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Cultura

Bergamo: in Città Alta stupore e ammirazione per l’opera di Parolini

2000 bottiglie di plastica dipinte di bianco, in Città Alta a Bergamo stupore e ammirazione per l’opera del gandinese Parolini.

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Un’installazione che ha colpito nel segno, suscitando ammirazione in migliaia di persone che ne hanno approfondito genesi e significato. Sabato 18 settembre, in occasione dell’ottava edizione di Art2night a Bergamo, l’artista Ivano Parolini (44 anni, nativo di Gandino e residente ad Orezzo di Gazzaniga) è tornato nuovamente a interagire con la sua città. Lo ha fatto attraverso l’installazione “Oltre”, allestita all’interno di Porta S.Alessandro in Città Alta, a due passi da Colle Aperto, utilizzando, come è nel suo stile, un linguaggio visivo capace di dialogare con la sensibilità più profonda e contemporanea.

“L’intervento dell’artista – si legge nel commento di Francesca Bogliolo, già curatrice della mostra del pittore Botero a Bologna – si è posto come obiettivo una profonda riflessione sul mondo della dipendenza: un’opera di dimensioni imponenti si fa veicolo dell’evidenza negata di un problema che attanaglia la nostra società, evidenziandone gli aspetti più crudi. E’ stata proposta all’interno di una delle porte antiche della città, luogo atto a simboleggiare un tunnel all’interno del quale si perda la percezione della realtà. L’installazione è metafora della condizione di chi sviluppa una condizione patologica dipendente di qualsiasi genere, invalidante rispetto alla quotidianità. Il dolore e la solitudine si concretizzano in un’opera che pone in evidenza il disagio psichico, sottolineandone gli aspetti dissociativi, in contrapposizione all’autenticità dell’atto creativo, atto prezioso di canalizzazione delle proprie emozioni”.

2000 bottiglie di plastica dipinte di bianco

A catturare l’attenzione di tutti sono state le circa duemila bottiglie plastiche dipinte di bianco, di varie forme e dimensioni, che Parolini ha dislocato lungo la parete. “Esse delineano – aggiunge Bogliolo –  tutte le possibili sfaccettature di un malessere che si cela tra le pieghe del vissuto, lasciando l’uomo annichilito dinnanzi al proprio vuoto interiore, rappresentato simbolicamente da uno schermo che ha perso ogni sua funzione”.

Un messaggio forte, utile ad accendere i riflettori e l’interesse verso le tante dipendenze del mondo moderno, dall’alcol alla droga, passando per fenomeni sempre crescenti come la dipendenza dagli strumenti tecnologici. Ivano Parolini nelle ultime settimane aveva lavorato alle due grandi tele dedicate al patrono di Bergamo (oltre 5 metri di altezza), esposte nella Basilica di S.Alessandro in Colonna. Una sua opera sarà inoltre esposta, dal 25 settembre 2021 al 10 gennaio 2022 alla Prima Biennale d’Arte Contemporanea della Murgia, organizzata a Matera ed in altri luoghi di cultura pugliesi. L’evento, dedicato a pittura, scultura, fotografia, architettura, video arte, cinema-performance, interesserà i comuni di Cassano delle Murge, Altamura, Gravina in Puglia e Matera, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo.

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