Cultura
Un corpo, due anime: la malattia e la speranza nel libro di Carlo Mologni
Tutti abbiamo un’anima. O forse più di una? E come si può avvertirne la presenza? L’autore prova a spiegarlo in questo suo personale “viaggio” nel mondo del dolore dopo la scoperta di una grave malattia
Carlo Mologni ha 56 anni, è un ex responsabile amministrativo di Gavarno di Nembro e da qualche tempo combatte contro una malattia. Carlo è affetto dalla sindrome di Churg Strauss, conosciuta anche come granulomatosi eosinofilica con poliangite (EGPA). E’ una malattia sistemica cronica rara che comporta eosinofilia nel sangue collegata ad altri problemi in diversi organi quali polmoni, cuore, sistema nervoso periferico.
Una delle tante malattie che con il sopravvento del Covid è rimasta nascosta continuando però a far soffrire Carlo. Così il 56enne, dopo vari ricoveri anche nel periodo della prima ondata del Covid tra l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo e il San Raffaele di Milano, ha intrapreso una strada creativa che l’ha fatto tornare a sorridere. Carlo ha scritto, un po’ per non dimenticare e un po’ per provare a rielaborare quello che vedeva attorno a sé che era diverso da ciò che aveva visto prima. Gli ospedali, le terapie intensive che l’hanno ospitato, sono stati scenari di una morte che sembrava infinita ma anche luoghi di guarigione e di speranza. Da questa scrittura ne è nato il libro “Un corpo, due anime” che è stato recentemente presentato per la prima volta in pubblico all’Auditorium di Nembro. Il libro è acquistabile anche online sui principali store.
Com’è nato “Un corpo, due anime”
“La malattia di cui soffro – spiega Carlo – è una malattia autoimmune che ha colpito 700 persone in Italia e 250 in Lombardia. Interessa i polmoni per poi compromettere la mobilità di mani, piedi e anche alcuni altri organi. Da quando mi è stata diagnostica ho intrapreso diversi percorsi terapeutici e farmacologici tutti con scarsi risultati, tra cui la chemioterapia e la terapia del dolore a base di cortisone. Sono stato poi ricoverato anche durante il periodo del Covid: ed è proprio da questa esperienza che è nato il mio libro”.
La storia, per certi versi onirica per altri strettamente concreta e attuale, si sviluppa da ciò che Carlo ha visto durante il coma farmacologico e alterna, in un crescendo sempre più accattivante, personaggi reali e di fantasia che – con una reminiscenza dantesca – cercano di superare il proprio Inferno. Il tema è quello dell’anima, o meglio di due anime che convivono in uno stesso corpo. Il libro è veloce, seppure intenso, e scorre verso un finale in crescendo fatto di speranza e liberazione.
“Ho presentato il libro all’Auditorium Modernissimo di Nembro – conclude Carlo – ed è stato molto emozionate condividere queste emozioni con i presenti tra cui alcuni protagonisti del libro e diversi amministratori. La speranza è che storie come la mia, seppur nella loro tragedia, possano donare speranza e far comprendere il vero valore del tempo che spesso è molto meno di quello che avevamo preventivato”.
La prima presentazione a Nembro – foto
Un corpo, due anime
Velar – 2021 200 pagine 12 euro
Tutti abbiamo un’anima. O forse più di una? E come si può avvertirne la presenza? L’autore prova a spiegarlo in questo suo personale “viaggio” nel mondo del dolore dopo la scoperta di una grave malattia. Come un novello Virgilio, Carlo Mologni accompagna il lettore alla scoperta di un mondo dove sicuramente la sofferenza, che lui conosce bene, la fa da padrona, ma dove la speranza, di cui lui è particolarmente dotato, non viene mai meno fino alla soluzione finale, inaspettata, e proprio per questo ancora più bella.
Gessica Costanzo
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