Cronaca
Morti per Covid, al tribunale civile di Roma la prima udienza
Morti per Covid: al tribunale civile di Roma la prima udienza contro Governo, Ministro della Salute e Regione Lombardia
I parenti dei morti per Covid non ci stanno e chiedono il conto alla politica. Si è svolta oggi al tribunale civile di Roma la prima udienza della causa intrapresa dagli avvocati Consuelo Locati, Alessandro Pedone, Piero Pasini, Giovanni Benedetto e Luca Berni. I legali, che hanno raccolto 500 adesioni, chiedono la condanna della presidenza del Consiglio, del ministero della Salute e della Regione Lombardia a un risarcimento per i danni non patrimoniali subiti che ammonta a circa 100 milioni di euro. L’udienza è stata trattata in forma scritta per esigenze COVID. Quindi la decisione del Giudice sul prosieguo del giudizio giungerà nei prossimi giorni. Ma il team di legali e tanti familiari da tutta Italia hanno fatto sentire la loro presenza propio fuori dal tribunale, dove sono giunti a decine. Tanti anche da Bergamo e qualcuno anche dalla Valle Seriana. Tutti lì per esprimere il loro dissenso all’operato delle istituzioni soprattutto nella primissima fase dell’emergenza.
Morti per Covid, si apre la fase istruttoria
Dopo la prima udienza ora si aprirà la fase istruttoria nella quale i legali dovranno fornire le prove di quello che hanno sostenuto nell’atto di citazione. Denunciata, principalmente, la completa impreparazione sia dal punto di vista governativo che regionale di fronte ad una pandemia annunciata. Oltre a ciò si contestano diverse gravi omissioni: coma l’assenza di un piano pandemico adeguato.
“Ci aspettiamo – commentano i legali – che la politica e le istituzioni si assumano le proprie responsabilità di fronte ai familiari delle vittime e che agli stessi venga riconosciuto un giusto indennizzo per un ingiusto danno: la perdita di uno o più parenti”.
“Essere qui oggi – conclude Consuelo Locati – ha avuto un alto valore simbolico: noi siamo sereni e convinti del nostro operato. Abbiamo smosso le coscienze: questo è il primo passo verso un cambiamento affinché si formi un’altra classe politica e non si debbano più denunciare omissioni ed errori come quelli che hanno portato alla morte dei nostri cari”.
Gessica Costanzo
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