Come le autorità sanitarie hanno nascosto i primi casi Covid in Val Seriana

Nuove testimonianze e chat esclusive acquisite agli atti e trasmesse venerdì sera su Rai 1 nello speciale di Tv7 a cura di Stefania Battistini, rivelano come la storia del Covid a Bergamo e in Val Seriana vada riscritta. Di fatto il primo positivo venne certificato ill 22 febbraio 2020 al Papa Giovanni di Bergamo: si tratta di Aldo Porcellana di Gazzaniga, in media Valle Seriana che guarirà dopo più di un mese. A lui e ai famigliari venne detto di non dire niente nessuno e così Ats Bergamo, l’ente deputato alla sorveglianza in caso di epidemia, non comunicò il rischio alla cittadinanza nonostante Oms raccomandi la trasparenza assoluta. Stesso atteggiamento che continuò nei giorni successivi dopo la scoperta dei casi dell’ospedale di Alzano Lombardo. Nelle chat dei vertici si legge più volte di non diffondere notizie e i comunicati ufficiali tardarono ad arrivare di fatto impedendo alle persone di sapere e di proteggersi.

La catena di omissioni e di silenzio è ricostruita nel servizio di Tv7 che potete rivedere qui: https://www.raiplay.it/video/2021/05/TV7-abab6477-a61d-459b-a76b-1211288fd291.html?fbclid . La vicenda, insieme alla questione della mancata zona rossa e dell’applicazione del piano pandemico, è al centro dell’inchiesta della Procura di Bergamo che ha già 6 indagati: 5 per la gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo. Questi sono: l‘ex direttore generale della sanità della Lombardia, Luigi Cajazzo, l’allora suo vice Marco Salmoiraghi, e una dirigente dell’assessorato Aida Andreassi. Iscritti pure Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo Direttore Generale della Asst Bergamo Est (di cui Alzano fa parte) e il secondo direttore sanitario, già accusato per le morti in corsia a Saronno e ora in pensione. Mentre Ranieri Guerra, funzionario Oms, è indagato per false dichiarazioni ai magistrati.

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