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Cronaca

Morti sul lavoro: dalla Regione investimenti per la sicurezza

Regione Lombardia investe per la sicurezza sul posto di lavoro per scongiurare le numerose morti che hanno interessato da inizio anno anche la provincia di Bergamo

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Anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, torna sul tema delle morti sul lavoro. L’assessore ha espresso vicinanza alla famiglia dell’operaio di 36 anni morto sul lavoro ieri in un’azienda in provincia di Bergamo. “Siamo particolarmente sensibili al problema. Lo scorso mese di luglio ho incontrato il presidente di ANCI Lombardia Mauro Guerra – ha evidenziato l’assessore – per conoscere ancora meglio le problematiche del settore”.

“Stiamo lavorando insieme alla Direzione generale Welfare di Regione Lombardia – ha proseguito – per realizzare iniziative formative rivolte agli operatori di Polizia locale e ad altri operatori tecnici appartenenti agli Enti locali. Obiettivo accrescere le competenze sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e con particolare riferimento ai cantieri edili. Per questo – ha detto ancora – abbiamo inizialmente stanziato 75.000 euro nei 12 Comuni capoluogo di provincia finalizzati alla creazione di ‘nuclei cantieri’. Personale preparato che possa essere d’ausilio agli enti locali, anche ai Comuni limitrofi, nell’ottica dei servizi integrati”.

Morti sul lavoro, a Bergamo è il settimo da inizio 2021

Quello che oggi vediamo è solo la punta di un iceberg, perché tanti infortuni minori passano nell’indifferenza e non vengono registrati. Diventa sempre più fondamentale intensificare il lavoro di tutti. Più fatti e meno parole”. Luca Nieri, segretario generale di FIM CISL Bergamo, entra direttamente nel problema sicurezza, che tanto è già costato all’economia umana e occupazionale della provincia. Quello di San Paolo d’argon, alle porte del capoluogo, in uno stabilimento della Toora, è infatti l’ennesimo infortunio mortale capitato nella ripresa post covid. Da maggio a oggi si contano 7 morti.

È prioritario fare sistema sia a livello aziendale che a livello provinciale, istituzioni e organi competenti, aziende e sindacato, con le proprie RLS e RSU, devono collaborare sempre più per debellare questa piaga, il nostro paese deve dare cittadinanza solo al lavoro sicuro, non deve esistere una forma diversa, come non devono esistere imprese di serie A o serie B”.

In questo momento – continua il segretario FIM -, vogliamo innanzitutto esprimere la nostra più stretta vicinanza alla famiglia del defunto. Sicuramente ci sarà la necessità di capire le dinamiche dell’incidente che ha portato a questa disgrazia, al momento non molto chiaro. Ci riferiscono di un lavoro di manutenzione programmata dell’azienda, in una parte dello stabilimento per  fare smaltimento amianto e purtroppo è accaduto questo dramma, che va a sommarsi ai tanti morti sul lavoro si questi ultimi mesi e degli ultimi anni”.

Come chiediamo da tempo, serve maggior sorveglianza con più sopralluoghi degli organi competenti, introdurre un sistema di qualificazione delle imprese con un modello di patente a punti, maggiori investimenti in tecnologia e in dispositivi individuali di protezione, ma soprattutto – conclude Nieri – una formazione appropriata, capace di interrogarsi anche sull’efficacia della formazione stessa per tutti i lavoratori, break formativi e maggiori momenti aziendali dove ci si confronti tra azienda e RLS/RSU su iniziative di prevenzione da mettere in campo. Il miglioramento della prevenzione deve essere un processo continuo”.

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