraggiarsi e di superare insieme un’esperienza traumatica. In ogni quartiere sono stati esposti alcuni ritratti, anche ad Olera ed a Monte di Nese”.
Epicentro, un ritratto in bianco e nero della comunità che ha attraversato la pandemia
A raccontare l’Epicentro sono volti di cittadini alzanesi e nembresi, ritratti rigorosamente in bianco e nero, accompagnati dalle loro testimonianze di questo anno di Covid. “Ho fotografato – continua Milesi -persone note come il Sindaco Claudio Cancelli, il Professore Lizzola, il libraio Terzi. Ma anche tanti cittadini comuni: la panettiera, il farmacista, il giovane studente, l’insegnante, le psicologhe, nonni, genitori, figli. Questo per restituire un ritratto completo della comunità che ha attraversato la pandemia”.
“Le due mostre hanno avuto ottimi feedback – conclude Milesi -; è sempre un momento di grande tensione la restituzione alla comunità, specialmente su una tematica così delicata. Persone di tutte le generazioni hanno condiviso con me il loro pensiero, anche commuovendosi mentre mi parlavano. Questo è per me un grande riconoscimento, ma porta con sé un’attenzione ancor più alta, da parte mia, ad ogni restituzione. L’esperienza collettiva non è ancora superata, le ferite sono ancora aperte ed ogni tentativo di aiuto reciproco deve dunque mantenere una grande delicatezza”. L’appuntamento a Ranica è domani, sabato 15 maggio, presso il parco di Villa Camozzi.
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