Cronaca
Variante Ponte Nossa – Clusone: la Comunità Montana dirotta fondi sul progetto di fattibilità
La Comunità Montana dirotta fondi sul progetto di fattibilità della variante Ponte Nossa – Clusone. Malcontento dal Comitato del prolungamento della TEB: “I fondi sono per questo progetto”
Con un atto d’indirizzo la Comunità Montana della Valle Seriana si impegna a far realizzare un progetto di pre-fattibilità della variante Ponte Nossa – Clusone, uno degli snodi viabilistici più critici del territorio valligiano. Un progetto che servirà a ottenere fondi per la realizzazione dell’opera: costo stimato 60 milioni di euro, con necessario coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture. Lo hanno deciso tutti i sindaci all’unanimità nell’assemblea della scorsa settimana. La famigerata variante, che permetterebbe di bypassare le curve della Selva – tratto molto trafficato e soggetto a code (come si vede in foto) – è un’opera di cui si discute da molti anni e che recentemente ha trovato accoglimento anche in consiglio regionale (leggi qui).
L’importanza della variante Ponte Nossa – Clusone
Ora la Comunità Montana, che ha come obiettivo primario quello di risolvere l’annoso problema della viabilità in Valle, ha deciso di investire parte dei 290mila di fondi del Bim per uno studio che potremmo definire di pre-fattibilità. Ciò però ha creato malcontento da parte del Comitato Prolungamento Tram Albino-Vertova, rappresentato dal Presidente Riccardo Cagnoni. I fondi del Bim erano stati infatti destinati alla Comunità Montana proprio per il prolungamento della Teb, oltre che per il collegamento della funivia di Selvino con Albino e “anche per altri interventi prioritari”, ci tiene a precisare il presidente della Comunità Montana Giampiero Calegari.
“Dopo tanto tempo – spiega Calegari – i sindaci della Valle Seriana, tutti, si trovano a condividere una priorità: cercare di risolvere lo snodo di Ponte Selva, che interessa migliaia di automobilisti, pendolari e turisti. Non possiamo inoltre perdere l’occasione dell’interessamento della Regione, espresso anche attraverso l’assessore Claudia Maria Terzi che si è fatta portavoce a Roma. Perciò abbiamo deciso di destinare parte dei 290mila euro incaricando un progettista di realizzare uno studio di fattibilità. Tra le nostre priorità viabilistiche c’è anche il prolungamento della Teb, progetto che potrà beneficiare della rimanente parte dei 290mila euro”.
Il Comitato prolungamento TEB: “Spostare i fondi è inaccettabile”
Non è dello stesso avviso appunto Cagnoni che commenta: “Dopo aver saputo dalla stampa locale del dirottamento dei fondi, ho ricevuto diversi messaggi da componenti del Comitato che come me sono rimasti allibiti da come la politica seriana calpesti intenzioni e volontà di migliaia di persone che hanno manifestato attraverso l’adesione al Comitato per il prolungamento del Tram in Val Seriana (circa 15.000 aderenti), e che sulla concreta realizzazione di quest’opera confidavano, viste anche le numerose promesse ricevute dai politici e il lungo e tortuoso percorso fin qui completato”.
“Ben venga per la Valle Seriana la variante – continua Cagnoni -, sia ben chiaro, ma o riduciamo il traffico sulla strada provinciale in Media Valle o comunque il problema resta immutato: velocizziamo infatti il percorso da Clusone al Ponte del Costone ma poi l’imbuto si crea comunque, come ora, al bivio per la Val Gandino, al Ponte di Cene, alle gallerie di Albino, e sul resto della Valle fino a Bergamo. Dobbiamo togliere il maggior numero possibile di auto dalla strada attraverso soluzioni alternative e a minore impatto di inquinamento. Ci chiediamo come sarebbe oggi la mobilità sulla provinciale (ma anche sulle strade interne) della Val Seriana senza la presenza della tranvia fino ad Albino che trasporta circa 4 milioni di passeggeri l’anno?”
“Ora – conclude Cagnoni – per partecipare ai bandi ed ottenere i finanziamenti serve il progetto per il quale i fondi erano già stanziati dal Bim. Discutiamo eventualmente in sede di progettazione su dove e come realizzarla ma se si tolgono i soldi già destinati alla progettazione senza che nessun sindaco della Media Valle alzi minimamente la voce, mettiamo definitivamente una pietra tombale sulla realizzazione opera”.
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giovanni pozzi
3 Agosto 2021 at 9:53
variante di ponte selva clusone potete spiegare meglio di cosa si tratta…dove deviate il traffico delle curve verso la val bondione…?
MAXB
3 Agosto 2021 at 10:22
Buongiorno, mi ricordo gli anni in cui si pontificava che il Tram delle Valli avrebbe risolto il problema Traffico verso Bergamo.
Nonostante l’apertura della Montenegrone, il risultato sono le code che ogni giorno ci godiamo per arrivare a Bergamo.
Ma se serve una strada, dobbiamo discutere su cosa fare ??
Credo che prima si debba fare il necessario, poi pensiamo al resto…… Mi sembra una formula semplice, ma applicabile a tante situazioni.
Il tratto che attraversa Ponte Nossa, non è più degno di essere chiamato strada, ormai è la via centrale di un paese, e siamo ancora lì, dagli anni 70 ormai.
Purtroppo, manca la visione e quando va bene, arriviamo con 20 anni di ritardo a dei rattoppi, che non sono mai soluzioni al problema.
Grazie, saluti.
e.
3 Agosto 2021 at 11:43
La Tramvia non toglie un granché visto che funziona più come collegamento tra città e dintorni, che come connessione tra valle e città.
Per come è pensata non può sostituire efficacemente la macchina: è un trasporto troppo lento.
D’accordo sul fatto che sia assolutamente necessario pensare anche alla media valle.
carol
3 Agosto 2021 at 19:28
Fino all’inizio anni 60 nel periodo estivo esisteva un treno diretto Clusone Milano che in 1,30 raggiungeva il capoluogo con tre fermate intermedie. La tramvia attuale e’ da considerare un trasporto pubblico locale e non una soluzione per la valle che puo’ esistere solo con collegamenti veloci tra Clusone Bergamo etc tipici di metro avanzati e/o sospesi con fermate mirate . Le valli possono essere riabitate solo con accessi veloci e rapidi che consentano di viverci e spostarsi per lavoro. La variante di Ponte Nossa serve solo a spostare a valle l’imbuto e non a risolverlo !!! Nei primi mesi di lavoro io con il treno delle 6.55 raggiungevo BG alle 7,45 e tranquillamente potevo presentarmi la lavoro nell’hinterland per le 8,30. Poi arrivarono i bus , e cosi’, per essere in orario, dovetti comprarmi l’auto.