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Cronaca

ATS Bergamo si difende: “Casi positivi sempre tracciati”

ATS Bergamo si difende: “I casi positivi segnalati sono stati contattati, tracciati e costantemente monitorati”

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Non si placa la discussione sull’operato di ATS Bergamo nella primissima fase dell’emergenza a febbraio/marzo 2020: dopo il servizio “Verità Nascoste” andato in onda a TV7, l’approfondimento serale del venerdì di RAI1 (https://www.raiplay.it/video/2021/05/TV7-abab6477-a61d-459b-a76b-1211288fd291.html?fbclid ), ora è proprio l’Agenzia di Tutela del Territorio a fornire la propria versione. “L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ha preso visione dei contenuti della trasmissione “Verità nascoste” TV7 andata in onda sul primo canale RAI venerdì 4 giugno 2021 e ha effettuato le verifiche del caso – si legge in una nota stampa – . ATS ha analizzato i temi affrontati dalla trasmissione, in particolare per quel che riguarda le mancanze e inefficienze ipotizzate nel servizio rispetto all’attività sanitaria di tracciamento sin dai primi giorni della pandemia da Covid19. Questa attività – che costituisce la prima e più efficace risposta alla diffusione del virus tramite l’individuazione del caso indice e dei relativi contatti stretti – è stata effettuata dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Bergamo puntualmente, sin dal primo caso segnalato nel servizio “Verità nascoste”. 

ATS Bergamo: “Casi positivi sempre tracciati”

“Dalle verifiche effettuate dall’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo presso i propri uffici e dipartimenti, risulta infatti che i casi positivi segnalati sono stati contattati, tracciati e costantemente monitorati come prevedono le procedure. Analogamente, dalle citate verifiche risulta il buon operato dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo anche rispetto a tutti gli altri temi trattati nella trasmissione e riguardanti ATS. Tutta la documentazione di approfondimento raccolta verrà inviata alle Autorità competenti. In merito ai contenuti della suddetta trasmissione, ATS Bergamo si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi competenti”. 

Mancanza di tamponi e mancato isolamento

Il tema su cui potrebbe concentrarsi l’inchiesta della Procura di Bergamo riguarda però un altro focus: quello della mancanza di tamponi e di conseguenza la mancata attestazione di positività e il mancato isolamento di tutte quelle persone che sono state involontariamente veicolo del virus. Ricordiamo ad esempio che, dopo l’ufficializzazione dei primi due positivi all’ospedale di Alzano Lombardo il 23 febbraio 2020, la struttura venne riaperta dopo poche ore e, né il personale medico e in servizio, né i parenti dei ricoverati, vennero subito tamponati. Questo perché non c’erano tamponi, e non ce ne furono a sufficienza per uno screening di massa per molti giorni. All’epoca Regione Lombardia aveva centralizzato l’acquisto di questi e altri materiali fondamentali.

Decine e decine sono dunque le testimonianze raccolte lo scorso anno di persone che non sono mai state contattate da ATS in quei drammatici giorni. Alcune di queste persone hanno anche sporto denuncia in Procura dove il Procuratore Aggiunto Maria Cristina Rota e il suo team lavorano da più di un anno per spiegare la strage bergamasca. Il fascicolo è stato aperto per epidemia colposa a cui si è aggiunto il falso ideologico; ad oggi gli indagati sono 6, nessuno di loro fa parte di ATS Bergamo.

Gessica Costanzo

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2 Commenti

1 Commento

  1. 🙄 🥱

    16 Giugno 2021 at 19:55

    😶

  2. 17 Giugno 2021 at 15:29

    É stato un caos totale fin dall’inizio (nella miglior tradizione italiota) e così sarà fino alla fine, se mai ci sarà una fine…

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