Cronaca
Crisi fornitura nel settore legno, materiale irreperibile e prezzi fuori misura
Crisi settore legno, aumento esponenziale del costo delle materie prime. Dai 264 euro per metro cubo dell’aprile 2020, ai 1.686 euro nel mese del maggio scorso.
Si apre un nuovo fronte sull’orizzonte della ripresa dell’economia bergamasca: la crisi del legno. La materia prima scarseggia, e quando c’è, il prezzo “esplode”. Dai 264 euro per metro cubo dell’aprile 2020, ai 989 euro di settembre, per arrivare a 1.686 euro nel mese del maggio scorso (dati Area studi Mediobanca). L’anello debole, secondo lo studio, è la dipendenza dall’estero per le forniture, che genera costi di approvvigionamento più elevati. E secondo Federlegno, non è escluso che a settembre la situazione peggiori ancora.
Le aziende e gli addetti del settore legno in provincia di Bergamo
Nel territorio bergamasco, ci sono 3500 addetti nell’industria del legno, suddivisi in 200 aziende, e a questi si sommano altrettanti lavoratori dislocati in 700 aziende artigiane. “Un bacino molto importante che rischia di subire un drastico ridimensionamento in termini produttivi e economici, dovuto all’aumento ingiustificato del prezzo delle materie prime, mediamente stimato attorno al 30%”, dice Massimo Lamera, della segreteria FILCA CISL Bergamo.
Secondo l’analisi di Federlegno, il Covid ha accelerato la domanda di mobili per le abitazioni, e le ristrutturazioni promosse dalla politica di Bonus e rimborsi del Governo non farà che aumentare la domanda di materiale.
“Oggi, il fenomeno si accentua col mancato approvvigionamento del legno ordinato e contrattato nei mesi precedenti o addirittura, trattandosi di commesse importanti, anni prima. La mancata consegna porta conseguentemente a ritardi e fermate produttive. Se perdurasse questa situazione, le aziende sarebbero costrette a ferie forzate o a ricorrere agli ammortizzatori sociali, facendo ripiombare i lavoratori in piena situazione pandemica, in molti casi anche vedendosi tolte tutele previste dal Contratto Nazionale e una consistente riduzione di salario”.
La provincia è sede di alcune delle più importanti aziende del settore, e il legno rappresenta da sempre la spina economica di intere zone della provincia. “Constatiamo in molte realtà che nei primi mesi del 2021 i termini produttivi fanno registrare gli stessi numeri del 2019, anno pre-pandemia con buoni risultati economici e produttivi. Speriamo – conclude Lamera – che le onde anomale di questa nuova crisi si plachino prima di produrre guasti difficilmente riparabili”.
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24 Giugno 2021 at 17:37
GODETEVI l’Estate in Autunno ne vedremo delle belle.
Questa volta non saranno lacrime e sangue. Ma solo sangue molto sangue scorrerà!