Cronaca
Morti sospette a Piario: indagate per maltrattamenti infermiera ed ex caposala
Morti sospette all’ospedale di Piario: chiuso uno dei due filoni dell’inchiesta. Indagate per maltrattamenti infermiera ed ex caposala
Si torna a parlare del caso di cronaca che tra fine 2015 e inizio 2016 scosse l’ospedale di Piario, l’Antonio Locatelli: dell’inchiesta, aperta dall’allora pm Carmen Pugliese (andata in pensione a inizio 2020), riguardante le morti sospette per presunta somministrazione di valium nel reparto di Medicina, è stato chiuso uno dei due filoni. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato l’aprile scorso gli avvocati Veruska Moioli e Michele Cesari, che difendono l’infermiera al centro dei sospetti, Anna Rinelli di 48 anni, e Marco Zambelli, che difende la ex caposala Paola Bosio di 58 anni. Al procedimento era subentrato il pm Franco Bettini.
Morti sospette a Piario: i fatti
Tornando ai fatti, a fine 2015 furono le numerose morti sospette in corsia a far dubitare i vertici. L’indagine portò, non solo alle perquisizioni ma anche alle riesumazioni dei cadaveri. Dei sospetti di allora, con un’ipotesi di omicidio preterintenzionale per un numero imprecisato di pazienti uccisi col Valium, sono rimasti due fascicoli. Uno, tuttora aperto, per somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica. Un altro (quello chiuso) per maltrattamenti, in cui sono indagate proprio la Rinelli e la Bosio.
La Rinelli (che non lavora più nell’ambito sanitario) non ha più parlato. Paola Bosio – già condannata in primo grado (a 2 anni con pena sospesa in abbreviato) per essere stata trovata in possesso di materiale dell’ospedale – invece si è fatta interrogare. La donna ha negato di avere omesso di intervenire sulla sottoposta. Secondo l’accusa infatti la ex caposala, era a conoscenza sia della sparizione del reparto di Diazepam (Valium) e di Midazolam, sia che era la collega a somministrarli ai degenti. La Bosio, a sostegno della sua innocenza, ha fatto presente agli inquirenti che era stata sua l’iniziativa, insieme a un superiore, di presentare un esposto. Ciò avvenne dopo la morte di tre anziani in una sola notte e della contemporanea sparizione di fiale di Valium. Quella notte era in turno proprio la Rinelli.
Reato d’omicidio derubricato
In un primo tempo l’accusa nei confronti di quest’ultima era di omicidio preterintenzionale. Reato derubricato dopo la perizia dei consulenti della procura in base alla quale non sarebbe stato possibile stabilire un nesso tra le morti e il sedativo trovato nei corpi dei pazienti. Per Rinelli dunque il pm ha riqualificato l’ipotesi di reato in maltrattamenti, consistiti nel sedare 13 pazienti e, in due casi, anche nel contenerli con fasce addominali e polsiere. Ora, dopo il recente trasferimento del pm Bettini, toccherà alla collega Emma Vittorio decidere se chiedere il processo. Sei anni dopo l’apertura del caso.
Nelle foto: i carri funebri spostano le salme per le autopsie a Piario
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roxan
20 Agosto 2021 at 17:20
speriamo venga a galla la verita.
Parenti
22 Agosto 2021 at 9:59
Purtroppo ci sarebbe ancora molto da controllare, anche nel 2021!!! Anziani che vengono ricoverati (no covid) e dopo una settimana dieci giorni muoiono…richieste cartelle cliniche e stessa dicitura, paziente oppositivo necessario legargli i polsi ….