Cronaca
Covid-19, i familiari delle vittime si ritrovano fuori dal Comune di Bergamo
I familiari hanno deciso di ritrovarsi fuori da uno dei luoghi simbolo: il Comune di Bergamo, la città più colpita d’Italia. Lo faranno sabato 31 luglio
Il motto in cui si identificano a quasi un anno e mezzo dalle tragedie che hanno travolto e stravolto le loro vite è “Sereni e sempre uniti”: sono i familiari delle vittime del Covid-19 che hanno intrapreso l’azione civile. Sono cittadini comuni prevalentemente delle province di Bergamo e di Brescia, ma anche di altre parti d’Italia. Chiedono due cose: la verità sulla gestione della prima ondata della pandemia e un risarcimento danni per i lutti subìti.
Ma le risposte tardano ad arrivare. O meglio: non vengono proprio date. Tutte le forze politiche infatti si sono sottratte al confronto e all’ammissione delle proprie responsabilità. Per questo i familiari hanno deciso di ritrovarsi fuori da uno dei luoghi simbolo: il Comune di Bergamo (in Piazza Matteotti), la città più colpita d’Italia. Lo faranno sabato 31 luglio per esprimere il loro sdegno alla luce delle recenti vicende legate alla Commissione d’inchiesta parlamentare.
I familiari delle vittime del Covid-19 fuori dal Comune di Bergamo sabato 31 luglio
“Dopo avere letto quanto emerso per la farsa della commissione d’inchiesta, come familiari delle vittime abbiamo deciso di fare sentire la nostra presenza davanti al Comune di Bergamo. L’appuntamento è sabato 31 luglio alle ore 10.30. Riteniamo infatti inaccettabile quanto letto. Ma soprattutto riteniamo inaccettabile che il sindaco della città più colpita stia in silenzio di fronte a quanto di vergognoso avvenuto nei giorni scorsi proprio in Parlamento in merito alla commissione d’inchiesta. Una vergogna che coinvolge due deputati bergamaschi come Elena Carnevali ed Alberto Ribolla. Ma anche l’Onorevole Lia Quartapelle. Uomini e donne che dovrebbero pretendere la verità a tutti i costi”. Il riferimento è ovviamente agli emendamenti presentati dai citati parlamentari e dall’Onorevole del Pd Quartapelle.
Intanto la causa civile contro Governo Conte, Ministero della Salute e Regione Lombardia è iniziata seppur con un’udienza in forma scritta. Anche lì, a Roma lo scorso 8 luglio, i familiari si sono presentati con il loro team di legali al suon di “Sereni e sempre uniti”. Perché “l’unione fa la forza” e probabilmente, nella tragedia, la forza e l’unione sono le uniche cose a cui aggrapparsi.
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Alberto
21 Luglio 2021 at 13:17
Mi chiedevo, nel frattempo (circa 17 mesi) si è allargata qualche ala ospedaliera? Sono stati assunti un po’ di anestesisti e un po’ di infermieri, vero? Sicuramente, visto che stiamo vivendo un’emergenza sanitaria gravissima, al punto da sorvolare financo sulla Costituzione, no?
Margherita
21 Luglio 2021 at 18:17
Vergognoso il comportamento del Pd che sta cercando di insabbiare tutta la tristissima vicenda della bergamasca, in particolare della Valle Seriana… sia fatta giustizia per tutti quei poveri defunti !
Mariuccia
23 Luglio 2021 at 3:01
È vergognoso che x fare sentire il ns dolore sia dovuta una presenza fisica davanti alle istituzioni costantemente latitanti ,x fortuna l’unione fa la forza e il coraggio di combattere davanti a tanta indifferenza e ipocrisia politica