Cronaca
Sanità pubblica: in bergamasca mancano centinaia di operatori sanitari
Sanità pubblica: le attività “non covid” devono ripartire, ma mancano centinaia di operatori sanitari
A seguito delle recenti delibere di Regione Lombardia la sanità pubblica lombarda ha il mandato preciso di ripartire e tornare ad occuparsi delle patologie non Covid che nell’ultimo anno e mezzo sono state decisamente accantonate per poter gestire la pandemia. La richiesta di Regione è quella di incrementare ulteriormente le prestazioni erogate, rispetto ai numeri pre-pandemia.
Sanità pubblica: serve tornare a occuparsi di tutti i pazienti
“Riteniamo fondamentale – commenta a questo proposito Roberto Rossi, segretario Funzione pubblica CGIL Bergamo – tornare ad occuparsi di tutti i pazienti, e non solo di quelli Covid. Il sostanziale abbandono del lavoro della sanità pubblica di tutto ciò che non è Covid ha prodotto un’elevata diminuzione degli screening di controllo di diverse patologie, con il risultato che i cittadini che se lo potevano permettere, si sono rivolti ai canali privati, mentre la fascia medio-bassa della popolazione ha dovuto mettersi in attesa del sistema pubblico o privato-accreditato, con ritardi che per qualcuno è significato pagare un pegno, purtroppo, parecchio elevato”.
Accanto a questa esigenza, vi è quella di organizzare una struttura di sanità territoriale che vada oltre le vaccinazioni e la cui assenza è emersa in tutta la sua drammatica chiarezza durante le fasi più dure della pandemia. “Ed infine – va avanti Rossi – parecchie lavoratrici e lavoratori del settore sanitario hanno un arretrato decisamente importante di ferie ed ore da smaltire, accantonate durante tutto il periodo di emergenza sanitaria. Ed è a questo punto che il nodo delle carenze di personale vengono al pettine”.
Per poter fare tutto ciò infatti occorrono infermieri, medici, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari, amministrativi, operatori tecnici. “Le tre ASST del nostro territorio e l’ATS di Bergamo hanno pubblicato nei mesi precedenti i fabbisogni di personale – continua Rossi -, senza ancora che emergessero diverse necessità. I numeri richiesti per il periodo 2021-2022, rispetto a quelli del 2020 sono impietosi. Questa è una sintesi che crediamo sia parecchio esplicativa. Il delta rappresenta il numero di personale da assumere nel 2021
I numeri
MEDICI | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 362 | 395 | 33 |
ASST BERGAMO OVEST | 311 | 291 | -20 |
ASST PAPA GIOVANNI | 694 | 754 | 60 |
ATS | 42 | 56 | 14 |
87 | |||
INFERMIERI | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 1084 | 1251 | 167 |
ASST BERGAMO OVEST | 733 | 796 | 63 |
ASST PAPA GIOVANNI | 1979 | 2040 | 61 |
ATS | 25 | 27 | 2 |
293 | |||
AMMINISTRATIVI | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 259 | 259 | 0 |
ASST BERGAMO OVEST | 226 | 210 | -16 |
ASST PAPA GIOVANNI | 441 | 459 | 18 |
ATS | 187 | 206 | 19 |
21 | |||
OSS | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 230 | 268 | 38 |
ASST BERGAMO OVEST | 161 | 159 | -2 |
ASST PAPA GIOVANNI | 283 | 302 | 19 |
ATS | 0 | 0 | 0 |
55 | |||
TOTALI COMPARTO | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 2032 | 2255 | 223 |
ASST BERGAMO OVEST | 1513 | 1508 | -5 |
ASST PAPA GIOVANNI | 3507 | 3618 | 111 |
ATS | 408 | 444 | 36 |
365 | |||
TOTALI DIRIGENZA | |||
DOTAZIONE ORGANICA | |||
2020 | 2021 | delta | |
ASST BERGAMO EST | 423 | 460 | 37 |
ASST BERGAMO OVEST | 373 | 349 | -24 |
ASST PAPA GIOVANNI | 797 | 877 | 80 |
ATS | 133 | 154 | 21 |
114 | |||
TESTE |
“A tutto ciò inoltre si aggiunge la carenza di medici di base, che portano la situazione del “comparto medico” ad essere estremamente delicata, a cui si aggiunge quella infermieristica che sta facendo emergere l’ulteriore difficoltà a reperire questo tipo di professionalità, in particolare per il settore socio-sanitario-assistenziale. Occorrono scelte politiche mirate, concrete e rapide – conclude Rossi -, considerando che siamo già fuori tempo massimo, in particolare in relazione ai numeri che l’università può offrire annualmente per medici ed infermieri. Infine, accanto a tutto ciò emerge in modo limpido l’esigenza di riconoscere la professionalità di queste lavoratrici e lavoratori, mediante il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro applicati e ad oggi tutti in attesa di essere rinnovati”.
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Marco
10 Luglio 2021 at 12:54
Ci sarà un perché che nessuno vuol fare infermiere generico x la paura che e obbligatorio x il vaccino d’altronde faceva Scifo prima jjjj
sticazzi
11 Luglio 2021 at 7:46
Ma falla finita….vaccino…il vaccino ti ha permesso oggi, di essere qui a sparare cagate.